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E' scientifico (!): non ci sono più le mezze stagioni

di redazione - 04/09/2006


 

La primavera inizia il 12 marzo e l'autunno il 30 settembre. No, non è un errore, ma la conseguenza degli stravolgimenti climatici del pianeta, che per la prima volta sono stati "misurati". 


Un campo di primule fa ancora primavera?
 
Il tempo non è più quello di una volta, si sa. Ma per la prima volta questi cambiamenti sono stati dimostrati da uno studio condotto presso l’università di Monaco, che ha analizzato i comportamenti di piante e animali in relazione alle variazioni climatiche.

Monitoraggio climatico
Più di cinquecento specie di piante e quasi venti di animali sono state oggetto di un monitoraggio nell’arco di quasi trent’anni, dal 1971 fino al 2000. «Lo studio - afferma Annette Menzel, bioclimatologa che ha coordinato la ricerca - ha mostrato che le modificazioni sono evidentissime. Non è stato dimostrato soltanto lo sfasamento fra i cicli stagionali e, per esempio, le fioriture o le migrazioni degli uccelli, ma anche l’aumento di casi di anomalie biologiche connesse alle temperature più elevate».

Anticipi e ritardi
Per calcolare con esattezza i ritardi e gli anticipi dell’inizio delle stagioni rispetto al calendario è stato necessario prendere in esame un grande numero di ricerche condotte in passato in diversi Paesi europei. Attraverso un controllo incrociato dei dati è stato possibile "riscrivere" un nuovo calendario delle stagioni.
Ad esempio secondo gli scienziati oggi rispetto a 35 anni fa in Europa settentrionale la primavera arriva con otto giorni di anticipo e l’estate dura sei giorni in più del normale. In Italia invece la bella stagione arriva circa 8/10 giorni prima del previsto e l'autunno ritarda di una settimana buona.

Pericolo estinzione
Ma perché il clima cambia? Sicuramente la circolazione atmosferica ha inciso pesantemente sulle rotte degli anticicloni, come quello delle Azzorre che porta il bel tempo nel Mediterraneo. Il problema è che questi sconvolgimenti potrebbero essere causa anche di preoccupanti variazioni a livello delle catene alimentari, con la conseguente estinzione di alcune specie.



Focus, 30 agosto 2006