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Vai avanti, fa’ i miei soldi

di Mogambo Guru - 01/03/2009






mogamboguru





Ai tempi della grande crisi economica e finanziaria, un materiale in grado d’impastarsi con le guerre e l’impoverimento di massa, ci vogliono più che mai memorie in grado di confrontarsi con altre crisi per cercare di capire dove si va a parare.
Queste memorie le troviamo ben poco sulle pagine economiche dei nostri giornali seri. Sono molto più utili le osservazioni scherzose – ricche di sigle che prendono per i fondelli gli indici degli economisti mainstream – formulate da Richard Daughty, general partner della Smith Consultant Group, il quale firma una divertente newsletter con il nome di «
Mogambo Guru», alla quale anche negli ambienti della finanza che conta si presta una certa attenzione. Lì sanno che Mogambo Guru è un economista di razza: ha ben presenti gli sviluppi e i salti della storia economica. Ci fa scoprire alcuni retroscena delle ultime vicende monetarie. Presto ne vedremo le conseguenze.
Ecco cosa ravvisa Mogambo Guru nel suo articolo intitolato “
Go Ahead, Make My Money”, che vi proponiamo nella traduzione per Megachip di Romina Chiari e Silvana Fancello.

Chiamasi Total Fed Credit, altrimenti noto come Federal Reserve Credit, rigonfiato la scorsa settimana di un enorme ammontare di 76,9 miliardi di dollari - portando l’«aiuto» totale della Fed alla feccia delle banche fino alla graziosa somma di 1.900 miliardi di dollari - di cui una spropositata bazzecola di 56 miliardi del denaro creato la settimana scorsa dalla Fed è stata utilizzata dalla Fed medesima per comprare buoni del Tesoro per sé stessa! Ahahah! Che truffa!

Nel caso ve lo steste chiedendo, questo Fed Credit è quella roba che la Federal Reserve fa magicamente apparire, letteralmente schiacciando un bottone su un computer, sui bilanci delle banche nazionali, dove se ne sta finché qualcuno non vuole prendere in prestito del denaro dalla banca, onde per cui la banca può dare in prestito Smisurati Multipli Sovraespansi (SMS) della quantità di credito originale, in virtù della frode nota col nome di “riserva frazionaria”.

Quando questo credito nuovo di zecca creato dalla Fed viene prestato dalle banche, a quel punto diventa “denaro” e si aggiunge alla quantità di denaro su piazza espandendola. E siccome il denaro si utilizza per comprare qualcosa (altrimenti perché prenderlo in prestito?) solleva i prezzi, il che consiste nell’inflazione dei prezzi che ottieni aumentando l’offerta di moneta. Un orrore!

E non è che dovete prenderlo come farina del mio sacco, perché l’hanno scritto Mike Hewitt e Krassimer Petrov nel loro saggio “Money Supply and Purchasing Power” (“Offerta di moneta e potere d’acquisto”, ndt) pubblicato nel sito Dollardaze.org. I due hanno analizzato l’offerta di denaro dal 1971 al 2008, il periodo post Bretton Woods. Bretton Woods è il periodo che ha caratterizzato il regime monetario internazionale tra la Seconda Guerra Mondiale ed il 1971. Dopo la Seconda Guerra Mondiale solo il Dollaro USA è rimasto convertibile in oro al prezzo di 35 $ per oncia. Durante quel periodo tutte le altre valute erano vincolate al dollaro con un tasso fisso si scambio. Il 15 agosto 1971 il presidente Nixon chiuse unilateralmente la “finestra d’oro” per impedire che gli stranieri potessero convertire i loro dollari USA in oro.

Ciò che hanno scoperto è «una proporzione inversa quasi perfetta tra la quantità di denaro in circolazione e il suo potere d’acquisto, il che riflette la semplice relazione per cui i prezzi crescono approssimativamente in proporzione all’offerta di moneta. Per dirla diversamente, riflette la dottrina del monetarismo secondo cui sul lungo periodo l’inflazione dei prezzi è una diretta conseguenza della crescita dell’inflazione monetaria.»

