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Modelli e pseudo-modelli: gli artifici degli economisti

di John Kozy - 12/03/2009

 


I modelli possono essere costruiti utilizzando i dati raccolti nel mondo reale oppure usando dati immaginari. Ma la distinzione tra la matematica e la realta' sta nell'interpretazione. Le equazioni e le relative soluzioni sono solo matematica; e' la loro interpretazione relativa all'esperienza quotidiana che le rende utili. Tuttavia gli economisti enfatizzano la matematica ed ignorano le interpretazioni.

Quando ero ragazzo, un gioco molto popolare erano i modelli in scatola. Essi consistevano di un certo numero di disegni, ad esempio un aeroplano, dei blocchetti di legno di balsa, un coltello da intaglio, vernice, spazzolini ed un barattolino di colla. L'obiettivo consisteva nell'intagliare il legno seguendo i disegni, decorare i pezzi ed incollarli insieme. Il bambino che faceva tutto questo creava un modello reale di un aeroplano. Ma il ragazzino sveglio prontamente realizzava che poteva variare i disegni, in modo immaginario e fantastico, e costruire modelli di aerei irreali. Il bambino che faceva questo, era spesso elogiato per la sua immaginazione e l'abilita' creativa, anche se nessuno pensava che tale aggeggio avrebbe mai potuto volare se costruito dalla Curtiss-Wright (uno dei maggiori costruttori di aeroplani del tempo). Il bambino che ha costruito il modellino seguendo le istruzioni ha costruito modelli, quello che non l'ha fatto ha creato pseudo-modelli, ma si e' sicuramente divertito di piu'. Il punto e' che i modelli possono essere costruiti usando dati reali, come un aeroplano ad esempio, oppure essere costruiti con dati di fantasia.

Quando Giovanni Keplero cerco' di rappresentare matematicamente il movimento dei pianeti, trovo' Tycho Brahe, il quale aveva messo insieme i piu' estesi ed accurati dati relativi ai movimenti planetari disponibili per quei tempi. Usando i dati di Brahe, Keplero' scopri' che i pianeti viaggiavano intorno al sole con orbite ellittiche ed invento' formule che non solo potevano essere verificate da semplice osservazione, ma potevano anche essere usate per predire la posizione dei pianeti nel futuro. Keplero creo' quindi un modello.

Tuttavia, l'analisi dei modelli economici e' resa difficoltosa da numerosi ostacoli. Ogni modello infatti e' oggettivo, e specifico a determinati eventi o problemi. Non si puo' capire molto di un F4U Corsair utilizzando un modello di un F4F Wildcat [due modelli di aeroplano da caccia ad elica, utilizzati durante la seconda guerra mondiale. NdT]. Cio' che gli economisti considerano un modello non e' chiaro allo stesso modo. Ad esempio, possiamo considerare la teoria sul vantaggio competitivo di Ricardo un modello ? [Economista Inglese del 1700, autore di saggi e teorie sui profitti ed economia, vedi Wikipedia. Ndt]. E che dire del principio della distruzione creativa di Schumpeter ? ( altro economista, del 1800, vedi Wikipedia. Ndt). Per discussioni sull'argomento vedasi i miei saggi Creative Destruction and More Economic Nonsense e Specious Econo-Think.

In assenza di criteri attendibili che possano definire un modello economico o su come i modelli siano costruiti, un critico e' incapace di sapere che un'analisi di questo o quel "modello" provveda risultati generali probativi. Qualcuno puo' sempre dire "Oh beh, i risultati che hai ottenuto si applicano solo a quel modello specifico". E siccome non vi e' una lista autentica di modelli economici, nessuno possibilmente puo' sapere che tutti i modelli sono stati analizzati, e quindi qualsiasi critica puo' sempre essere messa da parte.

Inoltre appare che molti dei modelli economici condividano lo stesso disegno. Primo, si legga qualsiasi storia di riflessioni economiche. Dati puramente immaginari sono usati sia per supportare o illustrare le teorie. ( E spesso risulta difficile capire per quale dei due scopi i dati servano ). La discussione di Ricardo sul vantaggio comparativo e' un esempio eccellente di questo modo di fare. Secondo, i modelli sembrano piu' che altro un'elucidazione di "idee preferite", anche quando contro-esempi sono diffusi. Inoltre, le idee favorite, sono cose pericolose. Michael Faraday ha fatto notare che "l'adesione ad una teoria favorita, ha a volte causato l'introduzione di molti errori nella scienza generale, la cui rimozione ha richiesto molto impegno", e Clausius [uno dei fondatori della termodinamica ndt.] noto' che la teoria calorica "era diventata piu' una religione che una scienza". Terzo, i modelli appaiono essere interamente deduttivi, esempi di cio' che un professore di filosofia chiama "ragionamento preconcetto", modo che la scienza sperimentale ha eliminato tempo fa. Un bell'esempio della costruzione di tali tipi di modelli puo' essere trovato nello scritto di Krugman “Increasing Returns, Monopolistic Competition, And International Trade”, uno dei documenti per i quali ha ricevuto il premio Nobel.

