Il gelataio impazzito
di Marco Zorzi - 25/09/2011
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Marco  Zorzi, laureato in Giurisprudenza e impiegato nell'amministrazione  giudiziaria, cresciuto culturalmente nell'ambito della sinistra, spesso  estrema -ma sempre nell'assoluta indipendenza da qualsiasi schieramento-  vicino anche alle idee della sinistra nazionale, antiberlusconiano  accanito, da tempo sostenitore dell'economia della decrescita e  dell'antimodernismo, ha scritto per il Giornale del Ribelle questa  riflessione sulla cosiddetta "società multietnica" che sta minando  l'identità dei popoli europei.
Vogliamo  il multiculturalismo? Si! E quindi … no! Spieghiamoci meglio: il  multiculturalismo è una ricchezza, la ricchezza della varietà e delle  diversità del nostro mondo, ed è quello non solo che vogliamo, ma che  difendiamo a spada tratta, e per il quale proprio ci battiamo. E’  l’intendimento storpiato di multiculturalismo che attualmente viene  propinato, quello invece che lo distrugge. Il vero multiculturalismo,  quello “buono”, viene depauperato da questa perversione di un falso  multiculturalismo che possiamo definire "cattivo".
Il  multiculturalismo in realtà c'è già e c'è sempre stato. Le culture  infatti esistono, e sono varie e diverse proprio in virtù del fatto che  ognuna di esse percorre una propria strada distinta dalle altre. Tra le  diverse culture ci sono quelle europee, che stanno scomparendo a causa  della massiccia invasione straniera voluta, attuata e sostenuta da un  sistema suicida. Cos'è che crea l'inestimabile ricchezza costituita  dalla diversità (delle culture, delle specie viventi, degli ecosistemi,  etc etc)? Ci sarete già arrivati: la separazione! Che non significa  isolamento e contrapposizione, ma distinzione.
Quello che sta drammaticamente accadendo invece è un impoverimento del multiculturalismo,  con la scomparsa delle popolazioni, quindi delle culture e in generale  delle diversità europee, causata da quella che è corretto definire una  oceanica, epocale, vera e propria invasione straniera in corso, la quale  le sta distruggendo, sostituendole con altre estranee, almeno in parti  sempre più consistenti, nei loro territori d'origine (le fonti  originarie appunto, uniche e insostituibili, che una volta perse non  potranno mai più rigenerarsi).
Tutto  ciò in linea con la più massiccia e rapida distruzione di biodiversità  di ogni tipo che mai sia avvenuta sul pianeta Terra da millenni, a causa  di un sistema di sviluppo mostruoso. Si sta dunque verificando una  perdita di multiculturalità e di diversità, mentre si vuol far credere  (e incredibilmente si crede) il contrario.
E’  un paradosso cui forse molti non hanno pensato. Ma è ciò che sta  accadendo. Assistiamo ad una omologazione, alla formazione in Europa di  un popolo unico uguale dappertutto, un altro popolo "americano"  fondato su null’altro che i valori dell’economia capitalista. E al  contempo una frammentazione delle identità, con la disintegrazione delle  culture originarie. Un non-popolo, un gregge indistinto, una comunità  di zombi al servizio del solito Dio Mercato.
Questo  è il "multi-" che ci vogliono imporre, l'assurdo intendimento di  diversità che ci vogliono contrabbandare, un intendimento diabolico,  demenziale, da alienati, come ormai sono i popoli europei vittime del  morbo che li sta divorando ed uccidendo, ossia questo sistema  socio-economico (auto)distruttivo.
Per avere un gelato multigusto, e con i gusti che più ci piacciono, è necessario che il gelataio tenga i diversi gusti in vaschette separate.  Non considereremmo forse pazzo un gelataio che li mettesse e li  mischiasse tutti in un unica vaschetta dicendo che è quello il  multi-gusto, il gelato “a colori”, unico e uguale per tutti, e come  capita capita?
Ecco  appunto l’alienazione dell’Europa e dei suoi popoli, ecco la follia dei  buonisti di “destra” e di “sinistra” che sostengono il compiersi di  questo disastro epocale. Opporsi all'invasione straniera in corso  significa opporsi alla scomparsa dei popoli europei e quindi delle loro  culture, non in nome di nazionalismi, razzismi o xenofobie, ma in nome  della difesa delle diversità, e della conservazione del vero, reale  prezioso multiculturalismo, quello che già c’è e che sta scomparendo  sempre più, insieme alla biodiversità generale.

