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La scomunica di Giorgio Napolitano sui critici di Israele

di Miguel Martinez - 29/01/2009

Il tenebroso presidente della nostra repubblica, Giorgio Napolitano, l'altro giorno ha tenuto un discorso a proposito del Giorno della Memoria. Una giornata dedicata, in teoria, alle vittime del razzismo durante una guerra.

Invece di parlare di razzismo, di minoranze o di guerra, Giorgio Napolitano ha parlato di uno stato mediorientale che appena una settimana prima aveva massacrato e mutilato alcune migliaia di persone appartenenti alla principale minoranza etnica residente sulla terra che tale stato occupa.

Il presidente Napolitano assicura che non incorreranno nella sua scomunica le persone che criticano alcune politiche di alcuni governi israeliani, ma solo le persone che negano anche in maniera "subdola" le  "ragioni storiche" in base a cui tale stato si arroga il diritto di strage.

Quindi potete dire tutto quello che volete sull'aumento delle tasse sui rifiuti solidi urbani in Israele. Liberamente.

Da notare il piccolo tocco che rende a volte la sinistra più indecente delle più rumorosa destra: tra le colpe che Napolitano imputa a Hamas, quella di aver "
messo a rischio la popolazione di Gaza".

E' lo stesso, inconfondibile marchio di fabbrica di chi nel 1956, disse:
"L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo." (citato in Gian Antonio Stella, «Principe rosso», violò il tabù del Viminale, Corriere della sera, 8 maggio 2006)
Ma ascoltiamo compunti il discorso del Presidente, senza fare le bolle con la gomma da masticare mentre parla:

Roma, 27 gen. - (Adnkronos) - "La distinzione tra ogni possibile posizione critica verso la linea di condotta di chi di volta in volta governa Israele e la negazione esplicita e subdola delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all'esistenza e alla sicurezza, del suo carattere democratico deve restare chiara e netta, proprio nei momenti in cui l'operato del governo israeliano puo' risultare controverso ed essere legittimamente discusso". E' l'esigenza richiamata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, celebrando al Quirinale il 'Giorno della Memoria'. Il Capo dello Stato non puo' fare a meno di osservare che questa cerimonia "giunge ora, dopo settimane drammatiche vissute con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese. A tattiche terroristiche senza scrupoli, che hanno a lungo colpito il territorio di Israele e messo a rischio la popolazione di Gaza, e' seguita da parte di Israele un'azione di guerra, sulla cui portata e sulle cui conseguenze non e' mancata la discussione, anche in Israele e fra gli amici di Israele". Ma, per Napolitano, "proprio in questi momenti deve farsi piu' forte la vigilanza ed esprimersi piu' nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell'antisemitismo, contro l'insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico"
.


Controverse misure di ristrutturazione edilizia a Gaza