Il documento di Krugman consiste interamente nel derivare teoremi da postulati che egli etichetta come "presupposti". Quindi cio' sembra piu' come gli Elementi di Euclide piuttosto che il modello di Keplero sul movimento planetario. Il ragionamento di Krugman e' puramente deduttivo. Nessun dato empirico e' presente nel documento. Le supposizioni, spesso scritte in formule matematiche, sembrano essere prese come ovviamente vere, dato che nessun giustificativo e' fornito, e Krugman qualifica i risultati del documento con affermazioni del tipo " Questa e' una visione degli scambi che appaiono [corsivo mio] utili nell'interpretare gli scambi tra le nazioni industrializzate." Egli inoltre trae conclusioni da alcune delle formule relative alle eventuali azioni umane. Krugman scrive " considera il comportamento di un individuo rappresentativo. Egli massimizzera' la sua utilita' relativamente a riduzioni di budget" e " questo portera' gli imprenditori a cominciare nuove attivita' ." Ma nessuna formula matematica puo' costringere "individui rappresentativi" o "imprenditori" nel fare alcunche', a meno che, il Sig. Krugman possieda una abilita' da stregone voodoo che gli permetta, infilzando una bambolina, di causare dolore alla persona che la bambola vuole rappresentare. Questo modo di costruire modelli da' nuovi significati alla definizione di "economia voodoo" di George Bush.

Si e' appreso molto dal ragionamento deduttivo formale sin da quando la matematica comincio' ad investigare i fondamenti dell'aritmetica, lo sviluppo della geometria Bolyai-Lobachevskian [geometria non Euclidea. NdT] e la matematica logica (simbolica). Una delle lezioni imparate e' che solo affermazioni condizionali possono essere derivate da sistemi formali. I teoremi sono veri solo se lo sono anche i presupposti. E il principio logico conosciuto come modus tollens [regola di inferenza della logica proposizionale NdT] afferma che se il risultato di una affermazione condizionale e' falso, anche il presupposto e' falso. I ricorrenti e cupi stati dell'economia mondiale sono un chiaro esempio che i teoremi dei modelli economici sono falsi. Quindi l'unica logica conclusione è che i presupposti sono altrettanto falsi.

Tutto cio' che puo essere derivato in un sistema formale è cio' che i postulati vi hanno costruito dentro. Quindi un sistema formale puo' essere usato per provare qualunque cosa; tutto cio' che e' richiesto sta nell'utilizzare appropriati postulati. Che Krugman ed altri considerino i modelli di sistemi formali e' interessante. Sono mai stati gli Elementi di Euclide considerati modelli? La presentazione formale di logica matematica di Ackermann ed Hilbert non e' un modello di alcunche' e mai ci si e' riferiti ad esso come tale. Tuttavia entrambi servono quali paradigmi di sistemi formali.

Sistemi formali astratti sono facili da costruire. qualunque ragazzino sveglio puo' costruirne. Primo, scrive una formula contenente numeri o variabili, ad esempio A=B+C. Poi definisce B e C con altre formule, tipo B=D2 e C=2E. Poi sostituisce sia B o C nella prima formula con queste definizioni e risolve l'equazione per B,C,D o E. Un gioco da ragazzi. Ma cosa si e' provato ? Un bel niente ! La parte difficile per gli economisti non sono le derivazioni; ma la scelta delle ipotesi. E il documento del Sig. Krugman non dice niente al proposito.

Io sospetto che il Sig. Krugman direbbe che non ha detto nulla al riguardo delle ipotesi, in quanto trattasi o di principi economici Classici/Neoclassici comunemente accettati o variazioni di sorta degli stessi. Ma questa e' una schivata. Il fatto che qualcosa sia comunemente accettato, non significa che sia vero. E quando qualcuno mette in discussione la validita' di un modello, e' la validita' e veridicita' delle ipotesi basilari che viene messa in discussione, non la derivazione delle conseguenze; difatti formule che non derivano o che non sono verificate con dati empirici, sono semplicemente delle definizioni. Quindi il Sig. Krugman ha creato niente di piu' che uno pseudo-modello.

Alcuni economisti affermano che non azzeccano le previsioni perche ' l'economia e' molto difficile. Dopo aver speso gran parte della mia vita nelle aule, posso affermare che questo' e' esattamente quello che i miei studenti intellettualmente carenti affermano se in difficolta' nel gestire un argomento. Sono quindi gli economisti carenti intellettualmente ?

No, ma esiste un'altra possibilita' che gli economisti ortodossi non prendono mai in considerazione. Ad esempio, il problema di modellare il movimento planetario. Tra il quinto secolo e la pubblicazione di Astronomia Nova nel 1609 di Keplero, le migliori menti matematiche hanno provato a trovare un modello per spiegare il movimento irregolare dei pianeti. Tutti i modelli erano basati sulle ipotesi di Aristotile che i corpi celesti areano attaccati a sfere concentriche celestiali che facevano sì che i corpi celesti viaggiassero in percorsi circolari.

