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I pinguini verso il declino

di C.B. - 14/09/2010

 
       
Gli studiosi di pinguini di tutto il mondo, riuniti a congresso a Boston lanciano l'allarme: dieci delle diciotto specie di pinguini che popolano il globo terrestre si stanno riducendo considerevolmente in numero.

Gli effetti dei cambiamenti climatici, una pesca indiscriminata, un'inquinamento da petrolio ormai cronico, e i predatori tra i mammiferi introdotti dall'uomo sono tra le cause del declino di questi animali, secondo gli scienziati che ricordano come tredici delle diciotto specie di pinguini sono già considerate a rischio e alcune di esse, con ogni probabilità, saranno estinte entro questo secolo. Sono oltre 180 i 'pinguinologi', i rappresentanti di governi e istituzioni, gli animalisti che, da 22 nazioni sono giunti a Boston per la Conferenza internazionale sui pinguini, iniziata il 6, e che durerà 5 giorni. I pinguini vivono solo nell'emisfero sud della Terra. Ce n'è una specie nelle isole Galapagos, quattro popolano l'Antartide (quelle più note al pubblico), mentre altre 13 specie popolano il Sudamerica, il Sudafrica, l'Australia, la Nuova Zelanda e sono presenti in molte isole degli estremi mari meridionali. Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle differenti specie
di pinguini è tra gli argomenti base degli interventi degli esperti convenuti a Boston. Molte specie di pinguini sono fortemente dipendenti dai branchi di piccoli pesci. Queste masse di alici, sardine, e altri piccoli pesci azzurri arrivano stagionalmente dove i pinguini vivono sulla scia delle correnti fredde. Il riscaldamento globale, ed eventi ripetuti come 'el nino', hanno sensibilmente aumentato la temperatura delle acque dei mari, alterando l'andamento delle correnti e rendendo più scarso il cibo per i pinguini, soprattutto per i nuovi nati.  I pinguini delle Galapagos - a esempio - sono ormai ridotti a una popolazione del 30% rispetto a quella di cento anni fa e probabilmente saranno estinti per la fine del secolo e i pinguini di Humboldt, delle coste peruviane e cilene, sono anche loro a rischio. All'inizio di quest'anno, i pinguini africani, che si trovano in Namidia e Sudafrica, sono stati riclassificati 'a rischio' dopo che molte delle loro colonie di riproduzione sono praticamente sparite. Gli scienziati stanno anche osservando con attenzione gli effetti potenziali dei cambiamenti climatici su diversi pinguini
antartici che dipendono fortemente dalla presenza di ghiaccio nel mare per la riproduzione e il cibo, come i Pinguini imperatore, resi famosi dal film 'La marcia dei pinguini', che vedranno la loro popolazione declinare drammaticamente se non riusciranno ad adattarsi migrando e cambiando i tempi del loro ciclo riproduttivo. Il ghiaccio nel mare, gli iceberg, oltre a essere delle 'isole' su cui i pinguini trovano riparo, costituiscono una importante 'nursery' per il krill, che si nutre delle alghe che si trovano nel ghiaccio. Meno ghiaccio nel mare si traduce in meno krill, ed essendo il krill alla base della catena alimentare, anche in una riduzione di tutte le forme di vita marina a salire. 

Fonte: Ansa