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un bel fritto misto ai neutroni cominciando dall'Iran (in italiano)

di Stefano Serafini - 22/01/2006

Fonte: Stefano Serafini

Non mi pare che in Italia si sia minimamente parlato di questo appello, né di quello dei fisici americani che lo ha ispirato. In effetti non si è neppure parlato della nuova dottrina nucleare statunitense, la quale, per la prima volta nella storia, ammette l'intervento nucleare offensivo e/o coercitivo anziché come forza strategica di deterrenza (cfr. http://www.globalsecurity.org/wmd/library/policy/dod/jp3_12fc2.pdf ), e ad es., come è ormai chiaro di fronte alle dichiarazioni sulla "ridotta" pericolosità di "piccole bombe nucleari che esploderanno sotto terra", ci prepara un bel fritto misto ai neutroni cominciando dall'Iran, e finendo chissà dove.
 
Cosa fa la comunità scientifica italiana, guarda anche lei le veline in tv, o è troppo impegnata a discutere degli incerti etici delle staminali?
 
Vi prego di far girare presso le vostre comunità. Si tratta di un argomento grave che merita di venire discusso, indipendentemente dalle opinioni politiche o dalle idee pacifiste o belliciste.
 
Stefano Serafini
 
 
http://www.science-appel.com
 

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Francese

 

Gli autori della petizione riportata qui sotto sono egli scienziati francesi. Essa rappresenta le loro vedute personali, e non quelle di una istituzione o di una organizzazione particolare. Si ispira a un testo di Kim Griest e Jorge Hirsch (vedasi la petizione [http://physics.ucsd.edu/petition/] aperta alla firma di tutti).

 

E’ nostra intenzione indirizzare questa lettera al Presidente della Repubblica, Sig. Jacques Chirac, e di inviarne copia alla Sig.ra Alliot-Marie, ministro della Difesa, ai parlamentari e ai senatori, ai media, alle organizzazioni professionali rappresentative del mondo scientifico, all’Accademia delle Scienze e a quella delle Teconologie.

 

Se approvate la nostra iniziativa, e se siete uno scienziato francese, vi saremo grati della vostra firma in calce a questo messaggio; grazie inoltre a tutti coloro che lo diffonderanno il più largamente possibile.

 

Daniel Iagolnitzer, André Landesman, Christophe Soulé

 

 

 

 

3 novembre 2005

 

Signor Presidente della Repubblica,

 

Ci rivolgiamo a Lei a seguito delle notizie relative alla nuova dottrina nucleare in preparazione negli Stati Uniti. Il documento ufficiale “Doctrine for Joint Nuclear Operations” [ http://www.globalsecurity.org/wmd/library/policy/dod/jp3_12fc2.pdf ], Dottrina delle operazioni nucleari interforze, del marzo 2005, prevede che gli Stati Uniti potranno d’ora innanzi ricorrere ad attacchi nucleari preventivi (“pre-emptive strikes”) per diversi motivi, fra i quali i seguenti (op.cit., III-1-d):

 

* Per ottenere la rapida conclusione favorevole di una guerra;

* Per permettere il successo di operazioni americani o multinazionali;

* Per dimostrare la capacità e la determinazione degli USA ad utilizzare le armi nucleari, col fine di dissuadere gli avversari dal fare ricorso ad armi di distruzione di massa (nucleari, chimiche, o biologiche);

* Contro tutti gli avversari che abbiano intenzione di utilizzare armi di distruzione di massa contro gli USA, truppe multinazionali, o forze alleate degli Stati Uniti.

In quanto scienziati ci sentiamo chiamati in causa dalla questione delle armi nucleari. E proviamo una grande inquietudine per questa nuova dottrina che, se vedrà la luce, aumenterà considerevolmente le situazioni nelle quali gli USA si sentiranno autorizzati all’uso di armi nucleari.

Noi le domandiamo di:

- Convincere, attraverso tutti i mezzi diplomatici a sua disposizione, le autorità degli Stati Uniti a rinunciare a questa nuova dottrina;

- Confermare pubblicamente che la Francia non utilizzerà le sue armi atomiche contro un avversario non nucleare, e che essa intende conformarsi a tutti gli impegni presi con la firma del trattato di non proliferazione;

Questa nuova dottrina nucleare americana pare ignorare il fatto che le armi nucleari si situano su di una scala radicalmente differente da quella delle altre armi di distruzione di massa (chimiche e biologiche) e delle armi convenzionali. Inoltre, prevedere il loro utilizzo preventivo contro avversari non nucleari, siano essi Stati o gruppi organizzati, rappresenta l’imbocco di una strada pericolosa. Cancellare la distinzione netta che ad oggi esiste fra armi nucleari e non nucleari, vuol dire aumentare i rischi di una proliferazione delle armi nucleari. Un principio fondamentale del trattato di non proliferazione nucleare è che in cambio della rinuncia a questo tipo di armi da parte degli altri stati, le potenze nucleari, fra le quali la Francia, si impegnano “a perseguire in buona fede negoziati su misure efficaci relative alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari entro una data prossima e al disarmo nucleare, e su un trattato di disarmo generale e completo, sotto un controllo internazionale stretto ed efficace” (Articolo VI).

Noi temiamo che il fallimento dell’ultima conferenza esaminatrice di tale trattato nel maggio 2005, ed i progetti attuali degli USA, conducano, al contrario, ad accelerare la proliferazione, e al disastro planetario.

Certi che lei vorrà reagire rapidamente e favorevolmente alla nostra richiesta, e adoperarsi in modo da evitare una tale evoluzione, la preghiamo di accettare, Signor Presidente della Repubblica, l’espressione dei nostri sentimenti rispettosi,

[seguono fime].