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Cantona capopopolo sfida le banche «Portate via i soldi dai conti»

di Stefano Montefiori - 22/11/2010

Campagna anticapitalista dell'ex calciatore guru. Come si distruggono le banche? Ritirando il nostro denaro

appuntamento il 7 dicembre: migliaia di francesi pronti a ritirare i risparmi

Cantona capopopolo sfida banche
«Portate via i soldi dai conti»

Campagna anticapitalista dell'ex calciatore guru. Come si distruggono le banche? Ritirando il nostro denaro



In vita sua, Eric Cantona ha già pronunciato molte frasi a effetto: «Io non ho studiato, ho vissuto», «Nel calcio hai un avversario, nel cinema l'avversario è te stesso», oppure «Il mio momento migliore? Quando ho dato quel calcio all'hooligan (un colpo di kung-fu al tifoso del Crystal Palace che lo aveva insultato, nove mesi di squalifica nel 1995, ndr)». Già «calciatore del secolo» per i tifosi del Manchester United, poi attore per Ken Loach, Cantona si sta ora trasformando in capopopolo grazie a questo commento sulle proteste contro la riforma delle pensioni: «È inutile che tre milioni di persone manifestino per strada sventolando la loro bandierina, non serve a niente. Il sistema è costruito sulle banche. E come si distruggono le banche? Riprendendoci il nostro denaro. Se tre, 10 milioni di persone ritirassero i soldi dal conto, le cose cambierebbero».

Cantona nel film «Il mio amico Eric»
Cantona nel film «Il mio amico Eric»

STOP BANQUE - Si chiama «bank run», un'azione collettiva che finora si è verificata più volte nella storia in modo disorganizzato e sull'onda del panico, nei momenti di grave crisi economica: dalla «bolla speculativa dei tulipani» nell'Olanda del Seicento al disastro dell'Argentina nel 2001, alla corsa agli sportelli della britannica Northern Rock del 13 settembre 2007. Stavolta le parole di Cantona hanno ispirato un movimento sicuramente stralunato ma consapevole, determinato ad abbattere il sistema bancario internazionale cominciando con «Stop Banque», un'azione simultanea in tutta la Francia e nel resto d'Europa, programmata per il prossimo 7 dicembre. I ruscelli diventano fiumi in piena! - si legge nell'appello pubblicato su Facebook e sul sito Bankrun2010.com -. Anche chi ha pochi soldi deve ritirarli, se tutti lo facessero sarebbe comunque molto più denaro di quanto le banche non ne detengano realmente in cassa. Gli istituti di credito sono potenti solo perché noi siamo in ginocchio, ma è inutile andare a manifestare per non essere ascoltati o magari prendere i colpi della polizia: un gesto semplice e simbolico può rimettere le cose a posto». Come neo-guru, il grande Cantona in maglioncino rosso, così come appare nell'intervista video rilasciata al giornale locale Presse Océan a Nantes, sul set del suo nuovo film «Les Mouvements du bassin» girato dall'ex star del porno «Hpg» (Hervé-Pierre Gustave).

«COME SPAGGIARI» - Gli organizzatori dell'ammutinamento del 7 dicembre sono Géraldine Feuillien, 41enne sceneggiatrice belga, e Yann Sarfati, 24enne attore francese, che hanno trovato geniale l'idea dell'ex campione e si stanno adoperando per metterla in pratica coordinandosi con movimenti simili in tutta Europa, Italia compresa. Accanto alla battaglia contro i conti correnti, Bankrun2010.com ospita una sezione «sogno» che elenca i meravigliosi progressi a portata di mano dell'umanità ma finora negati dall'avidità delle banche: turbine a levitazione magnetica per produrre energia elettrica gratis e senza inquinare, culture rigogliose senza pesticidi, aerei costruiti sul principio dell'antigravità e privi di kerosene. Questo rende i sostenitori dell'iniziativa vicini ai vari teorici del complotto che popolano la rete, ma non importa: 14 mila francesi hanno già dato la loro adesione a «Stop Banque» (e 116 italiani, si legge sulla loro pagina Facebook). «Bisogna fare come Spaggiari», dice Cantona. Albert Spaggiari, morto a Belluno nel 1989, è il bandito che guidò «la grande rapina di Nizza» del 20 luglio 1976: svuotate 300 cassette di sicurezza della Société Générale, bottino di 50 milioni di franchi e gesta raccontate da Ken Follett nell'omonimo romanzo.