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Il pacifista Obama aumenta le spese di guera

di Andrea Angelini - 02/02/2010

     
Barack Obama sta per inviare al Congresso il testo della Legge Finanziaria per il 2011 con un impegno di spesa per 3.834 miliardi di dollari. Il programma del presidente Usa prevede una riduzione del deficit pubblico dai 1.556 miliardi di dollari (pari al 10,6% rispetto al Prodotto interno lordo) del 2010 a 1.267 miliardi pari all’8,3% del Pil nel 2011. L'obiettivo della Casa Bianca è quello di sostenere il mercato del lavoro e di iniziare a rimettere in sicurezza i conti pubblici messi a dura prova per l’impegno statale nel sostenere il sistema economico nazionale. Da grandi imprese come General Motors e Chrysler, a banche come la Goldman Sachs, a società di assicurazioni, come la AIG. Non verranno però toccate le spese per la sicurezza interna e quelle per sostenere l’apparato militare degli Stati Uniti, il che la dice lunga sul fatto che anche il Premio Nobel per la pace, idolo delle anime belle europee, intende continuare a sostenere la vocazione imperiale ed imperialista della Nazione a stelle e strisce.
Obama ha così previsto da un lato il congelamento per tre anni delle spese discrezionali non legate alla sicurezza (250 miliardi in dieci anni), e dall’altro l’impiego di fondi per molti miliardi di dollari a sostegno dell'occupazione e per la scuola (3 miliardi di dollari in più). Spenti sul nascere i sogni di gloria della Nasa con il blocco del progetto per far tornare l'uomo sulla Luna. Sono stati infatti tagliati i finanziamenti per il programma del nuovo veicolo spaziale Constellation.
Insieme a questo sono stati bloccati i finanziamenti ad altri 120 programmi in corso per un risparmio di circa 20 miliardi di dollari. E’ stato soprattutto bloccato il programma di riduzione delle tasse voluto da George W. Bush per i redditi superiori ai 250.000 dollari l'anno e le misure di sostegno ai petrolieri che da sole valgono 40 miliardi di dollari in 10 anni. Provvedimenti con i quali il presidente nero ha voluto sottolineare una inversione di tendenza rispetto alla passata amministrazione repubblicana e compensare l’immagine negativa data come successore di Bush. E’ stato infatti Obama ad aiutare le banche degli speculatori che hanno innescato la crisi finanziaria e che hanno mandato sul lastrico milioni di famiglie. A novembre prossimo ci saranno le elezioni di medio termine che rinnoveranno buona parte del Senato e della Camera dei Rappresentanti oltre che diversi governatori. Quella sarà una prova per giudicare il consenso di cui il presidente democratico gode nel Paese. Così la legge di bilancio prevede anche 300 miliardi di dollari di tagli fiscali per le imprese e per le famiglie che verranno distribuiti nei prossimi 10 anni. Altri 100 miliardi di dollari serviranno per sostenere il mercato del lavoro nelle piccole imprese e questi avverrà sotto forma di tagli fiscali e di sostegno all'energia pulita. Obama chiederà anche al Congresso di creare una apposita commissione parlamentare per identificare i tagli alla spesa pubblica che nel medio e lungo termine possano riportare in equilibrio il bilancio.
A fronte di questi tagli di spesa e agli impegni di natura “sociale”, Obama non poteva però scordare che gli Usa sono la prima potenza militare del globo. Per tale motivo il programma di austerità non ha toccato la voce guerre. Per quelle in Afghanistan ed in Iraq saranno stanziati nel bilancio 2011 oltre 159,3 miliardi di dollari, una cifra molto più alta di quella che Obama sperava di spendere quando venne eletto e solo di poco inferiore di quanto stanziato negli ultimi anni dallo stesso Bush. L’anno scorso Obama aveva chiesto 130 miliardi. Complessivamente la richiesta di soldi del Pentagono sarà di 708 miliardi di dollari con un aumento di 44 miliardi di dollari rispetto al 2010, quando vennero chiesti 664 miliardi. Gli Usa intendono però blindarsi anche all’interno. Perciò saranno aumentati del 2% i fondi a disposizione del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale fino a 43,6 miliardi di dollari. Tali soldi consentiranno di aumentare il numero degli air marshals (gli sceriffi) sugli aerei, acquistare 1.000 body scanner e avere nuovi macchinari per la rilevazione degli esplosivi da installare negli aeroporti americani. Ma visto che le guerre Usa sono infinite, come la libertà che Bush voleva imporre all’Afghanistan, Obama si prepara a chiedere al Congresso altri 33 miliardi di dollari per coprire le spese del 2010 delle operazioni militari all'estero.