Come partorire naturalmente e senza paura
di Elisabetta Malvagna - 10/09/2010
Abbiamo intervistato Elisabetta Malvagna, giornalista dell'Agenzia Ansa e studiosa dei temi della nascita da quando è diventata mamma di due bambini. Elisabetta ha raccolto dati, ricerche e testimonianze in Italia e all'estero che ha condiviso nei libri "Partorire senza paura"e "Parto in Casa - istruzioni per l'uso" (Edizioni Red), pubblicato da pochi mesi (aprile 2010). Segue anche personalmente due blog Partorire senza paura e Parto in casa oltre a curare una rubrica sul parto in casa sul portale Bambinonaturale.it.| @font-face { font-family: "Arial"; }p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal { margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt; font-family: "Times New Roman"; }span.apple-converted-space { }span.apple-style-span { }div.Section1 { page: Section1; } Cosa ti ha spinto a scrivere il tuo ultimo libro in un paese che vanta la più bassa percentuale in Europa di parti in casa e la più alta percentuale di cesarei (oltre il 30%), ben al di sopra delle raccomandazioni dell'OMS?
Perché le donne hanno sempre più paura del parto?
Stiamo perdendo la consapevolezza del nostro corpo e delle sue potenzialità. Ci siamo fatte convincere di non essere più capaci di partorire i nostri piccoli senza interventi chimici e chirurgici. E che durante il parto debba sempre accadere il peggio. Questo provoca ansia e paura. Non a caso, il sottotitolo di "Partorire senza paura" è "come superare i luoghi comuni sulla nascita e riconquistare una capacità perduta". Noi donne abbiamo lottato tanto per la nostra autonomia e indipendenza. Ma quando entriamo nei reparti maternità' o in sala parto, ci facciamo mettere sotto tutela. Sono convinta che ogni donna sia un essere umano unico, con la sua storia, il suo vissuto e le sue emozioni. Al momento del travaglio e del parto, bisognerebbe lasciare che il suo corpo trovi il suo percorso, anche doloroso, e che la futura mamma, perché tutto vada nel migliore dei modi, possa attingere alle sue risorse, alla sua forza, che spesso non sa neanche di avere. Se avessimo più fiducia nella nostra competenza di madri, ci stupiremmo di quanto é forte e perfetto il nostro potere procreativo. Il problema è che tutto rema contro questa consapevolezza. In sala parto a comandare è l'orologio, i ritmi e le procedure ospedaliere, la paura di cause legali. Un altro fattore che scatena la paura è la disinformazione: è evidente che l'ignoranza provoca paura, ansia. Ma alle donne che chiedono il cesareo non viene detto che questo 'taglietto' ha dei rischi molto maggiori rispetto al parto vaginale: triplica il rischio di mortalità materna, riduce la possibilità di avere altri figli, aumenta il rischio di gravidanze extrauterine e di difficoltà respiratorie per il neonato. Il taglio cesareo, inoltre, è stato associato a numerosi danni a lungo termine, come la formazione di aderenze addominali e dolori pelvici cronici. Quando conta un buon parto per la salute futura della mamma, del bambino e della famiglia?
Quali sono i pro del parto in casa rispetto al parto nelle strutture ospedaliere?
Quale augurio ti senti di fare alle donne e alle coppie che stanno cercando e aspettando un bambino?
Per affrontare la gravidanza e il parto con serenità il mio consiglio alle donne è: informatevi e non credete ai luoghi comuni sulla nascita, ma alla vostra competenza di madri. E rivalutate la figura dell’ostetrica. Molte ricerche hanno dimostrato che l'assistenza femminile é la migliore garanzia di successo di un parto. Infine, ricordate che non è tanto importante dove si partorisce, ma ‘come’. Difendete la vostra privacy e la libertà di movimento, fatevi appoggiare dal partner o da figure ‘amiche’. Quando una donna si sente supportata e in un ambiente protetto, si tranquillizza. La fiducia vince sulla paura. E può dare alla luce il proprio cucciolo nella gioia e in totale sicurezza. |

