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Pakistan, gli americani a Quetta

di Enrico Piovesana - 28/11/2010



Islamabad accetta ufficialmente una presenza militare Usa nella città che ospita il quartier generale talebano, e si prepara a eseguire gli ordini di Washington in Nord Waziristan

Il Pakistan ha ufficialmente consentito agli Stati Uniti di mantenere una loro presenza militare fissa nella città di Quetta: il quartier generale dei talebani afgani, sede della famosa 'shura' capeggiata dal Mullah Omar.

La notizia è stata ufficializzata in un'informativa del Pentagono al parlamento Usa, nella quale si specifica che i militari americani stazioneranno presso il quartier generale del 12° corpo d'armata dell'esercito pachistano.

Nella grande caserma pachistana, alla periferia del polveroso capoluogo della provincia balucia, arriveranno preso ufficiali della Divisione Attività Speciali (Sad) della Cia e del Comando Congiunto Operazioni Speciali (Jsoc) dell'esercito.

Si tratta dello stesso personale americano che da anni utilizza clandestinamente la vicina base aerea militare pachistana di Shamsi (200 chilometri a sudovest di Quetta) come piattaforma di lancio dei droni telecomandati che vanno a bombardare le roccaforti talebane in Nord Waziristan.

L'ufficializzazione della presenza militare americana in Pakistan è vissuta come scomoda e umiliante dai settori più nazionalisti dell'establishment militare di Islamabad, che d'altronde continua a ricevere fiumi di finanziamenti militari da Washington.

Proprio un mese fa gli Stati Uniti avevano annunciato un nuovo stanziamento quinquennale da due miliardi di dollari destinati al sostegno delle forze armate pachistane.

Aiuti che, evidentemente, hanno convinto il capo delle forze armate pachistane, generale Ashfaq Parvez Kayani (il vero 'uomo forte' pachistano) non solo ad accettare la presenza militare americana alla luce del sole, ma anche a dare il via libera all'offensiva che gli Usa chiedono da anni.

Negli ultimi anni le forze armate pachistane, su pressione di Washington, hanno condotto operazioni militari contro i talebani in tutte le aree tribali frontaliere (Bajaur, Mohmand, Swat, Sud Waziristan, e ora Orakzai), rifiutandosi però sempre di addentrarsi nella principale roccaforte talebana del paese: il Nord Waziristan.

Finora in questa regione gli Stati Uniti hanno fatto da soli, affidandosi ai droni della Cia: su 112 raid compiuti quest'anno, 103 hanno colpito il Nord Waziristan. Ma adesso, stando a quanto riporta la stampa di Islamabad, i dollari di Obama sono riusciti a vincere le resistenze dei generali pachistani.

Secondo la testata pachistana Daily Times, le forze armate del generale Kyani sono pronte a impegnarsi in una campagna militare in Nord Waziristan, come richiesto dagli Stati Uniti, ma non prima di aver concluso le operazioni in corso in Orakzai e di aver stabilizzato le altre regioni riconquistate dall'esercito.