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La casta e gli "assegni di solidarietà" di fine mandato

di Kiriosomega - 17/03/2008

 
Dalla Casta trapela che il Tesoro verserà circa € 30 milioni a non rieletti, defenestrati e trombati per “spettanze” definite “assegni di solidarietà di fine mandato”.
E’ solo di eri la notizia secondo cui il berlusca annunciava il suo possibile nuovo mandato elettorale come periodo “di lacrime e sangue per tutti”, ma certo tali parole suonano più minacciose per pensionati, precari, lavoratori dipendenti specie se con reddito familiare unico, che per Zio Paperone.
“E allora…”, abbiamo pensato tristemente “che così sia”, ma ciò solo perché siamo un popolo di smidollati, e non ci rendiamo conto che la cosa non è per tutti applicata, infatti, la Casta continuerà a folleggiare!
Si apprende che gli infingardi italyoti parlamentari, quelli che hanno compensi smodati perché appartenenti all’uno od all’altro palazzaccio, se non rieletti o non ricandidati, hanno diritto a “trattamenti di fine rapporto” che sono scandalosi, come lo è tutta la partitocrazia italyota.
Così, ai ladroni che si sono accaparrati oltre 16 mila euro netti mensili, per ridurre l’Italia ad un truogolo, è dato anche diritto ad un “assegno di solidarietà di fine mandato” per reinserimento nella vita sociale. Tale bonus, o meglio furto verso l’erario, è pari all’80% dello stipendio mensile lordo che hanno rubato, moltiplicato per il numero di anni che gli stessi disonorevoli hanno trascorso a bivaccare nei palazzi romani.
La cosa, tradotta in numeri, significa una spesa di ben 9600euro circa per disonorevole che lascia la poltrona. E non finisce qui, infatti, per anticipato scioglimento delle Camere, o dimissioni del disonorevole, ogni frazione di sei mesi trascorsi in attività equivale ad un intero anno.
Perciò, con semplici conti che anche chi “pi’ ‘npilu non fu raggiuneri”, scopriamo che l’uomo che ha perduto l’aereo (di stato), Clemente da Ceppaloni, per i suoi 32 anni continuati trascorsi tra Montecitorio e Palazzo Madama, intascherà circa 300mila euro. Il povero rapace Prodi intascherà invece 62mila euro per gli anni 1996-2001 e 2006-2008 trascorsi come deputato. Anche Alfredo Biondi non sarà dimenticato dalla befana fuori stagione, infatti, rapinerà lo Stato di oltre 300mila euro.
In epoca pre euro, nel 2001, i 463 disonorevoli trombati, o non ricandidati alle successive elezioni si spartirono un TFR di 32 miliardi di lire, cioè una media di 69milioni di lire per ognuno affinché fossero «reinseriti nella vita sociale».
GelatinaVeltroni intascò 234milioni di lire, più una pensione mensile di 14 milioni di lire perché vantava una “scorreria di disonorevole” durata 14 anni. Come sappiamo il capoccia del Per Dove non si ricandidò alle politiche nazionali, ma fu eletto sindaco di Roma. Poi rinunciò ai 15milioni di lire mensili che gli spettavano come primo cittadino della capitale, ma, essendo eletto parlamentare europeo, si zompò 20 milioni mensili concessi da Bruxelles.
L’amata, a Napoli, Rosa Russo Iervolino, dopo 15 anni di bivacco parlamentare arraffò 335milioni di lire, ma anche 16milioni e mezzo di lire mensili di pensione, e 15 milioni di lire di stipendio come primo cittadino della città della monnezza.
Nel 2001 gli ex parlamentari si stanziarono, per assegni di solidarietà di fine mandato, 32 miliardi di lire, mentre, nel rendiconto per il 2008 i questori di Palazzo Madama hanno preventivato una spesuccia di 8 milioni e mezzo di euro che, sommati con quelli dell’altro palazzaccio fanno lievitare la cifra “risarcitoria” tra i 25 e i 30milioni di euro.
Ahi serva Italia... e italiani italyoti.
NON VOTARE DEVE ESSERE IL NOSTRO MOTTO!
I conteggi riportati sono tratti dalla “Gazzetta del Sud”.