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Osama: "Leggete quel libro".E nasce un best-seller

di Ennio Caretto - 22/01/2006

Fonte: corriere.it

 
Nell’ultimo messaggio il leader di Al Qaeda aveva sponsorizzato il saggio di William Blum, che è balzato dalla posizione 200 mila alla 26 su Amazon.
«Stato canaglia», scritto da un americano, attacca gli Usa. L’accusa all’autore: sta con i terroristi



Finché Bin Laden non gli fece la «recensione del secolo», i libri di William Blum, uno storico di 72 anni, rimasero tra le tante voci ignorate della sinistra americana. Ma da quando, tre giorni fa, il leader di Al Qaeda in un messaggio audio caldeggiò la lettura di uno di essi, Stato canaglia: guida all’unica superpotenza mondiale , i libri di William Blum figurano nella classifica dei bestseller. Stato canaglia , un’aspra denuncia della politica estera Usa, è salito dal 200millesimo al ventiseiesimo posto nel sito Amazon.com, e continua la scalata. «Meglio che essere recensiti da Oprah Winfrey», commenta Blum. Oprah è la regina della tv, basta che citi un libro perché divenga un bestseller. Ma per Blum, uno storico controcorrente, vale di più la citazione di Bin Laden: potrebbe indurre George Bush, rileva ironicamente, a leggere anche lui Stato canaglia .

Il provocante invito del leader di Al Qaeda all’America a scoprire Blum, un moderno Carneade, ha destato enorme scalpore. All’improvviso, lo storico è diventato una celebrità. E il Paese si è spaccato in due: è la voce della ragione o è la voce del tradimento? Blum non ha dubbi. Come ha reagito, gli ha chiesto il Washington Post , alla recensione di Bin Laden? Dopo tutto «non deve forse i 15 minuti di fama a un fanatico assassino che lo ha inserito in una sorta di club del libro del mese dei terroristi?». «Ho reagito con soddisfazione - ha risposto lo storico -. La strage dell’11 settembre del 2001 a Manhattan mi sconvolse, la condanno categoricamente. Ma non respingo l’esortazione di Bin Laden alla lettura del libro: sono le nostre interferenze negli altri Paesi a crearci dei nemici, e se non cambieremo strada perderemo la guerra contro il terrorismo».

Nell’audio, il leader di Al Qaeda attribuì a Stato canaglia questo monito di Blum: «Se fossi presidente, farei cessare gli attacchi all’America chiedendo scusa alle vedove, agli orfani e ai torturati, e annunciando che non interferiremo più negli affari altrui». Lo storico precisa che il monito figura in un altro suo libro Saggi sull’impero americano . «Bin Laden si è confuso - dice - forse ha letto più di un mio lavoro. Ne hanno tradotti alcuni in arabo, e li hanno pubblicati in Egitto e in Libano». Ma l’errore, aggiunge, non inficia l’analisi delle colpe Usa, dal sostegno ai dittatori all’apertura delle basi militari in Medio Oriente. Gli Usa però, ha obiettato il Washington Post , non fanno stragi di civili. «In Iraq e in Afghanistan ne abbiamo uccisi migliaia nei bombardamenti - ha risposto Blum -. E il rifiuto del Pentagono di chiedere scusa ci inimica le popolazioni».

Per i bushiani, l’apprezzamento del principe del terrorismo è un marchio d’infamia sullo storico. Ma per i critici del presidente deve essere motivo di riflessione sulle dottrine della guerra preventiva e dell’esportazione della libertà. Blum, sottolinea Noam Chomsky, uno dei numi della sinistra, è un prodotto della cultura liberal di New York, e assunse l’attuale posizione dopo un lungo travaglio politico e personale. Figlio di un immigrato polacco, anticomunista, entrò al Dipartimento di Stato negli Anni sessanta. Lo lasciò negli anni Settanta per protesta contro la guerra del Vietnam, e fondò la Washington Free Press , una rivista della contestazione. «Ho dedicato la vita alla pace e la democrazia - afferma Blum, che pubblica su Internet un bollettino mensile dal titolo Rapporto contro l’impero , e tiene corsi e conferenze occasionali alle università «e continuerò a farlo finché ne avrò la forza».



Divorziato, con un figlio di 24 anni, lo storico, uno dei massimi esperti sulla Cia, ha venduto circa 100 mila copie dei suoi libri in America e 50 mila all’estero. Dopo l’intervento di Bin Laden, il suo editore, Common Courage press , ne sta preparando la ristampa. «E se il leader di Al Qaeda si mettesse in contatto con lei?» ha voluto sapere il Washington post . «Ne sarei spaventato, non lo incontrerei» la risposta di Blum.