Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / David Crockett? L' altro finale di Alamo. Gli "eroi" erano in fuga

David Crockett? L' altro finale di Alamo. Gli "eroi" erano in fuga

di Guido Olimpio - 26/08/2010

 

  http://blog.ilmatemagico.com/images-ilblogsonoio-3/John-Wayne-la-battaglia-di-alamo.jpg

Il mito texano li ha dipinti sulle fragili mura di Alamo nella gelida alba del 6 marzo 1836. Con David Crockett che, finite le munizioni, cerca di respingere i messicani usando il fucile come una clava. Poi la fine. Sanguinosa, come fossero al passo delle Termopili. Con i volontari americani infilzati dalle baionette dei soldati messicani. Un massacro che è diventato il simbolo della resistenza dei texani contro gli invasori crudeli. Una pagina di storia che non poteva non affascinare Hollywood pronta a dedicargli alcuni film, compreso uno diretto e interpretato da un' altra leggenda, John Wayne. Ma davvero la battaglia si è conclusa in quel modo? Lo studioso Philipp Thomas Tucker la pensa in modo diverso e nel suo libro Exodus from the Alamo fa a pezzi personaggi e ricostruzione. La maggior parte dei combattenti della missione-fortezza non sono caduti sui bastioni bensì sono stati spazzati all' esterno mentre tentavano una disperata fuga. Usciti in due-tre gruppi sono stati sorpresi dai lancieri messicani appostati nelle vicinanze. Tanto è vero che i loro corpi sono stati bruciati e sepolti in due grandi fosse comuni non troppo vicine alle mura. Con questo Tucker non vuole certo sostenere che si siano comportati da codardi. Anzi, quanti hanno tentato di rompere l' accerchiamento avevano fegato da vendere. Però - è il suo rilievo - lasciamo perdere scenari da film, evitiamo speculazioni, consideriamo i fatti. E allora ripartiamo da quei giorni chiave. I messicani, dopo aver lasciato il terreno in mano agli americani, cercano la rivincita. Il presidente e generale Antonio Lopez de Santa Anna rimette in piedi il suo esercito arruolando migliaia di uomini. Non sono certo bene addestrati e l' equipaggiamento è ridotto, ma il caudillo è deciso a punire gli americani in Texas. L' obiettivo è la missione di Alamo presidiata da un piccolo contingente (circa 200 elementi) e dotata di 18 cannoni. I difensori, che vengono dai quattro angoli degli Stati Uniti, hanno munizioni di cattiva qualità, poche scorte e sottostimano - se non disprezzano - gli avversari. Tucker, nel suo libro, li dipinge in modo severo: in gran parte erano degli schiavisti attirati dalla possibilità di ottenere nuove terre, avventurieri con scarse capacità. Tra le poche dozzine di miliziani non mancano i personaggi. C' è David Crockett, uomo della frontiera, deputato e con guai finanziari da risolvere. Poi i due «ufficiali» James Bowie e William Barrett Travis che hanno il non facile compito di organizzare la resistenza. Confidano sull' abilità dei loro tiratori e sui cannoni, però non adottano contromisure adeguate. Inoltre non c' è alcuna vera attività di intelligence che possa segnalare con precisione quello che sta architettando il nemico. Dall' altra parte c' è Santa Anna che brucia dalla voglia di pulire l' onta della sconfitta impartendo una lezione ai «texani». La sua marcia di avvicinamento non è facile. Perde per strada molti uomini. Ma il 23 febbraio arriva in vista di Alamo con circa 1500 militari. Il suo braccio destro è Vincenzo «Vincente» Filisola, un generale nato a Ravello nel 1789 e diventato un alto ufficiale nell' esercito messicano. Santa Anna prepara l' assalto e intanto circonda la vecchia missione. Il piano del generale prevede che i reparti di fanteria scalino le mura usando scale rudimentali mentre plotoni di cavalleria sono schierati in un' area discosta. Dovranno intervenire nel caso di una sortita dei difensori. I messicani bersagliano il fortino con i loro «pezzi», cercano di ammorbidire le difese. Non ci vuole molto. La struttura è quella di una chiesa, mura costruite con altri scopi. Infatti mancano parapetti per proteggere i cecchini, così come le feritoie. La sorte di Alamo sembra segnata e non vi è alcuna speranza che possano arrivare in tempo dei rinforzi. Il 6 marzo il generalissimo ordina l' assalto finale che coglie completamente di sorpresa gli americani: le sentinelle dormono, così come gran parte dei loro compagni. Le prime fasi sono caotiche. I messicani fanno massa in un' unico punto e molti di loro sono falciati dal fuoco amico. Ma riescono comunque ad avanzare. E i texani, a parte un nucleo che si trincera in un edificio, provano a scappare in campo aperto. Finiscono nella trappola tesa da Santa Anna. Tentano di reagire ma le incursioni dei cavalleggeri li disperdono trasformandoli in facili prede: probabilmente solo uno dei volontari americani riesce a sopravvivere al massacro. E cosa ne è dei comandanti ribelli? Sul momento finale di Crockett è ancora in piedi la controversia. Per alcuni è caduto in trincea. Nel suo diario, un ufficiale messicano, Josè Enrique de la Pena, racconta invece che sarebbe stato catturato e poi trucidato a colpi di ascia. Travis, invece, si sarebbe tolto la vita con un colpo di pistola: teoria contesta da quanti ritengono sia morto combattendo. James Bowie, gravemente malato, sarà finito nel suo giaciglio. Se il mito di Alamo è stato gonfiato oltre alla realtà - afferma Tucker - è colpa sia dei messicani che degli americani. Santa Anna, che pur aveva ammesso che si era trattato di un piccolo scontro, voleva enfatizzare il suo successo. Nei primi rapporti il generale sostiene che il suo contingente ha ucciso almeno 700 «ribelli» ed ha perduto una settantina di soldati. Cifre ritoccate in seguito: tra i 182 e 257 gli americani, 400-600 i messicani. Sul fronte texano, ovviamente, c' era tutto l' interesse a presentare la battaglia con toni epici. E nonostante fossero disponibili documenti che avrebbero permesso di fissare l' esatte dimensioni dello scontro si è preferito ignorarli. I duecento di Alamo sono così entrati nel mito americano. Il Messico è ne uscito a pezzi. Santa Anna verrà sconfitto e catturato a San Jacinto, con i suoi soldati piegati dagli americani al grido «ricordatevi di Alamo».