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Un trasferimento già scritto

di Michele Mendolicchio - 14/01/2008

 

 
Un trasferimento già scritto


Mentre il Csm si riunisce per decidere sul trasferimento del pm De Magistris, su richiesta del ministro della Giustizia Mastella, lo stesso magistrato catanzarese passa al contrattacco. Difatti, il pm della procura di Catanzaro ha presentato una querela nei confronti della componente laica del Csm Letizia Vacca. Ricordiamo l’antefatto. E partiamo dall’inchiesta Why not, un affaire di soldi comunitari, in cui secondo il pm sarebbero coinvolti il presidente del Consiglio Prodi e il ministro Mastella. La via crucis di De Magistris parte proprio da questa inchiesta che vedono coinvolti politici di primo piano di questo governo. E l’immediata richiesta di trasferimento del magistrato coraggioso è dovuta proprio all’iscrizione nel registro degli indagati dei due politici… illustri. Certo, se a finire nel registro degli indagati fosse stato Berlusconi tutto bene ma che a finirci siano Prodi e Mastella questo è inaccettabile. Almeno è questo il comune sentire dei cittadini a fronte della richiesta di trasferimento del pm catanzarese. Senza contare quanto sta accadendo all’altro giudice coraggioso Clementina Forleo, anch’essa oggetto delle “cure” del Csm. E senza contare il ruolo dell’Anm che invece di schierarsi a difesa dei propri associati dà in pratica il via libera all’operazione bavaglio dei due cattivi magistrati. A proposito la querela di De Magistris si regge proprio su quella frase espressa dalla consigliera Letizia Vacca durante la riunione della prima commissione del Csm che ha all’unanimità ha votato il trasferimento del pm catanzarese voluto da Mastella.
In quella relazione della componente laica Vacca i due giudici vennero descritti come dei cattivi magistrati e questo secondo De Magistris è un atto di vera e propria diffamazione.
La prima commissione del Csm dovrà altresì pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio del pm di Catanzaro fatta dal pg della Cassazione Mario Delli Priscoli. Che secondo molti attenti osservatori è parso muoversi come a comando. Tra le accuse mosse dal pg ci sarebbe soprattutto l’eccessiva esposizione di De Magistris che attraverso la trasmissione televisiva Anno zero di Santoro si sarebbe presentato come “vittima di persecuzioni da parte di magistrati e politici”. Insomma, la prima commissione del Csm prima di decidere sul trasferimento del pm dovrà vagliare attentamente anche le relative questioni aperte dinanzi la procura di Salerno ossia la querela contro Letizia Vacca e la denuncia contro ignoti per fuga di notizie relativa alla sua precedente deposizione davanti al Csm presentate da De Magistris. E il faccia a faccia a Palazzo dei Marescialli tra De Magistris e la prima commissione composta da sei giudici si è protratto a lungo. Il pm catanzarese si è dovuto difendere dagli oltre 10 capi d’accusa mossi dal pg in merito tra l’altro alle fughe di notizie, in primis l’iscrizione di Prodi nel registro degli indagati. A rappresentare l’accusa è stato il sostituto pg della Cassazione Vito D’Ambrosio mentre a difesa del pm c’era il presidente di sezione della Suprema corte Alessandro Criscuolo.
Il processo al pm catanzarese che ha osato indagare su esponenti di primo piano del governo di centrosinistra si articolerà, per così dire, in tre udienze, quella di venerdì 11, quella di sabato 12 e quella di lunedì 14. E quindi con ogni probabilità la decisione si dovrebbe conoscere nella giornata di lunedì. La scelta delle tre giornate era stata già annunciata nei giorni scorsi dallo stesso vice presidente del Csm Nicola Mancino, ex diccì. Ma non è da escludere anche uno slittamento della decisione del trasferimento.
A proposito dell’inchiesta Why not, tolta dal pg di Catanzaro Dolcino Favi al pm De Magistris, sono in tutto 40 le persone iscritte nel registro degli indagati. In primis, Prodi, Mastella che assieme all’imprenditore Antonio Saladino avrebbero dato vita, secondo l’inchiesta aperta da De Magistris, ad una spartizione dei fondi europei tra i diversi partiti partecipanti all’affaire. I faldoni sulla vicenda sono tanti e non si tratta certo di chiacchiere…
E poi, invece, di processare De Magistris si dovrebbe processare chi come Letizia Vacca, componente laica del Csm ed espressione del Pdci ha emesso giudizi severi nei confronti del pm, anticipando in sostanza la sentenza di condanna dell’organo dei giudici. Ma per il Csm è tutto regolare. Senza contare che anche il sindacato dei giudici, l’Anm è cieca e muta a fronte della persecuzione nei confronti di De Magistris e della stessa Forleo, gip della procura di Milano ritenuta dalla stessa Letizia Vacca come una fuori di testa. E quindi il trasferimento illegittimo di De Magistris e quello successivo della Forleo sembra ormai un atto già scritto.