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La nuova situazione in Siria

di Pierre Van Grunderbeek - 21/02/2016

Fonte: Aurora sito



11249158Gli insorti siriani e i jihadisti internazionali subiscono una pesante sconfitta a nord di Aleppo. Non è ancora noto se sarà una disfatta o un semplice rovescio, ma merita una valutazione sulla gravità della situazione dei combattenti contro il governo legittimo di Bashar al-Assad per vedere quale potrebbe essere lo sviluppo regionale, se la città di Aleppo dovesse essere completamente liberata dalle forze siriane. Non c’è bisogno di tornare sulla partecipazione decisiva della forza aerea russa, e l’implementazione dei sistemi di difesa aerea di nuova generazione (S-400) e dei potenti sistemi di guerra elettronici Krasukha-4 [1] nelle operazioni militari in Siria. [2] L’equipaggiamento militare siriano è stato modernizzato riguardo l’Aeronautica ed è stato rafforzato con materiale moderno per l’arma corazzata. Tutto questo è stato letto e riletto sui media tradizionali e non ho nulla da aggiungere. Ciò che viene raramente menzionato è la metamorfosi sorprendente dell’esercito russo, passato dall’esercito straccione negli anni ’90 all’esercito dai mezzi più sofisticati del 2016 e questo con un budget militare 7,2 volte inferiore a quello degli Stati Uniti [3]. Chi è interessato all’argomento sa che Stati Uniti e Russia sono gli unici Paesi dalla capacità produttiva indipendente di tutte le armi utilizzate dai loro eserciti. Com’è arrivata la Russia a questa performance con un budget così ridotto. La spiegazione sono probabilmente i costosi errori di progettazione o strategici dei militari degli Stati Uniti come il velivolo multiruolo F-35 o lo scudo antimissile, ad esempio, l’esaurimento delle forze armate degli Stati Uniti nelle guerre asimmetriche, la dispersione di forze nel mondo, la priorità ai sistemi di protezione contro attacchi di nemici meno potenti in più di 10 anni (guerriglia e attacchi suicidi), corruzione e varie perdite. Nel frattempo, la Russia ha lanciato il suo programma di ristrutturazione dell’esercito sia strategico che tattico e qualitativo, entro il 2020. I primi risultati nei primi mesi del 2016 già sono sorprendenti mentre la maggior parte delle innovazioni è ancora allo stadio di prototipo [4].

Come spiegare la sconfitta di Aleppo?
A differenza di qualsiasi cosa dicano i media mainstream, non è l’Esercito arabo siriano ad aprire le ostilità nei giorni scorsi. Il gruppo terroristico “al-Nusra” [5] affiliato ad al-Qaida aveva fatto diversi tentativi di prendere la città di Bashquy, a nord di Aleppo. Nell’ultimo tentativo l’EAS ha contrattaccato con il supporto di artiglieria e forze aeree siriane e russe, respingendo i terroristi. L’EAS ne approfittava per raggiungere i villaggi sciiti di Zahra e Nubul, assediati da tre anni e mezzo e, allo stesso tempo, tagliare la via principale che collega Aleppo alla Turchia. I 5000 difensori dei due villaggi si unirono poi all’EAS per respingere ancora più i terroristi. Un’altra spiegazione della sconfitta è che molti jihadisti, si parla di migliaia, lasciano la Siria per la Libia. Presumibilmente tali combattenti esperti non sono riusciti ad affrontare l’EAS.4ztgjqmI perdenti
Ciò non si può valutare sulla base della situazione attuale, che si evolve con l’assedio dei quartieri in mano ai ribelli. Non è possibile prevedere un possibile intervento militare di Turchia e Arabia Saudita. Un tale sviluppo porterebbe il conflitto a una guerra imprevedibile e non mi permetto di fare previsioni senza prove concrete. Di solito si cita giustamente la Turchia quale perdente principale. La guerra in Siria ha ravvivato i vari gruppi separatisti curdi. L’ultima goccia per Recep Erdogan sono gli Stati Uniti che supportano militarmente i nemici storici curdi nella lotta allo Stato islamico. Il supporto russo è solo diplomatico e riguarda piccole armi al momento, ma cosa farebbe la Turchia se Putin fornisse armi pesanti ai curdi? L’acquisizione di armamento nuovo [6] permetterebbe ai russi di sbarazzarsi del problema senza ricorrere alle armi. Recep Erdogan dovrebbe forse pensarci due volte prima di mettersi i russi contro definitivamente. Deve trovare la via d’uscita dal pantano in cui è finito. Arabia Saudita e Qatar hanno speso molto per rovesciare Bashar al-Assad, e sarà una loro sconfitta. Un’invasione della Siria per “motivi umanitari” da parte dei complici del terrorismo islamico Turchia e Arabia Saudita non è esclusa. Purtroppo, non possiamo fidarci della loro sincerità. Sarebbe un’operazione per salvare i loro protetti nella Siria settentrionale e meridionale. La chiave è sapere se ciò comporterebbe il coinvolgimento degli Stati Uniti, senza cui il successo di tale operazione è impossibile. Quello che è probabile è che porterebbe a una conflagrazione nel Medio Oriente con la chiusura prevedibile dello Stretto di Hormuz e tutte le conseguenze che ne derivano per l’Europa. Il rischio di una rivoluzione di palazzo è alto in Arabia Saudita. Il giovane principe Muhamad bin Salman che ha preso le redini del potere dal padre, re Salman gravemente malato [7], rischia di non essere più accettato data la gestione disastrosa del Paese, nonostante la vigilanza dei protettori Stati Uniti. Il Qatar non vede passare la sua pipeline in Siria. Gli rimarrebbe il mondiale di calcio 2022… se gli scandali sulla corruzione non fossero emersi. In particolare la Francia perderà la faccia. Puntava a rovesciare Bashar al-Assad e ha usato i mezzi più subdoli per arrivarci [8]. Possiamo aspettarci di vedere la stampa francese scrivere le solite controverse recriminazioni sulla politica estera russa. Israele ha agito finemente. Ha sostenuto l’opposizione quando avanzava, accettandone una certa neutralità, ed ora i russi che agiscono. Il nemico vicino è Hezbollah. Israele conta sulla Russia per contenerlo. L’Iran, il nemico lontano, rientra nella comunità mondiale e non ha alcun interesse a provocare Israele. Il suo nemico è piuttosto l’Arabia Saudita e il wahhabismo che vi domina.

