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Prima gli iracheni, poi noi

di Debora Billi - 05/10/2009

 

Avrete letto tutti la notizia del cannone sonico, quell'ingegnoso attrezzo appartenente alla categoria "armi non letali" usato sui manifestanti del G20 di Pittsburgh. Il cannone emette un fischio insopportabile al punto che chiunque fugge a gambe levate il più lontano possibile pur di non sottoporsi alla tortura auditiva. Pare che il cannone, opportunamente regolato, possa arrivare a spaccare i timpani dei malcapitati.

 

Dopo aver usato il tristemente famoso taser a destra e a manca anche sui ragazzini, insomma, si procede con la sperimentazione delle armi da usare sui propri cittadini anziché su nemici in guerra. Anzi: i nemici in guerra sono molto comodi per test e fine tuning di tali mirabilie della tecnologia moderna. Se i nemici crepano poco male, su qualcuno si dovrà pur perfezionare l'aggeggio.

Sul New Scientist annunciano allora novità: al prossimo Gqualcosa portatevi la cremina doposole, perché è in arrivo un fighissimo laser-microonde combi che produce bruciori insopportabili su tutta la pelle del corpo. Sembra che i test abbiano dimostrato che si possa fermare la potenza del Thermal Laser System (così si chiama) appena un attimo prima che cominci a provocare vesciche, ma non si è ancora del tutto certi della sua innocuità sugli occhi. Ce lo sapranno dire gli iracheni, sui quali si pensa di testare un analogo coso, ovvero l'Active Denial System, un altro laser che spara microonde sulle folle cuocendole come arrosti. Finora il Pentagono ha ufficialmente negato il permesso, ma già due anni fa un ottimo servizio della nostra RAI dimostrava che probabilmente gli iracheni stanno già facendo da apripista per le armi anticittadino.

E' il lato oscuro della forza, che volete farci?