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Unifil: la Francia intrappolata in libano?

di Gilles Munier - 12/09/2006

 


La UNIFIL (Forza internazionale delle Nazioni Unite nel Libano) è stata creata dal Consiglio di sicurezza nel 1978 « per confermare il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Libano, ristabilire la pace e la sicurezza internazionali e per aiutare il Governo libanese ad assicurare il ripristino della sua effettiva autorità nella regione ». Essa non ha potuto adempiere alla sua missione per la semplice e buona ragione che Israele non rispetta alcuna risoluzione delle Nazioni unite : ha dunque assistito, impotente, a due invasioni del Libano, nel 1982 e nel 2006, alla prolungata occupazione su una parte del paese, alla creazione di campi di concentramento. La UNIFIL ha segnalato all’ONU, scrupolosamente, le infrazioni commesse dagli Israeliani : operazioni di commando, violazioni dello spazio aereo e bombardamenti omicidi di civili, con l’unico risultato di essere accusata da Israele di « complicità con Hezbollah ».

« Errori di tiro » e obiettivi presi di mira « in modo apparentemente deliberato »

Tra il 1978 e il 2000, essendo il Libano occupato, la UNIFIL si è ritrovata dietro le linee israeliane, trasformata in una sorta di organizzazione umanitaria ! Chi è a conoscenza che l’ONU ha perduto in Libano 258 soldati, per la maggior parte vittime di « errori di tiro » di « Tsahal » o di franchi tiratori dell’Esercito del Sud del Libano, una milizia controllata dai servizi segreti militari israeliani ? Chi si ricorda del bombardamento di Israele del campo della UNIFIL a Qana il 18 aprile 1996 e della morte di 102 civili che vi si erano rifugiati ?
L'ordine di sparare era stato dato da Shimon Perez. premio Nobel per la Pace nel 1994 !
Prima di impegnare nuove truppe nel Libano, Jacques Chirac avrebbe dovuto pretendere i risultati dell’indagine richiesta da Michèle Alliot-Marie dopo la morte del Comandante Jean-Louis Valet, il 9 gennaio 2005 nei pressi della frontiera israelo-libanese. La UNIFIL aveva concluso per « un atto deliberato » dell’esercito israeliano.

Ricevere un no sarebbe stato inaccettabile, tanto più che lo scorso 25 luglio « Tsahal » ha ucciso altri quattro caschi blu (1). Secondo Kofi Annan, l'esercito israeliano ha preso di mira la loro posizione « in modo apparentemente deliberato ». Il caso è stato evidentemente archiviato, come è stato passato sotto silenzio l’umiliante controllo da parte della marina da guerra israeliana delle navi francesi che lasciavano Beyruth con dei profughi o che trasportavano verso il Libano gli uomini e i materiali necessari alla UNIFIL. Questo non fa presagire nulla di buono per il prosieguo delle relazioni tra i caschi blu francesi e lo Stato ebraico.

La Francia in un « vespaio »

Che cosa nascondeva l’insistenza di George W. Bush nel chiedere alla Francia di partecipare alla rafforzata UNIFIL ? Il generale Jean Salvan, ex comandante di questa forza, ha ragione di avere « dei dubbi estremamente seri sull’efficacia » del nuovo dispiegamento dell’ONU. Bisognerebbe dargli ascolto. Egli teme che la Francia si cacci in un « vespaio » (2), che lasci « passare gli Israeliani » e chieda di « picchiare sugli sciiti di Hezbollah» (3). In altri termini, la UNIFIL deve piuttosto proteggere il Libano dagli Israeliani!
Dopo la caduta di Bagdad, Jacques Chirac ha compromesso la Francia nel piano americano-israeliano di rimodellare il Vicino Oriente e ha puntato sul successo di questo sconvolgimento. Con l’appoggio del suo amico Rafic Hariri, ex Primo ministro libanese, pensava di rovesciare facilmente il regime di Damasco e di creare un nuovo Libano. Dall’inspiegabile assassinio di quest’ultimo, le sole garanzie che gli restano di avere una certa influenza francese su quei paesi sono quelle dei neoconservatori americani e di Ehud Olmert. È poco. Il Presidente francese sa che questo genere di promesse non impegnano che quelli che ci credono ! Per evitare la morte di soldati francesi e un disastro diplomatico, Jacques Chirac deve riallacciarsi alla politica araba della Francia e – perché no – decretare un embargo sulle armi con destinazione Israele, come fece il Generale de Gaulle nel 1967.
Le truppe francesi saranno ben accolte nel sud del Libano finché rispetteranno la resistenza. In caso contrario, la Francia sprofonderebbe in un pantano al cui confronto quello dove sguazzano gli Americani in Iraq sembrerà una gita di piacere.

Note
(1) L'ONU étaye ses soupçons contre Israël après les tirs contre la UNIFIL (Le Monde, 28/8/06)
(2) Le général Salvan a «des doutes » sur l'efficacité de la UNIFIL au Liban (Associated Press, 25/8/06) –
(3) Interview du général Salvan (RFI, 25/8/06).