Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / E' Guerra Fredda

E' Guerra Fredda

di Romolo Gobbi - 08/09/2008


Chi aveva più sentito parlare dei colloqui per il trattato di parternariato tra L'Unione Europea e la Russia, cominciati il 4 luglio di quest'anno? Il vertice dell'Unione Europea del primo settembre, riunito per decidere le sanzioni contro la Russia per il suo intervento in Georgia, ha deciso di sospendere i colloqui in corso con Mosca per varare il suddetto accordo di collaborazione politico-economico permanente. Alcuni Paesi europei avrebbero voluto che fossero prese delle misure più severe nei confronti della Russia, d'accordo con gli Stati Uniti.
Il principale stratega di politica estera di Obama, Antony Lake, già consigliere per la Sicurezza Nazionale nella prima amministrazione Clinton, proponeva di avere "una mano ferma" nei rapporti con la Russia, invitando gli alleati a: "individuare modi per bloccarli tutte le volte in cui proveranno ad intimidire i loro vicini o tenteranno di bloccare il Consiglio di Sicurezza dell'ONU...". Un altro ex membro di governo della Casa Bianca, Zbigniew Brzezinski, che sostiene da sempre la necessità di spezzettare l'ex Unione Sovietica, ha dichiarato, il 15 agosto, che: "ben al di là del petrolio, c'è un'equazione strategica nella riduzione del peso economico, diplomatico e politico della Russia". In questi stessi giorni anche i più importanti giornali americani, sia il Liberal new York Times, che il conservatore Washington Post, e numerosi notiziari TV: "stanno cercando di aizzare sentimenti anti-sovietici per preparare le condizioni nell'opinione pubblica americana per una rilevante iniziativa USA, tesa a stabilire il controllo sul Caucaso". Il New York Times, in particolare, rimprovera i politici di "aver trascurato troppo il problema" e propone "che non venga permesso ora alla Russia nessuna annessione". Sempre sul new York Times, Max Boot, membro del Council of Foreign Relations, scrive che tutti i Paesi dell'ex Unione Sovietica, confinanti con la Russia: "dovrebbero impegnarsi parecchio di più per irrobustire i loro apparati di Difesa. Dovrebbero raddoppiare le spese militari per trasformarsi in Stati-porcospino, che toglierebbero all'orso russo ogni voglia di inghiottirli in un sol boccone". Nello stesso articolo si sostiene l'appoggio degli USA al riarmo degli ex Paesi satelliti dell'URSS e si propone che questi Stati abbiano: "la possibilità di disporre di ampie forze di riservisti, pronti alla chiamata alle armi, e con a disposizione arsenali ben riforniti: nella fattispecie, dovrebbero essere forniti di sistemi missilistici mobili Stinger o i Javelin, capaci di infliggere grandi danni alle ingombrati divisioni di carri russi".
Si può capire che questi toni da "Guerra Fredda" siano stati pensati prima della guerra in Georgia, che certamente non ha preso l'iniziativa di aggredire l'Ossezia del Sud senza i consigli degli USA; tra l'altro, l'azione militare georgiana contro l'Ossezia del Sud e l'Abkhazia è stata apprezzata di fatto solo dal Presidente degli Stati Uniti, George Bush.
Lo stesso Putin, invece, ha accusato Washington di aver aizzato la Georgia ad attaccare l'Ossezia del Sud e anche l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), avrebbe dichiarato in un documento confidenziale al Governo tedesco che: "La Georgia avrebbe avviato massicci preparativi per un attacco contro l'Ossezia del Sud prima ancora che i carri armati russi si lanciassero in direzione della Provincia separatista". Di fronte a questi fatti e viste le dichiarazioni degli strateghi americani, la risoluzione dell'Unione Europea risulta persino moderata, anche se ribadisce la condanna della Russia per le reazione "sproporzionata" all'attacco georgiano.
E' comunque chiaro che esiste un Pensiero Unico occidentale, ostile alla Russia, ma che non è l'unico pensiero esistente; infatti l'azione russa ha ottenuto il consenso della Cina ed anche il cauto appoggio delle Repubbliche ex-Sovietiche dell'Asia Centrale...