Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Arrivederci a Ravenna

Arrivederci a Ravenna

di rinnovabili - 12/02/2006

Fonte: rinnovabili



Ho passato abbastanza del mio tempo libero, negli ultimi due anni, a
sforzarmi di far crescere nella pubblica amministrazione locale, la
consapevolezza che determinate sottovalutazioni e superficialità, non erano
e non sono più accettabili. Nemmeno eticamente. Le problematiche
economico/ambientali sono la vera urgenza della nostra epoca, e solo chi non
VUOLE vedere, può ostinarsi a vivere ancora come negli anni settanta
considerando l'ambiente un ostacolo allo sviluppo, mentre multinazionali
come Xerox o STM, non certo enti benefici, dimostrano come si possano
risparmiare milioni, gestendo e pianificando meglio il processo produttivo e
il riciclaggio degli scarti, se solo lo si VUOLE fare. Solo chi ha interessi
diretti (o non sa di cosa parla) può continuare a sostenere la "favola" del
"recupero energetico" da rifiuti quando tutto il mondo sa che
l'incenerimento è il punto più alto di spreco energetico che si possa
toccare, a prescindere dalle problematiche sanitarie. I dati ammessi del
Presidente di ASM Brescia (il più grande inceneritore d’Europa), sono
inequivocabili: ottenere energia dai rifiuti è OTTO volte più costoso che
farlo con centrali a combustibili tradizionali. Otto volte più costoso. Hera
a Ravenna voleva bruciare fino al 49% dei rifiuti… e ha cercato di farla
sembrare una cosa moderna e positiva. Senza sovvenzioni pubbliche nessun
imprenditore degno di questo nome si sognerebbe mai di intraprendere
un’attività sballata come l’incenerimento. Ci sono voluti due anni di fatica
e pazienza per scongiurare questa follia, ma Hera come se niente fosse ha
incassato il nulla osta a Forlì e Coriano… Si tralasciano qui i costi
esterni che la collettività finisce con l'assumersi, non si può pretendere
che chi fa business con sovvenzioni pubbliche si preoccupi anche di questo.
Mentre l'ex Sindaco Mercatali negli ultimi 13 mesi non ha trovato il tempo
per rispondere ad un'interpellanza di due consiglieri (della sua stessa
maggioranza), che gli chiedevano che fine facevano i fondi per le energie
rinnovabili che i contribuenti pagano dal 1991 con le bollette Enel. Lo
aiuto: vanno agli inceneritori e ai petrolieri: 2 mld di euro di sussidi
pubblici (occulti) all’anno. Arriviamo agli inizi del 2006, alla bozza del
Piano rifiuti provinciale: sembra scritta da qualcuno che negli ultimi due
anni non fosse stato a Ravenna, non sapesse nulla della convenienza della
raccolta differenziata spinta, delle 8000 firme…..etc, ma ancora mi andava
di insistere, di cercare di dare il mio contributo, di confrontarmi. Ho
presentato personalmente diverse osservazioni al Piano e mi auguro se ne
tenga conto. Poi, negli ultimi giorni, un fatto di una gravità inaudita mi
ha aperto gli occhi. A Ravenna, (nella mia città, considerata aperta e
democratica: una città che in due anni non ha visto nemmeno un pubblico
contraddittorio, o una giornata di Agenda 21 sulla gestione dei rifiuti) una
Commissione ambiente e sanità ormai calendarizzata per il 10febbraio 2006
(con ospite uno degli scienziati che ha scoperto quanto facciano male le
polveri PM 2,5 e inferiori, emesse dagli inceneritori), non è stata
"approvata", perchè "i regolamenti comunali" non prevedono l’audizione di
esperti che parlino di problemi "diversi" da quelli già individuati. È
inaccettabile che si butti in politica anche la salute pubblica, io,
semplicemente, non l'accetto, perché il diritto alla salute è un diritto
costituzionale, e me ne vado sbattendo un’ipotetica porta con tutto il
rumore possibile. Chi ha deciso di “applicare i regolamenti” in questo modo,
SE NE ASSUMERA' LA RESPONSABILITA' di fronte alla cittadinanza; quello che
potevo fare come semplice cittadino l'ho fatto e forse anche qualcosa in
più: ho la tranquillità di aver riportato questo sconosciuto problema
sanitario, personalmente, con Consiglieri di AN come di RC e di fronte a
decine di persone la sera dell'incontro delle Associazioni con Matteucci.
Nessuno può chiamarsi fuori. Ne ho scritto già a fine dicembre a tutti i
