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Almeno risparmino nel prenderci in giro (I parlamentari, incredibilmente, si aumentano lo stipendio)

di Mario Giordano - 01/08/2007

 

 
 

Finalmente una buona notizia: aumentano gli stipendi. Peccato che siano gli stipendi dei parlamentari. Vabbè, non si può mica avere tutto dalla vita. Da qualche parte bisogna pure cominciare. Ma, a proposito di cominciare, non avevano detto che cominciavano a tagliarsi un po’ di privilegi? Figurarsi.
Del resto, contro gli sprechi cosa hanno appena elaborato? Un piano. E il piano, lo dice la parola stessa, va piano. Sono gli aumenti che vanno forte. In fondo è semplice. È come quando uno annuncia: da domani mi metto a dieta, solo frutta e verdura, lo giuro sui trigliceridi del mio bisnonno, e intanto si scaglia su due chili di pastasciutta all'amatriciana. Ecco, proprio così: anche deputati e senatori non la smettono di annunciare che staranno a stecchetto, ma intanto continuano a mangiare. E mangiano così tanto che a noi viene mal di pancia.
Come se non bastassero 9mila euro mensili (stipendio più diaria), cui vanno aggiunti i 4mila euro di rimborsi più i forfait annuali (da 9 a 18mila euro), come se non bastassero le tessere gratuite, gli omaggi, gli abbonamenti, il barbiere gratis e la buvette dove si mangia spendendo meno che alla mensa dei netturbini, come se non bastasse tutto questo, appunto, da fine agosto i senatori troveranno in busta paga 302 euro in più, oltre a 843 euro di arretrati (che non si dimentichino gli arretrati!). E i deputati alla fine dell’anno avranno un aumento medio di 815 euro. Poi ci dicono che dobbiamo fare sacrifici.
Si capisce: noi dobbiamo fare sacrifici. Mica loro. Loro, in Parlamento, ogni volta che sentono parlare di «tagli» fuggono come zanzare davanti all’Autan e Di Pietro davanti alla grammatica. Voi direte: sono aumenti dovuti. Certo: sono aumenti dovuti. Il fatto è che le retribuzioni dei parlamentari sono legate a quelle dei presidenti di Cassazione e ai loro scatti automatici. Ma, santo cielo, chi ha stabilito questo legame? Il Vangelo? La Divina Provvidenza? La Carta dei diritti dell’Uomo? No? E allora? Il legame non si può interrompere? E già che ci siamo: non si possono fermare anche gli aumenti dei presidenti di Cassazione? Perché al prossimo legittimo scatto di stipendio, non rispondiamo più dei legittimi scatti d’ira.