L'autocensura dei media italiani sulla guerra di aggressione israeliana: colpita base ONU
di redazione - 26/07/2006
Fonte: adnkronos
L'uccisione di quattro osservatori Unifil non è accidentale, le forze armate israeliane, dall'inizio dell'aggressione alla nazione libanese ha RIPETUTAMENTE COLPITO le basi Unifil, spesso ospitanti sfollati e profughi indotti dalla criminale volontà di epurare il territorio del sud libano dai libanesi, con bombardamenti indiscriminati, CRIMINALI.
Lo stesso ferimento del capitano Roberto Punto, osservatore ONU, durante i combattimenti, è coperto da menzogna di stato. Le ferite da scheggia che ne hanno devastato l'addome sono la conseguenza di granata esplodente da 155 mm o 120 mm sparate da semovente o carro armato, quindi ISRAELIANI. Patetico il tentativo politicamente corretto di aggiungere un proiettile di arma da "fuoco leggera" nell'intestino dell'ufficiale italiano, per accreditare l'equiparabilità dell'intenzione bellica tra le parti in causa. Surreali poi le agenzie di stampa che ci giungono dall'ospedale militare israeliano di Haifa (ufficio stampa di Tsahal, sorrette dall'addetto militare italiano): è lo stesso capitano, intubato e sotto sedazione postoperatoria che avrebbe indicato chi lo avrebbe colpito.
La faziosità raggiunta dal mondo dell'informazione durante questo conflitto dimostra quanto siano fondati gli allarmi sulla condizione di unilateralismo, censura e autocensura nei media occidentali, quasi che una enorme "betulla" sia fiorita nel giardino della falsa coscienza occidentale. (ndr)
Libano, colpita una base Onu: quattro morti
Bombe israeliane hanno colpito una base Unifil a Khiam, nel sud del Paese. Le vittime sono quattro osservatori delle Nazioni Unite
Beirut, 25 lug. - (Adnkronos/Ign) - Bombe israeliane hanno colpito stasera una base dell'Unifil nel sud del Libano. Lo riferisce la Cnn citando fonti dell'Onu che parlano di quattro vittime tra gli osservatori delle Nazioni Unite, un cinese, un canadese, un finlandese e un austriaco. La base si trova nell'area di Khiam,