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Per fortuna che l'ARPA c'è

di Stefano Montanari - 16/03/2010

    
 

 

Se dico che io non ho alcuna fiducia nelle istituzioni credo non si tratti di una novità. E sotto la definizione di istituzione comprendo davvero tutto, dal capo dello stato che ha firmato il lodo Alfano per riconfermarsi con la sottoscrizione alla festa a tarallucci e vino dei partiti ammessi illegalmente alla competizione elettorale alla magistratura che archivia giù fino ai comuni, istituzione, quest’ultima, nella quale io sono tristemente coinvolto.

In tutto questo non poteva certo mancare l’ARPA, custode designata dell’ambiente con tutte le sue truppe cammellate al seguito (l’Emilia Romagna ha due volte il personale che copre tutta l’Austria nell’ambito dell’istituzione analoga di laggiù). Chi ricorda certe glorie dell’ente - il rogo DeLonghi, per non fare che un esempio – non può stupirsi nel leggere in un articolo ormai vecchiotto de L’Espresso “Quando ero presidente del Consorzio dei rifiuti a Caserta ho chiesto la tracciabilità della diossina e degli altri inquinanti. Ho subito minacce, mi hanno lasciato solo e mi sono dovuto dimettere. Le Arpa italiane lavorano malissimo,

le analisi si contano con il contagocce. Il motivo? Sono carrozzoni politici, senza alcuna indipendenza scientifica. Pubblicare dati negativi turberebbe il consenso politico, e il direttore di turno perderebbe la poltrona.” Vincenzo Pepe, intervista su L’Espresso del 29 novembre 2007 - pag. 72.

Ora leggo una notizia su Il Corriere della Sera (http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_marzo_1/Pm10-i-dati-dell-Arpa-Piu-bassi-di-quelli-reali-gianni-santucci-1602572521734.shtml) che non mi stupisce affatto , ma di cui gradirei anche leggere un commento da parte dell’ente.

Insomma, pare che i rilevamenti siano taroccati per prassi, esattamente come io sospetto da anni senza, ovviamente, averne le prove, stante la propensione di tutti gli altri enti a fare quadrato per mantenere il popolo in un rigoroso stato di beata bovinità.Così, niente trapela.  Del resto, basterebbe dare un’occhiata a certe dichiarazioni di “non è successo niente” per dubitare fortemente, anche solo a lume di buon senso, dell’affidabilità degli arpisti. Nella mia esperienza locale, l’incendio recente all’inceneritore di Modena appena raddoppiato e il niente trovato nella zona industriale di Nonantola, il comune dove io sono consigliere di minoranza, parlano da sé.

Se le cose stanno davvero così, se ci sono le prove dei taroccamenti, confermo la mia richiesta di cittadino: l’ARPA sia smantellata subito con tante scuse verso gl’italiani gabbati. E gabbare qualcuno in qualcosa di così delicato come la salute di oggi e di domani non è fatto cancellabile a fronte di una letterina di scuse. Dunque, la magistratura non faccia finta di niente e si comporti secondo quello che è il suo dovere.