gruppi di Comune e Provincia, chiedendo di intervenire. Chi ha deciso di non
ascoltare nemmeno uno scienziato come Montanari, che è un vanto per il
nostro Paese e va a parlare di queste evidenze in tutto il mondo!, se ne
assumerà la responsabilità. Se non si riesce ad avere un confronto
democratico in una città di 150.000 abitanti, in cui sono nato e cresciuto,
preferisco andarmene. Nel Lazio una Rete di decine di associazioni (di ogni
orientamento politico!) sta lavorando insieme per bypassare la censura
politico/mediatica che rende possibile questo scempio, e (commissariamento
Storace/Marrazzo a parte) ci sta riuscendo: la Provincia di Roma ha già
stanziato i fondi per la gestione domiciliare dei rifiuti. Altrove, conto di
poter agire in un settore che a Ravenna non ammette sviamenti all’obsoleto
pensiero dominante, che non tiene conto della realtà dei fatti e delle
evidenze esistenti. Quel poco che avevo da scrivere su Hera, è nelle
osservazioni generali al Piano rifiuti provinciale. In due parole: che chi
ha imposto per mesi uno slogan come "Usa e getta bene", possa essere
preposto all'educazione del cittadino e alla riduzione dei rifiuti mi sembra
davvero surreale, quando i suoi profitti sono direttamente proporzionali ai
rifiuti smaltiti in discarica e inceneritori. Come recentemente ha
dichiarato il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui
rifiuti On. P. Russo all’Espresso: “in Italia c’è un partito trasversale
agli schieramenti che intende assumersi determinati problemi, e un altro
altrettanto trasversale che non intende”. Non sono più disposto a sapere
quello che so in un luogo (e in una Regione, inquinatissima)  in cui una
politica cieca e sorda autorizza il funzionamento di numerosi inceneritori,
SENZA NEPPURE SAPERE, o interessarsi, di autorizzare l'emissione di
particolato nanometrico (per il quale non esistono filtri o protezioni!) che
può causare malattie e tumori. Evidenze che potrebbero portare alla
definitiva messa al bando dell’incenerimento in breve tempo. Ringrazio quei
pochi "dissidenti" che all'interno dei rispettivi partiti mi sono stati
vicini nelle battaglie degli ultimi due anni. Non faccio nomi, loro sanno a
chi mi riferisco. Grazie di cuore.
Abbiamo limitato i danni, per quello che potevamo e siamo riusciti: una
soddisfazione che nessuno può toglierci, specialmente in anni in cui il
primo sponsor all’incenerimento è stato il Ministro Matteoli e in tutta
Italia nuovi inceneritori sono stati approvati! Questa nota è anche un modo
per spiegare alla mia famiglia e ai miei amici perché in una città simile
non voglio più stare. Continuerò altrove la strada intrapresa, qui non è
possibile. Qualche anno fa questa terra è stata definita da un importante
esponente della Chiesa “sazia e disperata”, nel 2006 dopo questa vicenda
potremmo definirla pavida e autodistruttiva. Questo è il mio ultimo regalo
(piaccia o no) alla città in cui sono nato e vissuto. Roberto Pirani
Ex Abitante di Ravenna

Sull’energia:
Le abitazioni, gli edifici pubblici etc a Ravenna, sprecano anche la metà
dell'energia che servirebbe in realtà, e basterebbe copiare le scelte di
Bolzano, Padova, Varese ligure, Carugate milanese etc, per rilanciare
l'economia locale con “obiettivo qualità totale”, e risparmiare somme
enormi. So che il (probabilissimo, se non scontato) Sindaco Matteucci è
informato delle esperienze dei "Comuni Virtuosi" e mi auguro che il recente
ordine del giorno approvato sul tema, la sostituzione delle lampade
semaforiche con modelli moderni ed economici come primo esempio di
efficienza, sia il criterio base delle sue azioni una volta eletto, come
l'estensione della gestione sensata dei cibi che vanno a scadenza a tutta la
grande distribuzione: come il progetto pilota all’ipercoop. A questa città
serve come il pane un Energy manager, consulenti come Pallante, e dirigenti
e amministratori preparati e disposti ad imparare, che sappiano mettersi in
ascolto e lavorare per il bene della collettività in anni che altrimenti
saranno sempre più problematici. Con la sola ristrutturazione energetica
dell’esistente, con modalità ESCO, possiamo dare lavoro alla città per i
prossimi 10anni. In bocca al lupo.