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Una buona gestione della natura

di Luca Bernardini - 19/01/2010

 
 
 
 
Il Costa Rica è una curiosità nel panorama mondiale: non solo ha rinunciato ad avere un proprio esercito, ma ha anche deciso di legare il proprio sviluppo alla salvaguardia dell’ecosistema.

Nel 2007, con l’iniziativa Pace con la natura, questo Paese dell’America centrale punta a bilanciare le emissioni di anidride carbonica attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili e campagne di riforestazione. L’obiettivo è diventare una nazione a emissioni zero entro il 2010.
Nel 2009 il presidente nonché Nobel per la pace Oscar Arias ha espresso il suo fermo rifiuto a qualsiasi tipo di sfruttamento dei giacimenti di petrolio: «La salvaguardia del capitale naturale sta alla base della nostra visione di sviluppo».

Da tempo il Costa Rica ha introdotto un sistema di pagamento per i servizi ambientali. Come aveva raccomandato tra l’altro Jacques Diouf, presidente Fao, nel rapporto The State of Agricolture and Food del 2008. Questo modello economico viene adottato soprattutto nel settore forestale, dove i proprietari contribuiscono al mantenimento dell’ecosistema, al sequestro di CO2, al preservare il sistema idrografico, ma anche alla bellezza del paesaggio, il quale permette al Paese di attirare ogni anno due milioni di turisti, un’importantissima fonte di reddito.
I pagamenti per i servizi ambientali sono finanziati in parte da una’imposta sul consumo di carburanti fossili.

Le campagne di riforestazione a partire dalle specie autoctone come cedro e quercia hanno fatto passare le zone boschive dal 21% nel 1986 al 50% odierno del territorio nazionale. Un quarto del Paese è stato messo sotto tutela.
La prossima sfida per il Costa Rica sarà regolamentare l’urbanizzazione e lo sviluppo turistico del litorale.




Fonte:
Le Monde