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La rinascita degli antichi Dei

di Fabrizio Legger - 16/11/2009

  

Francesco Dimitri, già autore dell’interessante ed originale volume intitolato “Comunismo magico” (dedicato agli aspetti esoterici dei regimi del marxismo-leninismo), ha recente pubblicato, per i tipi della casa editrice romana Castelvecchi, questo bel libro, intitolato: “Neopaganesimo. Perché gli Dei sono tornati” (pagine 212, Euro 12,00), interamente incentrato sugli odierni culti neopagani.

Con il suo ben noto stile colloquiale e scorrevole, limpido, chiaro ed estremamente coinvolgente, Dimitri ci introduce nel mondo dei rinnovati culti pagani. Di neopaganesimo si parla ormai da parecchi anni. Con la crisi del cristianesimo cattolico e protestante, gli antichi culti pagani hanno ripreso vigore e forza, corroborati dall’apporto intellettuale e filosofico di nuovi pensatori, di nuove idee, di nuove liturgie, tutti impegnati a far rivivere la devozione e la venerazione per Apollo, Artemide, Odino, Lug, Cibele, Mitra, ovvero per gli Dei che per millenni sono stati oggetto di culto dei popoli del Mediterraneo e dell’Europa germano-scandinava.

In questo libro, Dimitri si pone (e ci pone) una serie di domande molto interessanti: chi sono i neopagani? In quante correnti si suddividono? Perché il culto della Dea Madre attira in tutto il mondo migliaia di giovani? Sono domande alle quali Dimitri risponde con acume, competenza della materia trattata, ma, soprattutto, con grande passione. Una passione che lo ha condotto a sviscerare il culto della Wicca e della stregoneria neopagana legata al mondo dei druidi e della mitologia celtica, il mondo della magia e quello dello sciamanesimo, i retaggi odierni dei mai sopiti culti antichissimi delle divinità elleniche ed olimpiche.

Leggendo le pagine di questo volume, affascinante come un romanzo, si schiude davanti ai nostri occhi un nuovo grande, immenso universo: quello del politeismo, della fede in numerose divinità strettamente legate alla natura e all’ambiente silvestre e incontaminato. In quest’epoca di globalizzazione, la riscoperta delle antiche religioni pagane è un fenomeno in continua crescita. Si riscoprono miti celtici, i miti scandinavi, i miti ellenici e orfici, quelli egizi e quelli dei misteri eleusini, ma anche i miti gnostici, iranici e induisti.

C’è tutto un mondo che brulica sotto le ceneri delle religioni ufficiali e di stato: è il mondo dei pagani, di coloro che vedono nella natura tante epifanie, ovvero, manifestazioni del divino, e che vedono le acque, i boschi, i monti e i cieli pullulare di dei, di semidei e di spiriti intermedi tra il mondo perfetto ed eterno delle divinità e quello imperfetto e precario degli esseri umani.  Un mondo che il cristianesimo ha combattuto ferocemente, con ottusa crudeltà, bollando come stregonesco ma, soprattutto, come demoniaco, tutto ciò che riguardava questa antichissima religione, queste fedi millenarie in una pluralità di Dei e di manifestazioni del divino che, dai primordi delle civiltà umane occidentali sino all’Alto Medioevo, hanno caratterizzato la vita dei popoli dell’Europa e del Vicino Oriente.

Un saggio davvero molto illuminante, che merita davvero di essere letto e conosciuto, anche per il gran fascino che emana dagli argomenti trattati: è decisamente un libro di attualità, che fa luce su alcuni aspetti ancora poco noto del variegato e multiforme mondo della spiritualità contemporanea. Lo potete richiedere nelle migliori librerie.