Afghanistan, guerra infinita: all’Italia costerà 3 miliardi
di Giorgio Cattaneo - 21/11/2010
Enrico Piovesana su “PeaceReporter” riferisce che Mark Sedwill, il rappresentante civile della Nato in Afghanistan, parlando a Kabul ha già
Da quando, lo scorso 5 luglio, il generale David Petraues ha preso il comando delle operazioni di guerraAfghanistan, ricorda “PeaceReporter”, i bombardamenti aerei alleati sono diventati sempre più frequenti: 400 nel mese di luglio, 500 in agosto, addirittura 700 in settembre. In ottobre è giunta al largo delle coste pachistane una seconda portaerei americana (la Uss Lincoln) e presto dovrebbe arrivarne anche una francese (la De Gaulle): tutto questo in preparazione di una ulteriore escalation della campagna aerea in Afghanistan. A preoccupare gli afghani anche più dell’aumento dei bombardamenti aerei, continua “PeaceReporter”, è il crescente ricorso alla tattica dei “night raid”, i
«Azioni brutali – scrive Piovesana – che terrorizzano la popolazione e che spesso si concludono con l’uccisione a sangue freddo di donne, uomini e bambini innocenti, accompagnate da violenze gratuite e umiliazioni, furti e danneggiamenti». Una pratica «sempre più diffusa da quando c’è Petraeus al comando», e di cui il presidente afghano Hamid Kazrai ha chiesto con forza la cessazione: richiesta seccamente bocciata sia dal generalissimo Usa, che ha espresso «stupore e disappunto» per le «pericolose» parole di Karzai, sia
Pianificare altri quattro anni di guerra, osserva Piovesana, significa mettere in conto altre decine di migliaia di civili afghani uccisi, altre centinaia di migliaia di innocenti feriti, mutilati e sfollati, e almeno altri 2.500 giovani militari occidentali caduti, stando alla media dell’ultimo anno di guerra. Per non parlare delle decine di miliardi di euro che verranno gettati al vento in un momento di grave crisi economica: «Solo l’Italia – conclude “PeaceReporter” – spenderà almeno altri 3 miliardi di euro se deciderà di rimanere in Afghanistan fino al 2014» (info: www.peacereporter.net).