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Piemonte, oggi moriranno 600 Bambi

di redazione - 25/08/2006

 
I cacciatori avranno infatti il diritto di uccidere un capriolo a testa
Per un attimo era sembrato che il Tar del Piemonte avesse accolto il ricorso del Movimento Sportivo Popolare di sospendere l’abbattimento dei Caprioli in soprannumero in Piemonte. Subito però è arrivata la smentita e come da delibera regionale, a partire da oggi, inizierà il prelievo dei circa 600 “bambi” che popolano la zona dell’Acquese-Ovadesa. Prelievo che equivale al massacro dei poveri animali. I cacciatori avranno infatti il diritto di uccidere un capriolo a testa. La delibera regionale, che autorizza l’abbattimento di 5mila “bambi” in tutta le regione era stata approvata in seguito alle proteste degli agricoltori che lamentavano i danni provocati dagli animali alle coltivazioni. In tutta Italia i caprioli da abbattere sarebbero almeno 50mila.

A nulla sono servite le mobilitazioni del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, di Legambiente e altre associazioni. La strage ci sarà. «Il problema del prelievo degli animali è complesso e deve essere affrontato con un approccio tecnicoscientifico, e non con i toni della crociata - ha detto ieri la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso - come Regione ci siamo sempre attenuti al rispetto della normativa in materia, pur ribadendo la nostra disponibilità ad eventuali soluzioni alternative, a patto che siano percorribili sia tecnicamente che finanziariamente, nel rispetto di criteri rigorosamente naturalistici».

La Calabria e il Sannio hanno dato la loro disponibilità ad ospitare i caprioli da abbattere sul loro territorio, ma alcuni tecnici dell’Istituto della fauna selvatica avrebbero decretato che il cerbiatto piemontese potrebbe non adattarsi in altre regioni. Nel dubbio domani moriranno 600 Bambi che con buona probabilità saranno trasformati in prosciutti da gustare nelle salumerie e nei ristoranti Piemontesi.