So cosa state pensando, perché lo sto pensando anch’io. Vogliamo sapere: «e per quanto riguarda i dati attuali?» Lo chiediamo perché siamo stati ad ascoltare Ben Bernanke e tutti gli altri ottusi lacché neokeynesiani del governo, mentre riassumevano i loro dati e mentre ci dicevano che tutto sta andando per il verso giusto, che tutto è perfetto quindi siamo noi ad essere paranoici e sospettosi dal momento che sappiamo che ci hanno fatto abboccare Alla Minima Occasione (AMO).

Forse è per anticipare la nostra domanda che hanno scritto che «esaminando i dati dal gennaio 1971 a dicembre 2008, l’offerta di moneta statunitense è aumentata di 16,8 volte, il che ha fatto il paio con una perdita del potere d’acquisto del dollaro dell’ 81,1% come sottintende il rapporto governativo sull’Indice d’Acquisto della Valuta (CPI = Curency Purchasing Index).»

E come ha influito sull’oro? Sono lieto della domanda, perché come lo scemo del villaggio per anni ho promosso l’idea che avreste dovuto comprare oro, e quindi la gente vuole sapere: «ma l’Opinione del Ridicolo Mogambo (ORM) su questa storia dell’inflazione monetaria, è così stupida come sembra?».

La mia risposta è: «No, non per quanto riguarda l’oro, ma è Sì per la maggior parte del resto che dico». Invece la loro risposta sarebbe: «Nello stesso periodo ed utilizzando le stesse statistiche del CPI, il potere d’acquisto dell’oro di fatto è aumentato di 4 volte. Il prezzo dell’oro è passato da $ 38 a $ 822, che corrisponde ad un aumento di 22 volte, mentre il CPI è cresciuto da 40 a 210, ossia di 5 volte. Quindi in quel periodo il prezzo dell’oro è cresciuto 22 volte, mentre il livello dei prezzi di 5 volte, quindi la crescita del potere d’acquisto dell’oro risulta essere di circa 4 volte – l’incremento esatto è del 310% - che corrisponde a un potere d’acquisto appena superiore alle quattro volte» nello stesso identico tempo in cui «il potere d’acquisto delle principali valute è sceso tra le 5 e le 10 volte». Wow!

Naturalmente, ho già un piede fuori dalla porta per andare a comprare oro perché con la Federal Reserve e con le loro ridicole equazioni basate sulla follia socialista di John Maynard Keynes che gli forniscono una scusa matematica per creare quantità di denaro e di credito di gran lunga eccessive come proverbiali idioti prodighi, in una misura ancor più terrificante di quella raggiunta durante la gestione di Alan Greenspan (l’imbecille che ha messo il mondo in questi casini tutto da solo), l’oro crescerà esponenzialmente, come è già successo e come è avvenuto Alla Minima Occasione (AMO) in tutta la storia – In tutta la storia!!!! – quando uno stupido governo ha speso sempre più denaro sprofondando in un debito insanabile.
Quelli di voi dotati di vista acuta avranno senz’altro notato i 4 punti esclamativi che ho utilizzato nel precedente paragrafo, che ho sapientemente utilizzato per dare estrema enfasi, così come qualcuno potrebbe aver afferrato dalla locuzione “In tutta la storia” ma probabilmente non ha fatto, per cui la punteggiatura è stata scelta a vostro beneficio, senza costi aggiuntivi. Prego.

Quindi cosa possiamo dedurre da tutta questa analisi? Io dico: «Molte cose».

Innanzitutto, io deduco che «siamo dannatamente rovinati».

Secondariamente, deduco che devo comprare più oro e da ciò in terzo luogo deduco che devo disfarmi di uno o più di uno dei miei figli perché non me li posso permettere entrambi e non potendo pensare ad un modo legale per farlo ora ho un bel grattacapo.

I signori Hewitt e Petrov deducono che «in fin dei conti l’oro mantiene il proprio valore molto meglio delle valute cartacee», il che la dice lunga!

Yuppie, è semplice questa roba degli investimenti.