Un Confucio per la Tienanmen
di Marco Del Corona - 13/01/2011
Dopo la riabilitazione ideologica, la reinterpretazione entusiastica, ecco la glorificazione del bronzo. L’innalzamento di Confucio a patrono di fatto della Repubblica Popolare è completo. Un trionfo alto 7 metri e 90 centimetri, su altri 160 centimetri del piedistallo in marmo, a due passi dalla Tienanmen. La statua inaugurata a Pechino sancisce il culmine della corsa del pensatore (550-479 a.C.) che forse più ha influenzato la cultura e la prassi sociale della Cina. E redime gli affanni postumi di un filosofo che Mao Zedong aveva criticato e messo al bando durante la Rivoluzione Culturale (1966-76), soprattutto dopo il “tradimento” e la morte da parte dell’ex delfino Lin Biao (‘71). Con le riforme di Deng Xiaoping, gli ideali confuciani – semplificando – del rispetto delle gerarchie, del paternalismo illuminato, della moderazione, sono state fatte proprie dal Partito comunista e sintetizzate nella “società armoniosa” che è il marchio ideologico-propagandistico dell’attuale leader Hu Jintao.

UNA CHIESA VICINO ALLA CASA NATALE Il fuoco confuciano innerva l’espansione culturale promossa dalla leadership cinese, tentativo di propagare un soft power globale. Gli sono intitolati i circa 300 istituti sparsi in 78 Paesi, mentre le librerie rigurgitano di saggi e attualizzazioni dei classici del filosofo, con alcuni casi televisivi ed editoriali, come le lezioni della professoressa Yu Dan. Nel 2009 a Pechino, nel tempio di Confucio (fascinoso ma ormai inerte come un museo), è stato tenuto un rito “confuciano”. Capita persino che in nome di Confucio gli animi si scaldino: centinaia di fan del filosofo si sono appena attivati con raccolte di firme on line quando hanno scoperto che a Qufu, nello Shandong, si sta costruendo una chiesa protestante a 3 chilometri dalla casa natale di Confucio. Un edificio neogotico, alto 41 metri, capace di ospitare 3 mila fedeli. “Profanazione”, “Confucio crocifisso”, “Allora si eriga un tempio confuciano alla Mecca o in Vaticano”: sul web, un fiorire di commenti così. Non proprio confucianamente equilibrati.