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Lampedusa e il bluff leghista

di Giuseppe Maneggio - 27/01/2009

   
Sulla recente polemica nata a seguito della decisione del ministro Maroni di costruire un secondo centro di accoglienza per gli immigrati clandestini che giungono sull'isola di Lampedusa c'è da trarre qualche utile considerazione.
Innanzi tutto si evidenza il totale fallimento della politica anti immigrazione di un governo di centro destra al cui interno è presente una componente leghista assai forte. L'Onu stesso, in suo bollettino, si è detta molto preoccupata della situazione italiana sottolineando come insufficienti le misure intraprese dal governo Berlusconi.
L'isola di Lampedusa, di dimensioni assai ridotte, consta di circa 2000 abitanti, con la costruzione del secondo centro di accoglienza, gli immigrati sarebbero in numero maggiore. Vive essenzialmente di pesca e turismo (per il periodo che va da giugno a settembre) e ha alcune zone costiere protette dal WWF per la nidificazione periodica delle tartarughe marine.
I lampedusani si sono opposti con reiterate manifestazioni alla decisione di Maroni, ma quasi certamente il centro si farà. Come in Val di Susa, come a Vicenza, come a Scanzano, la popolazione residente non conta nulla. I cittadini come sudditi subiscono le incontrovertibili decisioni di pochi, che piovono dall'alto, in barba a qualsiasi concetto che possa definirsi democratico.
Panfilo Gentile in un suo testo pubblicato nel 1969, Democrazie Mafiose, fece "un esame più che profetico sulla decomposizione dei partiti a nicchie di potere. Cercò in quel trattato di dimostrare che tutte le democrazie sono necessariamente mafiose perché tutte, vengono governate da elites demagogiche che ammaliano le masse soltanto per conservare tenacemente il potere a loro profitto. Dove il termine mafiose verso organismi ed istituzioni era da intendere come la vittoria degli interessi di parte e corporativi sull'interesse generale."
La Lega Nord è oggi, per dirla come Alessio Mannino nella sua lucida analisi (Lega Nord, un bluff ), diventata un partito come tutti gli altri. "Asseggiolata" nella presa di potere, una volta contro Roma ladrona, oggi in Roma partititocratica. E lo dimostrano i fatti che sono in antitesi con ciò che i loro leader, sia in campagna elettorale che per i due anni di opposizione, avevano proclamato. Si è schierata contro l'abolizione delle province che avrebbero certamente diminuiti i costi della burocrazia statale. Ha acconsentito alla copertura dei buchi mafiosi della gestione della città di Catania e si sta dimostrando il ventre molle del governo sulla politica anti immigrazione. Regalie del governo che sono andate ben oltre, visto che si è acconsentito ai ricatti di Gheddafi anche per i rimborsi dei danni (?!) subiti in epoca coloniale. Ci verrebbe da chiederci a quanto ammonterebbero i rimborsi per i danni creati dall'impero inglese nelle sue infinite colonie.
La Lega fa politica di bassa caratura, adatta per masse ignoranti quali sono i piccoli imprenditori che la votano, che ne costituiscono la base storica. Piccoli industrialotti delle province del Nord con bei macchinoni e villette autonome che non leggono un libro neanche a pagarli, oggi contrari alle invasioni barbariche degli stranieri come ieri della gente del sud, ma disposti a sfruttarli con misere paghe pagate spesso in nero.
Questa è la Lega che sbraita contro i musulmani ma che non spiega quali sono le cause che spingono questa povera gente a cercar fortuna in paesi a loro estranei. La Lega che non ha mai pensato che la responsabilità è da attribuire alla logica del capitale globalizzato. A quel processo che determina spostamenti coattivi di uomini e merci (ma il lavoro è anch'esso una merce e di conseguenza gli uomini che ne fanno parte), a quel fallimentare progetto in fase di sgretolamento che soleva definirsi col termine di globalizzazione. Tutto questo la Lega Nord non lo spiega. Molto più semplice far leva sulle debolezze di una popolazione ignorante e beatamente gnostica salvo appellarsi ad una fantomatica storicità celtica.
L'aticipità della politica italiana ci ha portato anche a questo, ad avere l'unico partito federalista europeo che non ha nulla che vedere con i reali principi del federalismo: economia locale, comunitarismo, oltre la destra e la sinistra, sovranità delle piccole patrie.
Ciò che accade e accadrà a Lampedusa mette in ulteriore evidenza il bluff targato Lega Nord.