Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Baseball, librerie e contribuenti

Baseball, librerie e contribuenti

di Ralph Nader - 07/07/2008

 

 

Una volta usava che gli stadi per il baseball fossero costruiti da investitori privati - di solito una ricca famiglia locale - e le tribune erano piene di ciò che era chiamato "le masse".

Una volta usava che le librerie fossero mantenute e rifornite come una parte integrale del quartiere e della comunità.

Nemmeno una libreria chiuse in America a causa della grande depressione economica del 1930s.

Come ben illustrato nel Washington D.C. della scorsa settimana, "il nuovo e luminoso stadio del baseball" chiamato per ora "Nationals Park" fatto per la squadra locale, ha aperto grazie a $ 611 milioni di dollari - quasi tutti soldi dei contribuenti - buttati nella sua costruzione.

Un editoriale del Washington Post esultava per il fatto che lo stadio era stato costruito "nei tempi e dentro il budget". Perché no? Il costo è il doppio delle stime di cinque anni fa e la sua priorità frenetica di costruzione riflette quelle esigenze della capitale della nazione.

Considerate un aspetto di questo " conto delle due città" - le condizioni rovinose e impoverite della principale libreria Martin Luther King e delle sue 26 succursali nella zona. Il budget annuale dell'anno scorso era soltanto di $ 33 milioni. Quattro succursali furono demolite per essere ristrutturate o ricostruite tre anni e mezzo fa. Il denaro era stato stanziato. Ma i siti sono finiti nel mirino di funzionari avidi che puntano a complessi "multi - uso", (fra le altre ragioni), e i residenti ancora non hanno librerie operative. "Nei tempi e dentro il budget" non è ancora rilevato dal radar.

Ora io vi chiedo - quale è l'uso più appropriato, profondo e rispettoso dei dollari delle tasse?

Uno stadio costruito per dei proprietari mega - milionari  che avrebbero potuto usare il proprio capitale?

Oppure "librerie nuove e lucenti" per creare una metropoli e giocare un ruolo critico nel rinnovamento educativo, civico e urbano?

La domanda si risponderebbe da sola se la  decisione fosse presa con un referendum locale. I sondaggi mostrarono continuamente che la libera gente del Distretto di Columbia si opponeva ad un stadio del baseball pagato con i soldi dei contribuenti. Il nuovo sindaco Adrian Fenty fece di questa opposizione un tema importante per la sua corsa improbabile per quell'ufficio nel 2006. C'è un piccolo dubbio che la gente avrebbe preferito usare quei $ 611 milioni (e altri stimano che siano di più) per i restauri e gli acquisti della biblioteca oppure per i servizi ricreativi del quartiere che promuovono gli sports amatoriali a tutte le età. Gli studi hanno dimostrato che dopo i programmi scolastici, gli alunni imparano meglio con l'aiuto delle librerie e gli sports amatoriali - interni ed esterni - preservano i giovani sportivi dal disordine della strada.

Nel fine settimana lo Stadio nazionale ha aperto con una grande fanfara, lanciato da molte pagine dedicate dal Washington Post a tutti i  dettagli. Potrebbe questo grande giornale dedicare un'attenzione simile ai dettagli dei 27 edifici della biblioteca cittadina, molti dei quali in rovina e non funzionali.

Quando l'opinionista del Post Marc Fisher fece dedicare 2 colonne allo stato della biblioteca del D.C. nel 2002, aiutò a diffondere il nostro progetto di rinascita, ideato da R. Diener. Con la libreria - pensarono i cittadini, questo progetto ha preso una maggiore attenzione pubblica, un incremento di budget e qualche progresso nel sistema bibliotecario del D.C. che in passato era stato considerato il miglior sistema delle principali città americane.

Quando il potere si concentra nelle mani di pochi, non c'è da meravigliarsi che le priorità siano invertite in modo grottesco.

La nostra capitale nazionale ha subito uno dei più grandi boom di costruzioni commerciali della sua storia. Le gru sono impegnate dappertutto, eccetto che per costruire le scuole, le librerie, le cliniche e parchi di quartiere. In realtà la classe dei burocrati con i soliti alleati - banche, imprese ipotecate e corporative e le associazioni commerciali - dominano. Non il popolo che non ha nemmeno il diritto di votare per 2 Senatori e un Rappresentante con un potere di voto pieno al Congresso.

Nello speciale del 28/03/2008, un inserto di 10 pagine sullo Stadio, il Washington Post stampò in una pagina "Letter to Nats Fans" scritta dai proprietari della squadra, la famiglia Lerner. Essi ringraziarono generosamente il Sindaco, il consiglio cittadino di DC, il promotore del benessere - corporativo ovvero la DC Sports and Entertainment commission, insieme alle imprese costruttrici, i consulenti e i lavoratori. Gli assenti importante dalla loro lista di ringraziamenti furono i contribuenti del D.C. che pagarono la costruzione che renderà i Lerners e i loro soci ancora più ricchi. (Questi proprietari hanno portato in arbitrato la loro domanda che i contribuenti paghino anche le uniformi dei giocatori di baseball multi - milionari!) I Lerners, per decenza, dovrebbero chiamare lo stadio "Stadio dei Contribuenti".

Invece, essi stanno chiedendo informazioni nel bosco corporativo per avviare una campagna per dare il loro nome alla costruzione al posto di quello appena deciso "Nationals Park". Ancora una volta un Washington Post entusiastico sottolineò "Millions Ride on Nats' Naming Rights". Sono i Lerners che ricevono i milioni, ma Mark Lerner mostrò una preoccupazione, durante un'intervista con il reporter del Post mentre guardava lo Stadio. "Dovremo fare un lavoro grande e costoso per le luci sulle strade e per tutte le luci che sono qui - tutte queste luci al neon. Dovrebbe costare una fortuna - quando sarà il momento di farlo", egli dichiarò.

I contribuenti del D.C. si stupiranno di chi pagherà la sostituzione delle luci dello stadio?

Controllino meglio la stampa elegante.

 

Tradotto il 5 luglio 2008 da F. Allegri per Futuroieri

http://digilander.libero.it/amici.futuroieri