Viste le recenti vittorie delle forze dell’Esercito siriano, in particolare nella città nord occidentale di Aleppo, gli esperti statunitensi predicono una imminente fine del conflitto in Siria con la sconfitta dei gruppi terroristi che hanno infestato il paese.
Non a caso in questi giorni si odono forti “lagnanze” da parte di tutti coloro che hanno sostenuto, armato e finanziato i terroristi: il Pentagono USA e la CIA, l’Arabia Saudita, la Turchia ed i loro alleati fra cui il Regno Unito ed il governo francese di Hollande e Fabius, oltre ad Israele che segue con preoccupazione la sconfitta dei gruppi di miliziani che venivano “amorevolmente” assistiti e curati dalle forze israeliane con ricovero garantito nei propri ospedali.
Tutti costoro, che erano rimasti muti mentre la popolazione siriana veniva massacrata dai terroristi e mercenari armati dai loro governi, improvvisamente manifestano “indignazione” e preoccupazione per la sorte della popolazione di Aleppo che è costretta a fuggire per sottrarsi ai bombardamenti.
Qualcuno di loro, per esempio il ministro degli esteri francese, Laurent Fabius, il più filo sionista del governo Hollande, aveva persino affermato , in una sua dichiarazione fatta nel 2012 , che i miliziani di Al Nusra stanno facendo un “buon lavoro“, e fu denunciato per questa dichiarazione alla Corte di Giustizia europea da un gruppo di profughi siriani. Vedi: Fabius: Al Nusra fait du bon travail
Fino a che i terroristi in Siria collocavano le autobombe davanti alle scuole o in mezzo ai mercati, tutto andava bene ed i media occidentali scrivevano di “forti progressi “dei “ribelli democratici”, nella lotta contro il “dittatore” Assad, adesso invece, quando la situazione si è rovesciata ed i terroristi appoggiati dall’Occidente vengono massacrati ed accerchiati dalla tenaglia dell’asse dell’Esercito Siriano, Hezbollah e formazioni iraniane, con l’appoggio dell’aviazione russa, le cose non vanno più bene, c’è in questo momento (soltanto adesso) una tragedia umanitaria e bisogna “indignarsi” per la “brutalità” delle forze di Assad e di Putin che stanno sbaragliando le “creature” della CIA e dell’Arabia Saudita.

La perdita di Aleppo, la città più grande della Siria, scrive il giornale USA, “The Daily Best”, considerando le prossime operazioni delle forze siriane per prendere il controllo di tutta la provincia, rappresenta un colpo decisivo contro i “ribelli” che operano attivamente in Siria.
Il presidente siriano Bashar al-Assad potrebbe ottenere un grande successo nel conflitto e rovesciare l’esito della guerra a suo favorenell’arco di qualche settimana con la totale riconquista di Aleppo che era in gran parte assediata ed in mano alle forze ribelli, secondo The Daily Beast, che cita le dichiarazioni di due funzionari militari degli USA.
In accordo con tale fonte, uno dei militari statunitensi, sotto condizione di anonimato, assicura che, se le forze governative siriane nelle prossime settimane riusciranno a prendere il controllo della citata provincia, “la guerra sostanzialmente sarà terminata”.
Lo stesso Daily Best, in ugual modo, indicando la campagna aerea delle forze russe nel paese arabo che hanno dato copertura alle operazioni dell’Esercito siriano nel corso dell’avanzata su Aleppo, afferma che, dopo quasi cinque anni di crisi, con un bilancio di oltre 260.000 morti, si presuppone che chi prende il controllo di questa regione andrà a prevalere in tutto il paese.
L’Isituto di Studi di Guerra di Washington ha segnalato il venerdì che l’accerchiamento completo della città di Aleppo da parte delle forze del Governo siriano , incluso potrebbe rompere i caposaldi dell’opposizione e sfidare basicamente le ambizioni strategiche della Turchia, sottolinea la fonte.
Tenendo in conto la attuale situazione di Aleppo ed una eventuale vittoria di Al Assad in questa zona, prosegue la fonte, Arabia Saudita, stretto alleato dell’Occidente, aveva informato il giovedì scorso della sua disponibilità ad inviare forze di terra nel territorio siriano aggiungendo che il suo obiettivo sarebbe quello di combattere il gruppo terrorista dell’ISIS (lo stesso che il governo saudita aveva appoggiato, armato e sostenuto). Un evidente pretesto per cercare di andare in aiuto dei gruppi dei miliziani jihadisti patrocinati dal Governo di Rijad.
The Daily Best di seguito sottolinea che, in accordo con i funzionari della Difesa degli USA, dopo sono trascorsi quasi quattro mesi dall’inizio delle operazioni antiterroriste dei russi sul territorio della Siria, le posizioni del Governo di Al-Assad si vanno fortificando. “I russi capiscono la guerra. Da parte loro gli statunitensi gestiscono i conflitti per ottenere risultati insoddisfacenti”, conclude il giornale.
Nota: Naturalmente il giornale USA non dice quello che ormai tutti gli osservatori indipendenti hanno capito da un pezzo. La sconfitta dei “ribelli” e dei gruppi terroristi in Siria segna il fallimento del piano di USA ed Israele di rovesciare il governo di Assad e smembrare il paese per assicurarsi il controllo geopolitico della regione. Questo spiega i tentativi disperati di Arabia Saudita e Turchia, pressati da Washington, di architettare un possibile intervento di forze di terra per ribaltare la situazione sul campo. Troppo tardi ormai: “Game Over
Fonte: The Daily Beast