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Abu Musab al-Zarqawi: nuovo decesso

di Kurt Nimmo - 09/06/2006

 
 
   

Dunque vediamo. Abu Musab al-Zarqawi, il terrorista fantasma con poteri sovranaturali, è stato ucciso sulle montagne di Sulaimaniyah nell’Iraq del Nord, e poi è stato ucciso nella
città settentrionale di Mosul; è quindi seguita una morte durante l’Operazione Matador vicino alla città di Qaim, presso il confine siriano; ed infine è stato ucciso nella città assediata di Fallujah. Ora ci viene detto che è stato “ucciso in un attacco aereo a nord di Bagdad [nella città di Hibhib vicino Baquba],” secondo il primo ministro iracheno Nuri al-Maliki, riferisce la Reuters

La morte ora riportata – e le morti passate – sono semplicemente un altro aspetto di una campagna abbastanza trasparente di operazioni psicologiche messe in campo dal Pentagono.

In aprile siamo venuti a sapere che al-Zarqawi era niente più di un inganno, di un programma di propaganda neocon. “I militari statunitensi stanno conducendo una campagna propagandistica per ingigantire il ruolo del leader di al-Qaeda in Iraq, secondo quanto riportato da documenti militari interni e funzionari familiari con il programma” scrisse il
Sydney Morning Herald. “… alcuni funzionari dei servizi militari ritengono che questo possa aver ingigantito la sua importanza e aiutato l’amministrazione Bush a legare la guerra all’organizzazione responsabile per gli attentati dell11 settembre” o meglio ritenuta responsabile, in quanto non vi è ad oggi alcuna credibile prova che possa far ricadere la colpa su “al-Qaeda” (per giunta, è difficile provare che “al-Qaeda” stessa esista).

Il programma propagandistico dell'esercito è stato largamente impiegato in Iraq, ma è stato anche riversato sui media degli Stati Uniti. Secondo Dexter Filkins, un inviato del New York Times a Baghdad, venne fatta trapelare una “selezionata fuga di notizie”. Il conseguente articolo di Filkins, che riguardava una presunta lettera di Zarqawi, relativa agli attacchi suicidi in Iraq, uscì in prima pagina sul Times nel febbraio 2004.”

Per me le cose stanno all’inverso. Infatti, il “programma di propaganda” era rivolto principalmente agli Statunitensi, che avevano bisogno di un terrificante Freddy Kruger mussulmano per mantenere la convinzione che l’occupazione dell’Iraq fosse una cosa necessaria. E saranno presto richiesti altri demoni terrificanti per scatenare un attacco “colpisci e terrorizza” contro l’Iran.

Ed è del tutto naturale uccidere al-Zarqawi un’altra volta. All’inizio dell’anno il Pentagono ha rilasciato un video, che ci fanno ritenere scoperto “da forze Usa in un nascondiglio nel quartiere Al-Yusufiyah di Baghdad,”, e che mostrava al-Zarqawi (o qualcuno che ci hanno detto essere al-Zarqawi), con delle scarpe da tennis New Balance mentre maneggiava un’arma automatica statunitense M-249. Sembra che lo scopo di questo video sia stato quello di far passare al-Zarqawi per un idiota maldestro. “Il video recentemente rilasciato, nel quale si ridicolizza il ‘Nemico Numero Uno’, più che renderlo cattivo, è forse una parte del programma di operazioni psicologiche Zarqawi?” si è chiesto
Michel Chossudovsky.

Sembra che il Pentagono, dominato dai neo-con, ritenga utile ritirare il programma al-Zarqawi, in quanto ha servito lo scopo, quello di demonizzare la resistenza e di scatenare una «guerra civile» in Iraq. Ricorda un po’ il ritiro di Osama. “Dentro di me sento che l’uomo è in fuga, se è vivo. Chi sa se è nascosto in qualche grotta oppure no; non lo abbiamo più sentito da tempo. E l’idea di focalizzarsi su una persona, mi indica che la gente non ha veramente capito lo scopo della missione” ha scritto il
Decider il 13 marzo 2002. Invece, lo “scopo della missione” divenne evidente circa un anno dopo quando i neo-con invasero l’Iraq. In ogni caso, per mettere fine alle domande imbarazzanti poste dai media, invece di usare le solite ambiguità, questa volta il Pentagono ha deciso di uccidere il mito al-Zarqawi con una vera bomba, risolvendo così la questione in modo tipicamente violento.

Naturalmente esiste sempre la possibilità che al-Zarqawi risorga di nuovo, come ha già fatto in passato.

All’inizio del 2005, la “mente del terrore” (alternativamente descritto come un piccolo criminale di intelligenza sotto la media) “fuggì poco prima dei raid sul suo nascondiglio” secondo il
Newsday. “I pericoli da cui Al-Zarqawi è scampato per miracolo sono un segno che la sua rete di militanti in Iraq ha sofferto pesanti perdite e può essere distrutta. Nel febbraio 2005, forze statunitensi ed irachene hanno messo a segno una serie di attacchi poco notati a Baghdad, Mosul e in altre aeree, giungendo all’arresto di almeno otto uomini di al-Zarqawi”. E poi c’è la storia del “ribelle giordano” che eludeva la “cattura da parte dei soldati Usai, perdendo però materiale prezioso", ritrovato su un computer portatile. Ed è stato anche detto che al-Zarqawi saltò da un autocarro e scappò via verso un alloggio sicuro a Ramadi, anche se egli ha una sola gamba.

Ora che la “guerra civile” è stata diffusa nell’Iraq, come programmato (l’idea è quella di dividere l’Iraq in tre pezzi etnici e religiosi), il Pentagono può desiderare di lasciarsi alle spalle il programma psicologico al-Zarqawi. “Gli USA hanno creato, come parte di una operazione dei servizi segreti, un falso “movimento di resistenza”, inventato con propri e sponsorizzati terroristi di Al-Qaeda? I loro attacchi suicidi bersagliano la popolazione civile più che i militari americani” scrive
Michel Chossudovsky.

Le bombe suicida tendono ad incoraggiare le divisioni settarie non solo dentro l’Iraq, ma in tutto il Medio Oriente. Servono gli interessi di Washington. Contribuiscono a sottominare lo sviluppo di un più ampio fronte di resistenza che unisca Sciiti, Sunniti, Curdi, e Cristiani contro l’illegale occupazione della terra irachena. Tendono anche a creare divisioni all’interno dei movimenti pacifisti e contro la guerra a livello internazionale.

Inolte. questa campagna di disinformazione permea la stampa irachena e medio-orientale. Quest’ultima tende a prendere per veri i comunicati attributi ad Al Zarqawi e pubblicati su internet. La minaccia di Zarqawi verso gli Sciiti è ritenuta genuina. I legami tra Al Qaeda in Iraq e i servizi statunitensi raramente vengono mezionati.”

Kurt Nimmo
Fonte: http://kurtnimmo.com/
Link: http://kurtnimmo.com/?p=401
08.06.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org