Il vecchio Testamento e il genocidio di Gaza
di Gilad Atzmon - 09/01/2009
Fonte: blogghete
“Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada”. (Levitico, 26, 7-9) “Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni...tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia”. (Deuteronomio, 7, 1-2) “...non lascerai in vita alcun essere che respiri... ma li voterai allo sterminio... come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare”. (Deuteronomio, 20, 16) Non vi è dubbio, fra gli studiosi della Bibbia, che la Bibbia ebraica contenga alcuni suggerimenti marcatamente immorali, alcuni dei quali altro non sono che una chiamata al genocidio. Il Professor Raymund Schwager ha trovato nel Vecchio Testamento circa 600 brani di cruda violenza, 1000 versi in cui vengono descritti atti di punizione violenta da parte di Dio stesso, 100 brani in cui Dio ordina esplicitamente ad altri di uccidere delle persone. A quanto pare, la violenza è l’attività più citata della Bibbia ebraica. Per quanto devastante possa essere, la saturazione della Bibbia ebraica di frasi che parlano di violenza e sterminio contro altre persone potrebbe essere utile a fare un po’ di luce sul terrificante sterminio in corso in questo momento a Gaza per mano dello Stato Ebraico. Sotto gli occhi di tutti, la IDF sta usando contro i civili i metodi più letali, come se il suo principale obiettivo fosse quello di “sterminare” gli abitanti di Gaza, non concedendo loro alcuna “grazia”. E’ piuttosto interessante il fatto che Israele veda se stesso come uno stato laico. Ehud Barak non è esattamente qualificato come rabbino e Tzipi Livni non è certo la moglie di un rabbino. Di conseguenza, siamo autorizzati a ritenere che non sia, in realtà, l’ebraismo in sé che trasforma i politici e i capi militari israeliani in criminali di guerra. Inoltre, i primi sionisti erano convinti che all’interno di una patria stabile, gli ebrei sarebbero diventati “un popolo simile a tutti gli altri popoli”, cioè etico e civile. Da questo punto di vista, la realtà israeliana è piuttosto peculiare. Gli ebrei laici avranno anche abbandonato il loro Dio, molti di loro non seguono la legge ebraica, sono ampiamente laici, eppure, a livello collettivo, interpretano egualmente la propria identità ebraica come una missione genocida. Sono riusciti a trasformare la Bibbia da testo spirituale in certificato di appartenenza territoriale macchiato di sangue. Essi si trovano laggiù, a Sion, cioè in Palestina, per invadere il territorio e imprigionare, affamare e sterminare i suoi originari abitanti. Di conseguenza, sembra proprio che i comandanti d’artiglieria e i piloti della IAF che hanno cancellato il nord di Gaza due sere fa stessero osservando quanto prescritto da Deuteronomio, 20, 16: “...non lascerai in vita alcun essere che respiri”. Ma resta in sospeso una domanda. Perché mai un comandante laico dovrebbe seguire i versi del Deuteronomio o di qualsiasi altro testo biblico? Alcune voci assai sporadiche all’interno della sinistra ebraica insistono col dirci che l’essere ebrei non corrisponde necessariamente ad un’innata pulsione all’assassinio. Tendo a credere che essi stessi considerino le proprie parole genuine e veritiere. Ma allora ci si potrebbe chiedere che cosa sia che rende lo Stato ebraico di una brutalità senza paragoni. La verità su questo argomento è piuttosto triste. Per quanto ne sappiamo, il sionismo è l’unica organizzazione politica e ideologica ebraica a carattere laico e, come si vede, essa ha dimostrato ancora una volta questa settimana di avere il genocidio nel sangue. In riferimento al genocidio, la differenza tra giudaismo e sionismo può essere illustrata nel modo seguente: mentre il contesto biblico giudaico pullula di riferimenti al genocidio, compiuto di solito nel nome di Dio, nel contesto sionista gli ebrei ammazzano i palestinesi nel nome di se stessi, cioè del “popolo ebraico”. Questo è stato, in fondo, il grande successo della rivoluzione sionista. L’avere insegnato agli ebrei a credere in se stessi. A credere nello Stato Ebraico. Il Dio dell’israeliano è il Dio d’Israele. Di conseguenza, l’israeliano uccide nel nome della “sua sicurezza”, nel nome della “sua democrazia”. Gli israeliani massacrano nel nome della loro “guerra al terrorismo” e nel nome della “loro America”. Sembra che nello Stato Ebraico l’ebraismo si trasformi in omicidio di massa non appena trova un nome a cui associarsi. Questo non lascia molto spazio alle teorie. Lo Stato ebraico è la più terribile minaccia all’umanità e alla nostra stessa nozione di umanesimo. Il Cristianesimo, l’Islam e l’umanesimo hanno cercato di emendare il fondamentalismo tribale degli ebrei e di rimpiazzarlo con un’etica universale. L’Illuminismo, il liberalismo e l’emancipazione hanno permesso agli ebrei di redimere se stessi dai loro antichi connotati di supremazia tribale. A partire dalla metà del 19° secolo, molti ebrei erano riusciti a spezzare le proprie catene culturali e tribali. Tragicamente, il sionismo ha fatto in modo di riportarli nella stessa situazione. In questo momento, Israele e il sionismo sono l’unica voce organizzata che gli ebrei abbiano a disposizione. Gli ultimi dodici giorni di spietata offensiva contro la popolazione civile palestinese non lasciano più spazio a dubbi. Israele è il pericolo più grave per la pace nel mondo. E’ chiaro che nel 1947 le nazioni hanno commesso un tragico errore consentendo ad un’identità volubile e dalle connotazioni razziste di costituirsi in uno stato nazionale. In ogni caso, il dovere delle nazioni è ora quello di smantellare pacificamente quello stato prima che sia troppo tardi. Dobbiamo farlo, prima che lo Stato Ebraico e le sue potenti lobby sparse per il mondo riescano a spingerci in una guerra globale nel “nome” di una delle loro banali ideologie populiste (democrazia, guerra al terrorismo, scontro di civiltà e così via). Dobbiamo svegliarci ora, prima che il nostro solo e unico pianeta si trasformi in un calderone di odio ribollente. Versione originale Gilad Atzmon Fonte: http://palestinethinktank.com Link: http://palestinethinktank.com/2009/01/08/gilad-atzmon-the-old-testament-and-the-genocide-in-gaza/ 8.01.2009 Traduzione a cura di Gianluca Freda |