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Mors tua vita mea

di Lino Rossi - 08/01/2009

Fonte: soldionline

 

Erano parecchi anni che assistevamo affascinati alle splendide performances delle banche: utili fantastici, assets poderosi, acquisti di palazzi prestigiosi, costruzione di grattacieli (quasi più alti della Mole Antonelliana).

Quasi tutto il resto della società era sempre più depresso: tagli occupazionali, lavori precari, fallimenti, commesse sempre più rarefatte e difficili, finanche tagli alle spese alimentari.

Le banche erano diventate straricche, in realtà, alle nostre spalle, superando ogni ragionevole limite legato all'economia reale. Neanche se avessimo avuto delle prospere colonie negli altri pianeti del sistema solare avremmo potuto continuare a mantenerle con i loro fantastici profitti.

Questi eventi non erano ovviamente determinati dal destino crudele, ma erano l'inevitabile conseguenza di scelte ideologiche ben precise che i nostri legislatori hanno adottato negli ultimi decenni, come se avessero legiferato sotto dettatura dei più ottusi e miopi banchieri:
  • il divorzio da bankitalia (1);
  • la rinuncia alla determinazione della riserva obbligatoria;
  • la nuova legge bancaria con l'abrogazione dei presidi anticrisi adottati negli anni '30;
  • la delega del potere monetario ad istituzioni non facilmente influenzabili, sensibilissime alle esigenze della Deutsche Bundesbank ed insolenti nei confronti delle istanze francesi ed italiane;
  • l'adozione incondizionata di ideologie finanziarie assurde, come ad esempio quella che vaneggia il lavoro altrui al nostro servizio (2), perorata perfino da un nostro Presidente della Repubblica in carica.

Siamo passati dalla fede nel Padre Eterno a quella nella mano invisibile del libero mercato e nei suoi sacerdoti deliranti.

Trattandosi di ideologie squilibrate non potevano che fallire, come effettivamente è successo. Come poteva finire diversamente?

  • non è virtuoso buttare via i nostri prodotti alimentari per consumare quelli che vengono dall'altra parte del mondo;
  • non è virtuoso chiudere i nostri stabilimenti industriali per trasferire il know-how nei luoghi a basso costo di mano d'opera;
  • non è virtuoso consentire ai nostri industriali di lasciare nei paradisi fiscali le entrate determinate dalla vendita all'estero dei loro prodotti made in far est;
  • non è virtuoso far finanziare gli enti locali facendogli sottoscrivere dei contratti con degli strumenti finanziari esoterici;
  • non è virtuoso promuovere il consumo mediante l'eccesso di debito.

L'ideologia dello sviluppo mediante indebitamento si può sorreggere solo nei momenti di forte crescita economica; quando si arriva alla stagnazione o alla recessione il debito deve essere sostituito dagli aumenti di base monetaria (3). Solo in questo modo l'economia si può riavviare.

Cosa succede in questi casi?

Succede che i consumi si avviano non tanto perché le persone si indebitano, ma perché guadagnano a sufficienza. Le banche hanno ovviamente, nell'immediato, meno opportunità di guadagno, ma la nuova crescita favorirebbe ben presto anche loro, questa volta però in maniera “sana” e “sostenibile”, magari guadagnando anche un angolo di paradiso per non praticare lo strozzinaggio. 

La prospettiva per la risoluzione di questa crisi potrebbe essere lusinghiera, ma ... purtroppo TUTTI i protagonisti non fanno altro che dichiarare la loro intenzione di nutrire i “cancri”.

I crolli finanziari dovevano essere l'occasione per prendere atto degli errori ideologici e correggere il tiro; la finanza doveva ritornare ad essere uno strumento per l'economia reale e non il contrario. 

Le banche non possono avere bilanci superiori a quelli degli Stati più importanti; queste situazioni sono patologiche e vanno rimosse. Effettivamente la mano invisibile del libero mercato in questa caso ci avrebbe aiutato in questa virtuosa rimozione: una volta liberato il campo dalle “metastasi” bancarie si sarebbe potuto finalmente ripartire.

Né più né meno di ciò che ha fatto Mussolini negli anni '30: far fallire le banche “bollite”, rilevarle per due lenticchie ed avviare un poderoso piano di opere pubbliche alzando la Base Monetaria (debito non oneroso).

Come è stato fatto, per la BM, in tutto il mondo “capitalistico” nel secondo dopoguerra fino agli anni ’70: modularla in funzione delle esigenze, così come tutt’oggi viene fatto in Svizzera, la quale ha BM doppia rispetto a noi (4 e 5). Evidentemente gli elvetici sono assai più pragmatici dei nostri rappresentanti, decisamente troppo ideologizzati.

Ora invece assistiamo a questa incredibile decisione: con la scusa di tutelare i risparmiatori si alimentano le “metastasi” e si condannano all'inedia le cellule sane; il risultato non può che essere l'ulteriore deterioramento del corpo sociale. 

Il recente intervento di Roubini (6) è sconvolgente; con questa frase - “bisogna salvare Wall Street per salvare Main Street” – e soprattutto con l’assordante silenzio sulla questione centrale della Politica Monetaria (3), certifica che l’establishment non ha nessuna intenzione di risolvere la crisi. Nessuno, neanche Roubini, parla di aumento della Riserva Obbligatoria!!! Devono continuare a prosperare i paradisi fiscali e gli hedge fund, addirittura finanziati da noi!!! 

Il mostruoso sistema bancario si nutre delle stesse risorse delle quali dovrebbe nutrirsi la società sana, ma in quantità assai superiori a quelle disponibili.

La probabilità di salvare contemporaneamente le banche “bollite”, con i loro assets fasulli, e la società, È NULLA: o crepano loro o crepa la società.

Che fare?

I media e la politica sono tutti sotto il controllo delle “metastasi”. L'unica azione che si può fare è interrompere qualsiasi rapporto finanziario con le banche che non dichiarano e dimostrano la reale qualità dei loro assets, orientandoci verso banche trasparenti e locali.

Lasciando in circolazione dei cadaveri infetti non potranno che diffondersi delle malattie. Bisogna seppellirli e non certamente rifocillarli. 

 

  1. http://www.disinformazione.it/divorzio_stato_bankitalia.htm
  2. http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=2169
  3. http://www.soldionline.it/saperinvestire/economia-e-societa/come-dovrebbe-funzionare-la-politica-monetaria
  4. http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1425
  5. http://www.bis.org/review/r041202a.pdf  
    ”More than national pride would be hurt by such an “euroization” of the Swiss economy. For one thing, such a development would entail the loss of seigniorage income. With a monetary base of about 40 billion francs (26 billion euros), that is about 5’700 francs (3’700 euros) per person, seigniorage in our case is far from trivial. But even more seriously, the loss of monetary autonomy caused by a displacement of the Swiss franc by the euro would prevent the SNB from creating liquidity in case of need.”
  6. http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/economia/crisi-7/risposte-roubini/risposte-roubini.html