I dati osservativi smentivano questa ipotesi, ma i matematici hanno continuato a presumere erroneamente e hanno provato ad alterare il percorso circolare basilare aggiungendo sempre piu' elementi al modello. I matematici prima aggiunsero sfere componenti alle semplici sfere concentriche, poi aggiunsero eccentrici (punti ed assi localizzati diversamente o attraverso il centro geometrico), poi epicicli (circoli sulle circonferenze dei circoli), poi equanti (punti posizionati direttamente all'opposto della Terra dal centro di larghi circoli) poi venne inventata la coppia di Tusi (un piccolo cerchio che ruota all'interno di un altro cerchio avente il raggio doppio rispetto al cerchio minore ), e finalmente le coppie di Tusi furono abbinate con gli epicicli, eliminando sia gli eccentrici che gli equanti, anche se la combinazione richiese numerosi epicicli e coppie di Tusi. Non importa quanto i modelli diventarono complicati, nessun modello fornì una spiegazione soddisfacente del movimento planetario.

Sicuramente durante questo lungo periodo, alcuni matematici credettero che il problema fosse solamente troppo difficile. Sbagliavano naturalmente. Considerando le idee sulle quali i modelli erano basati, il problema non era troppo difficile. Era impossibile. Tutti i modelli basati su false ipotesi, sono impossibili da risolvere. Quando Keplero realizzo' l'impossibilita' di qualunque soluzione basata sulle ipotesi di Aristotile, egli se ne libero' e trovo' la soluzione che sfuggi' ai matematici per duemila anni.

La teoria delle sfere celestiali, introdotta dai Greci antichi, era il pilastro del sistema geocentrico. Copernico ed altri erano in qualche modo inabili nel rifiutare una teoria che era ufficialmente accettata [ Copernico propose il sistema eliocentrico, ma considerava le orbite cicrolari ancora un'accurata descrizione dei moti planetari. N.d.r.]. I nostri economisti sono come Copernico. Dovrebbero chiedersi se non riescono ad azzeccare le previsioni in quanto le loro idee economiche sono errate. Se continuano ad applicarle non otterranno nulla di esatto. Nessun numero, modello, indipendentemente dalla sua complessita' o dalla sua attrattiva intellettuale, sara' sufficiente.

Parafrasando Gibbon, "Stanno forse gli economisti sacrificando la felicita' di milioni per ardente parzialita' verso un'idea senza valore, in quanto buona parte dei crimini che disturbano la pace interna delle strutture sociali sono prodotti dalla teoria che pochi debbano possedere le cose che sono a tutti necessarie?" Edward Gibbon ed Adam Smith erano contemporanei. Questo per capire da quanto tempo la faccenda supplica una risposta. Per quanto tempo l'umanita' deve aspettare?

L'economia Classica/Neoclassica ha influenzato per piu' di duecento anni, ed i modelli matematici sono stati costruiti per supportarla per almeno meta' del tempo. Ma le conseguenze basilari della teoria non sono cambiate materialmente. I cicli di espansione e depressione si ripresentano. La ricchezza e' creata e poi distrutta. La gente trova lavoro e poi lo perde; comprano casa e la perdono, risparmiano e poi rimangono senza denaro. E' un sistema idiota. Come definiremmo una persona che costruisce un edificio sulle rive di un fiume che ogni anno o giu' di li' esonda, che guarda la sua casa sparire sotto i flutti ogni volta, ma che si ostina a ricostruirla sempre nello stesso posto ? Non e' Einstein che definisce la ripetizione incessante di una cosa che dà sempre lo stesso risultato una forma di malattia?

La cosa piu' difficile da spiegare e' perche' persone apparentemente intelligenti siano inabili o non abbiano la volonta' di riconoscere l'idiozia. Non sono anche loro danneggiate dai fallimenti ? O è solo perche' non si curano di cio' che il sistema fa alla gente ? Oppure perche' le loro menti sono imprigionate da un impegno verso un'idea senza valore ? Cio' di cui l'economia ha bisogno ora e' un Giovanni Keplero.

John Kozy e' professore in pensione di filosofia e logica che pubblica su blog argomenti che trattano di sociologia, politica ed economia. Dopo aver prestato servizio nell'esercito nella guerra di Korea, ha passato 20 anni come professore universitario ed altri 20 come scrittore. Ha pubblicato un manuale di logica formale, diffuso commercialmente, in giornali accademici ed in un ristretto numero di riviste, ha scritto svariati editoriali per i quotidiani. I suoi pezzi online possono essere letti su www.jkozy.com e dal sito puo' essere contattato per posta elettronica.

Titolo originale: "Models and Pseudo-models: Economists' Artifice"

Fonte: http://www.globalresearch.ca
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22.02.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MASSIMILIANO MANCINI