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Il solstizio d'estate

di Manuel Zanarini - 24/06/2008

 

 

 

Questa notte, quella tra il 21 ed il 22 Giugno, si celebrerà il Solstizio d’estate. Si tratta di una delle feste più antiche e vive nel sentimento popolare. Nel corso di un anno solare vi sono due solstizi: quello di inverno, nella notte del 23 Dicembre, e appunto quello di estate.

Il Solstizio è il giorno in cui il Sole raggiunge il punto più meridionale, o settentrionale, nel suo apparente movimento nel cielo, rispettivamente al Tropico del Capricorno e al Tropico del Cancro.

Il termine “solstizio” significa etimologicamente “arresto del sole”, in quanto la sua posizione allo zenith, cioè il punto più alto della volta celeste, sembra non mutare da un giorno all’altro.

Il Solstizio d’estate è il giorno più lungo dell’anno, in quanto è quello col maggiore numero di ore di luce.

 

Come detto, il Solstizio è da sempre una festività molto importante. Nelle società Tradizionali, legate ai cicli della Natura, quello di estate era considerato il giorno dedicato al Sole, forza vitale e propizia per il raccolto. Molto importante è considerare che in questo giorno, il Sole entra nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna. Questo permette l’incontro delle due polarità: maschile, il Sole, e femminile, la Luna. Questo rappresenta una rinascita per la Natura, quindi anche per l’Uomo, secondo il principio della relazione Macrocosmo e Microcosmo.

Infatti, nell’antichità, si credeva che nei giorni del Solstizio, si avesse un passaggio tra il mondo dell’Uomo e quello Divino, tanto che le due giornate venivano chiamate “porte”: “porta degli Dei”, quello invernale, e “porta degli Uomini”, quello estivo.

A dimostrazione di quanto scritto, Alfredo Cattabiani scrive nel Lunario: “Omero descriveva nell’Odissea un misterioso antro nell’isola di Itaca nel quale si aprivano due porte. Il poeta spiegava che la porta degli uomini è rivolta a Borea, cioè a Nord (e infatti al solstizio estivo il sole si trova a nord dell’equatore celeste), mentre quella degli Dei e degli immortali è volta a Noto, ovvero a Sud, perché l’astro al solstizio invernale si trova al sud dell’equatore”.

Ancora, nell’antica Roma, i due Solstizi erano consacrati a Giano Bifronte, il Dio guardiano delle soglie e dei passaggi, con uno sguardo rivolto al mondo dell’Uomo e l’altro a quello degli Dei.

 

Va ricordato che nel Solstizio d’estate, si ringrazia il Sole, che secondo la concezione Tradizionale, avendo raggiunto il suo apice, inizierà la fase calante, al contrario di quello invernale che vede il Sole iniziare la sua fase ascendente. Come scrive Guenon nel “Simboli della Scienza Sacra”: “ciò che ha raggiunto il suo massimo può ormai solo decrescere, e ciò che è giunto al suo minimo può invece solo cominciare a crescere”.

Un esempio rituale di questi concetti, lo si può notare nel gioco tradizionale delle “ruzzole”, tipico dell’Appennino modenese, ma si trovano giochi simili in altre zone geografiche. Consiste nel lancio di grandi ruote incendiate e spesso ornate di ghirlande dai lati di una collina, a simboleggiare proprio il cammino discendente del Sole, caratterizzato dal fuoco, propiziandosi un nuovo anno solare favorevole.

Elemento caratteristico delle celebrazioni del Solstizio è proprio il fuoco, simbolo della forza del Sole che sconfigge le tenebre. Tipiche sono le accensioni di falò, o le processioni con candele e torce, attorno ai quali ci si raduna per contemplare la forza della Natura e per renderle grazie.

 

Un breve cenno serva a ricordare che la Chiesa Cattolica, per penetrare nella popolazione Tradizionale pre-cristiana, fece sue molte festività pagane, basti ricordare il 25 Dicembre!

Ovviamente, non potevano sfuggire festività tanto sentite, tanto da durare fino ai nostri giorni, come i Solstizi. Infatti, nelle loro prossimità vengono fatte cadere anche due ricorrenze Cattoliche: San Giovanni Battista, vicino a quello estivo, e San Giovanni Evangelista, in prossimità di quello invernale.

 

Quindi, ricordando questa sacra festività, auguro un buon Solstizio d’estate a tutti, vissuto all’insegna del ringraziamento alla Natura, e al Sole in particolar modo, e con l’augurio di una felice rinascita per il nuovo anno solare.