Ci salveranno gli immigrati? Gli italiani no di certo
di Alessandra Colla - 15/05/2009
Oggi voglio fare un po’ la forcaiola.
Leggo che Roberto Saviano, divenuto all’improvviso opinion maker di grido quasi quanto l’avvocatessa Buongiorno, ha dichiarato, citando un testo di Antonello Mangano, che gli immigrati africani salveranno l’Italia.
L’Italia tutta intera forse no, ma di sicuro qualche italiano sì: si veda il recentissimo caso dei coniugi siciliani aggrediti a martellate da un pazzo, assicurato alla giustizia da due immigrati africani (nigeriani, mi pare) — unici a muoversi nel disinteresse totale degli italiani presenti. Pare fossero molti, la scena dell’aggressione essendo la stazione ferroviaria di Palermo. Invece si sono mossi tutti, quando il tipo pericoloso, reso inoffensivo, è stato caricato su una macchina della Polizia, invocando giustizia sommaria e dichiarandosi pronti a un sano linciaggio. Fosse stato per me, li avrei fermati, identificati e denunciati per omissione di soccorso e manifesta codardia — reato che non esiste ma che si potrebbe profittevolmente inserire nel nostro già cospicuo Codice.
Per converso, ecco invece cos’è capitato a un tizio, qui dove vivo io. Vittima di un banale ma serio incidente, i responsabili non solo non l’hanno soccorso, ma si sono dileguati senza neppure chiamare un’ambulanza. Il malcapitato, che ha riportato la frattura del bacino e lesioni alla colonna vertebrale, ha dovuto arrangiarsi da solo e chiamare lui stesso i soccorsi. Dopo qualche giorno di ospedale, è morto. Aveva 58 anni.
Pare che i responsabili fossero un lui e una lei, amanti clandestini che avrebbero avuto qualche difficoltà a spiegare la loro presenza in quel luogo e a quell’ora.
Ora, dell’aspetto morale non me ne frega niente. Suppongo che i due siano maggiorenni e vaccinati nonché capaci di intendere e di volere. Mi preme, invece e come al solito, l’aspetto etico: benché clandestini, nulla gli avrebbe impedito di avvertire il 118 con una segnalazione anonima — non trattandosi di un efferato crimine, dubito che le autorità nostrane avrebbero scomodato la squadra di CSI per risalire alle loro inutili e direi dannose persone. La tutela della privacy, a questo punto, a mio avviso dovrebbe cadere: anzi, nomi e fotografie di questi due sciagurati dovrebbero essere diffusi con larghezza di mezzi — ma non perché sono amanti-fedifraghi-adulteri o chissà che altro: bensì perché si sono sottratti a una precisa responsabilità civile che avrebbe dovuto avere la priorità su altre considerazioni. (Ecco, a me sono le persone così che fanno schifo. E che mi fanno invocare, loro sì, la gogna, il linciaggio, la giustizia sommaria e ogni altra nefandezza che la mente umana ha potuto escogitare in fatto di delitti e pene).
La domanda, in conclusione, e retoricamente, è: cos’è che rende possibili questi comportamenti? Ovvero perché due africani sentono forte il dovere etico d’intervenire per tutelare le vittime italiane di un’aggressione, e perché due italiani che si sono imboscati per scopare prima travolgono un poveraccio italiano e poi scappano lasciandolo a terra mezzo morto senza neanche peritarsi di chiamare aiuto prima di fuggire?
Ne venissero ancora, di immigrati africani così. Quanto agli altri due, fate voi.