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Gli italiani sempre più indebitati

di Vittoria Puledda - 09/03/2010

  
 
Da Bankitalia e PricewaterhouseCoopers due studi solo apparentemente contradditori

Le famiglie italiane sono sempre più indebitate, complici da un lato la crisi ma dall´altro anche i tassi bassi di interesse, che spingono i privati a far sempre più ricorso ai finanziamenti: per acquistare la casa, ma anche per pagarsi le vacanze con il boom del credito al consumo. Secondo la fotografia scattata dalla Banca d´Italia, infatti, il totale del debito delle famiglie a fine gennaio scorso sfiorava i 500 miliardi di euro, con un incremento del 6,4% rispetto ai dodici mesi prima. Il Bollettino statistico evidenzia un incremento dei prestiti per l´acquisto della casa pari al 6,8%, a quota 282 miliardi, mentre il credito al consumo è cresciuto del 5,5% (a 57 miliardi) e i prestiti per altri scopi sono aumentati di 10 miliardi, fino a raggiungere il tetto dei 160 miliardi. In discesa i tassi di interesse: sui mutui casa, il tasso medio è passato dal 2,88% di dicembre 2009 al 2,75% di gennaio, mentre il Taeg (che considera tutti i costi accessori di un finanziamento) è sceso per la prima volta a inizio 2010 sotto il 3%.
Ma la forza della crisi ha fatto lievitare anche il numero delle famiglie che non riescono a far fronte ai propri impegni: a gennaio, non a caso, le sofferenze delle famiglie produttrici e delle società non finanziarie (secondo la definizione di Bankitalia) ammontavano a 46,1 miliardi contro i 45,4 di fine dicembre.
Dunque, aumentano i debiti e aumentano le rate non pagate puntualmente. Ma, nello stesso tempo, aumentano anche i super-ricchi. Secondo le rilevazioni dell´Osservatorio permanente messo in piedi dall´Università di Parma e dalla PricewaterhouseCoopers, la ricchezza dei "paperoni" (cioè di coloro che dispongono di patrimoni finanziari superiori a 500mila euro) è aumentata del 19%, raggiungendo quota 882 miliardi. In aumento anche il numero dei cosiddetti High net worth individuals, passati da 586 a 640mila famiglie (il 9,2% in più). La ragione dell´incremento della ricchezza finanziaria, spiega l´Osservatorio, è legata in parte alle buone performance delle attività (+7,3% in media) ma in maniera molto corposa anche ai risultati dello scudo fiscale, che hanno fatto rimpatriare 85 miliardi, per oltre la metà (il 60%) provenienti dalla Svizzera