Guerre segrete di Bush in Iran, Siria e Kurdistan
di Maurizio Molinari - 28/09/2007
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Elicotteri iraniani abbattuti, bombardamenti sui villaggi curdi in Iraq, raid di commandos peshmerga nell'Azerbaijan occidentale, centinaia di profughi in fuga dalle rappresaglie di Teheran e un blitz terra-aria israeliano contro una base siriana ai confini turchi dove l'Iran stava accumulando materiale top secret arrivato dalla Corea del Nord. |
Non si tratta di una simulazione della «war room» del Pentagono né di un romanzo di Le Carré bensì di quanto avvenuto nelle ultime settimane in un Medio Oriente attraversato da un crescendo di combattimenti segreti che nessuna delle parti ha interesse a rivelare perché descrivono un aumento di tensione capace di degenerare in un ampio conflitto regionale fra alleati di Washington e di Teheran. La guerriglia del Pjak è vecchia di 10 anni, ma dalla metà del 2006 è diventata più aggressiva grazie all'addestramento ricevuto da consiglieri americani e britannici così come al sostegno logistico del Pdk (Partito democratico del Kurdistan) di Massud Barzani, co-gestore del Kurdistan iracheno dopo la caduta di Saddam. Da febbraio gli scontri si sono intensificati: i pasdaran iraniani hanno perso uomini, mezzi, elicotteri e anche il comandante regionale Saeed Qahhari. Teheran ha risposto creando la base «Hamza» a ridosso del confine, da dove i Guardiani della Rivoluzione sconfinano in Iraq e bombardano i villaggi civili. Non esistono stime ufficiali delle vittime ma secondo Amir Taheri, direttore di Politique Internationale, la «guerra iraniana contro i curdi» avrebbe già causato centinaia di morti su entrambi i fronti. Fra i caduti anche il «dottor Meraat», come veniva chiamato il comandante curdo di origine tedesca di alcune unità del Pjak. A inizio settembre i bombardamenti iraniani in territorio iracheno sono stati a tal punto pesanti da spingere il ministro degli Esteri di Baghdad, Hoshyar Zebari, a recapitare a Teheran una protesta formale in ragione delle «centinaia di profughi in fuga». Fra le notizie filtrate anche un blitz curdo fin dentro Kermanshah, capitale provinciale dell'Azerbaigian occidentale, e la presenza a fianco del Pjak di uomini del Pkk turco e del gruppo ex comunista anti ayatollah dei Komalah. |