Zerismo
di Renato Casalena - 29/11/2008
![]() Per me zerismo è una diversa visione del mondo e quindi, più propriamente, un modo di essere e di non essere. In tal senso condivido pienamente quanto scritto da Alessio Mannino nel “Chi siamo” su questo blog. Ribelli appunto, essenzialmente ribelli. Ma una cosa è essere concordi sulla natura del nemico, altra cosa è condividere i modi di combatterlo. Il nemico è il sistema termodinamico che attraverso l’idea del migliore dei mondi possibili sta accelerando verso il baratro. Dunque è destinato a distruggersi da solo, come ogni feroce virus dopo aver ucciso il suo ospite. Per questo non dobbiamo bloccare nessuno, né pretendere che il mondo cambi. Il cambiamento non è l’azzeramento. Per zerismo io intendo una presa di posizione intransigente , la creazione di un mondo nuovo, un superamento, l’avvio di una storia evolutiva laterale. Quindi condivido l’articolo di De Marco in parte. Divergo per le considerazioni intorno all’uomo eroe e guerriero, e per la visione di un passato nel quale si viveva felici in una specie di paradiso terrestre. Non è mai esistito un tempo della felicità; ci sono state, invece, civiltà che vivevano secondo ritmi naturali. Queste civiltà sono state tutte inghiottite dalla modernità con il suo carico d’acciaio e di malattie. L’uomo moderno nasce da una specie di mutazione che ha sempre provocato danni all’intero ecosistema. Da dodicimila anni, cioè da quando piccoli gruppi di cacciatori e raccoglitori si sono trasformati in comunità di allevatori e coltivatori, l’attività predatoria è diventata l’essenza dell’essere umano. Per questo io credo in un futuro dove l’uomo venga superato e non ritrovato. Superato da un tipo che cerchi l’equilibrio, che collabori e non competa, che lasci il mondo meglio di come l’ha trovato. Tuttavia questo superamento della modernità, della democrazia e del profitto non è la negazione di tutto quanto è nel mondo moderno. Non è, ad esempio, la negazione della tecnologia quando questa è realmente positiva. Quanti rinuncerebbero al progresso scientifico e tecnologico in momenti di necessità? E’ invece, in estrema sintesi, la sostituzione di un egoismo stupido con un egoismo intelligente. |