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Il messaggio dell'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei sul massacro di Gaza

di Seyyed Ali Khamenei - 06/01/2009

 
L’orrendo crimine del regime sionista a Gaza ed il massacro di centinaia di uomini, donne e bambini innocenti, ha tolto nuovamente il velo dell’inganno che negli ultimi anni aveva coperto il volto sanguinario dei lupi sionisti ed ha mostrato ai negligenti ed accondiscenti il pericolo della presenza di questo miscredente bellicoso (kafir harbi) nel cuore dei territori della Nazione Islamica.

La tragedia di questo terribile accadimento è molto dura e toccante per ogni musulmano e per ogni essere umano cosciente e degno di qualsiasi angolo del mondo. Quello che tuttavia è ancora più grave è il silenzio complice di alcuni governi arabi che si pretendono musulmani. Quale calamità è maggiore del fatto che i governi musulmani, che dovrebbero appoggiare l’oppresso popolo di Gaza davanti al regime usurpatore, miscredente (kafir) e guerrafondaio (muhaarib), abbiano una condotta che spinge le autorità sionista a dichiarare arrogantemente che essi sono d’accordo e appoggiano questa grande tragedia?Quale risposta daranno i capi di questi paesi davanti al Messaggero di Dio (S)? Che risposta daranno ai loro popoli, che sono sicuramente in lutto per questa calamità? Certamente oggi il cuore del popolo di Egitto e Giordania e di altri paesi islamici piange sangue per questo massacro, che avviene dopo un prolungato blocco di alimenti e medicine.Il criminale governo di Bush, negli ultimi giorni del suo vergognoso operato, con questo grande crimine contribuisce ad oscurare ancor di più il volto del regime statunitense, aggiungendo ulteriori pagine al suo fascicolo di crimini di guerra. I governi europei, con la loro indifferenza e attraverso il loro sostegno complice in questa grande tragedia, hanno una volta ancora mostrato la falsità delle loro pretese di difesa dei diritti umani, e la loro partecipazione nel fronte schierato contro l’Islam ed i musulmani. Chiedo ai sapienti e religiosi del mondo arabo ed alle autorità dell’Università al-Azhar: non è forse giunto il momento di sentire il pericolo che corrono l’Islam ed i musulmani? Non è forse arrivato il momento che compiate il dovete di “proibire il male” e “dire una parola giusta di fronte ai governanti oppressori”? Aspettate forse che sorga una prova più chiara di quella che ha luogo a Gaza e in Palestina? Questi eventi non dimostrano la collusione dei miscredenti guerrafondai (kafir harbi) con gli ipocriti della Nazione Islamica nell’annichilire i musulmani, per sentirne la responsabilità? La mia richiesta ai mezzi di comunicazione e agli intellettuali del mondo islamico, del mondo arabo in particolare è: per quanto tempo rimarrete indifferenti rispetto alla vostra responsabilità professionale e intellettuale? E’ forse possibile per le svergognate organizzazioni dei diritti umani ed il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perdere la repudazione ancor di più? Tutti i combattenti palestinesi e gli altri credenti del mondo islamico, in base alle loro possibilità, sono responsabili della difesa delle donne, bambini e della gente indifesa di Gaza, e ogni musulmano che muore in questa legittima e sacra difesa è un martire, e nel Giorno del Giudizio avrà la speranza di unirsi alle file dei martiri delle battaglie di Badr e Uhud, in presenza dell’Inviato di Dio (S). In queste circostanze cruciali, l’Organizzazione della Conferenza Islamica deve adempiere alle sue responsabilità storiche e creare un fronte unanime, senza riservè nè passività di fronte al regime sionista, che deve essere punito dai governi musulmani. I responsabili del regime sionista devono essere personalmente processati e puniti per questo crimine e per il loro lungo blocco economico. I popoli musulmani possono concretizzare questi obiettivi attraverso una ferma determinazione, e la responsabilità dei politici, sapienti e intellettuali è in questo momento molto più gravosa che quella di altri.

"Gli oppressori vedranno presto il destino che li attende" (Corano, 26: 227)