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Approvato un protocollo internazionale contro i rischi posti da organismi geneticamente modificati

di G. Sinatti - 01/11/2010

 
 
   
Un nuovo protocollo sulla responsabilità ed il risarcimento in caso di danni causati dagli spostamenti transfrontalieri di organismi viventi geneticamente modificati (LMO) è stato adottato lo scorso 15 ottobre nel quadro della Convenzione sulla Biodiversità (CBD), approvata il 22 maggio del 1992 e sottoscritta ad oggi da 188 Paesi.
Ci sono voluti ben sei anni di negoziati per giungere a questo "protocollo addizionale di Nagoya-Kuala Lumpur" che rende operativo l'articolo 27 del cosiddetto Protocollo di Cartagena sulla Bio-sicurezza, del 29 gennaio 2000, un accordo internazionale sviluppato nel quadro della CBD, il cui scopo è di definire a livello internazionale misure rivolte a proteggere la diversità biologica dai rischi potenziali posti dagli organismi geneticamente igegnerizzati dalle moderne biotecnologie: il citato articolo 27 prevede appunto l'elaborazione di regole e procedure internazionali per la responsabilità ed il risarcimento in caso di danni alla biodiversità causati dalla movimentazione di organismi viventi geneticamente modificati.
Il documento approvato il 16 ottobre scorso stabilisce infatti che tutti gli operatori (commerciali, produttori, esportatori, importatori, trasportatori) saranno ritenuti responsabili anche dal punto di vista finanziario della movimentazione di questo tipo di organismi fra Stati diversi e degli eventuali danni conseguenti.
Il nuovo accordo sarà disponibile per ulteriori adesioni presso la sede delle Nazioni Unite dal 7 marzo 2011 al 6 marzo 2012 ed entrerà in vigore novanta giorni dopo essere stato ratificato da almeno 40 Paesi che aderiscono al Protocollo di Cartagena sulla Biodiversità.
Lo storico incontro, tenutosi in Giappone, nella città di Nagoya, ha visto la firma di altri diciassetti documenti che comprendono fra l'altro un piano strategico decennale per l'attuazione del Protocollo, un programma di lavoro sulla sensibilizzazione, educazione e approccio partecipativo, sempre riguardanti gli LMO, insieme a ulteriori linee guida sulla valutazione e la gestione dei rischi conseguenti.
Nel corso della cerimonia finale, Masayo Tanabu, sottosegretario del Ministero dell'agricoltura, pesca e foreste giapponese, parlando a nome del suo governo, ha dichiarato: "Il nuovo protocollo tecnico è un punto di svolta per il Protocollo di Cartagena sulla Biodiversità. Molte sfide sono state superate con successo. Riaccendiamo quindi lo spirito di collaborazione per affrontare anche le sfide della biodiversità".