I vincitori
Si potrebbe pensare che non ci sarà alcun vincitore, ma forse solo chi rimarrà. Iraq e in particolare la Siria sono rovinati e lo status quo ante bellum non è possibile. Non è chiaro se i curdi avranno l’indipendenza o se dovranno accontentarsi dell’autonomia regionale nei loro rispettivi Paesi. E i curdi della Turchia e quelli sparsi nelle principali città siriane e irachene? Se il Sunnistan da Raqqa a Mosul veniva creato, non era concepibile fosse diretto dal gruppo armato Stato islamico, ma come impedirlo se appare capace di avere armi chimiche [9]. Gli Stati Uniti non hanno alcuna voglia d’invadere l’Iraq. Quale altro Paese o coalizione è pronto ad impegnare l’esercito in una lunga e costosa guerra, e probabilmente senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite? Il vaso di Pandora è stato aperto e ci vorrà molto tempo per eliminare tutti i mali sfuggitile. A condizione che non subisca battute d’arresto, la Russia potrebbe ritirarsi a breve termine, ed è possibile che mantenga attività militari intense per anni? Eppure è probabile che accada. L’Iran sarebbe il massimo vincitore, diventando la potenza regionale corteggiata da tutti senza aver fatto molte concessioni. Vedere l’Iran avere sempre più importanza per l’occidente innervosisce i sauditi.73308Gli Stati Uniti
I loro alleati si attendevano il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti contro la leadership siriana, in contrasto con la dottrina di Obama, adottata per restare in seconda linea. Gli Stati Uniti sono ansiosi di ritirarsi dal Medio Oriente per concentrare le forze in Estremo Oriente, dove si avranno le grandi sfide del XXI secolo. Sanno che ogni giorno che passa la Cina diventa più potente. L’intervento militare in Medio Oriente potrebbe ritardare ulteriormente la svolta verso l’Asia. Tutti i tentativi di rovesciare Bashar al-Assad sono falliti. Pochi diplomatici, dignitari del regime o alti ufficiali hanno risposto positivamente alle offerte in valute forti e centesimi sauditi. L’invio di decine di migliaia di jihadisti stranieri non ha distrutto l’Esercito arabo siriano. La distribuzione di centinaia di milioni di dollari nei territori ribelli non è riuscita a comprare il cuore dei siriani. L’intervento delle forze aeree francesi e statunitensi nel settembre 2013, con un falso pretesto [10], non è stato possibile. Il passo successivo non può che essere lo scontro diretto con la Russia, ma è già stato respinto da Barack Obama.

Aleppo e il momento della verità
ELS ed islamisti entrarono nella città quando era scarsamente difesa [11] nel luglio 2012. Il resto del Paese era già in fermento da un anno. Tali gruppi armati hanno reclutato combattenti, spesso con la forza, nei quartieri che occupavano. Ora che la situazione si deteriora per i ribelli, molti di loro cercano un accordo con il governo siriano. Allineamento o neutralità di tali attivisti sarà decisivo nella liberazione della città. Si può prevedere che stanchezza, mancanza di prospettive ed effetti della fine dei rifornimenti avranno ragione sulla lotta dei gruppi armati ad Aleppo.

Europa senza politica estera
Il principale rischio proviene dall’arrivo di milioni di immigrati. La vittoria militare dell’EAS significherà la sconfitta degli islamisti di tutte le bande che con le loro famiglie prenderebbero la via dell’esilio. L’Unione europea ha già promesso 3 miliardi di euro alla Turchia per evitare che i rifugiati vengano in Europa. Tale importo sarà quindi raddoppiato o triplicato senza alcuna garanzia che il governo turco adempi alla promessa. Un secondo rischio proverrebbe dalla conflagrazione generale in Medio Oriente, dal cui petrolio l’Europa è in parte dipendente.

Gli isterici
La sconfitta dei gruppi armati rende totalmente isterici vari opinionisti francesi. La prospettiva del ritorno della pace e dell’eliminazione degli islamisti gli sono indifferenti. Hanno una sola ossessione: la caduta di Bashar al-Assad con una guerra contro la Russia. Avere torto dall’inizio è insopportabile. Fortunatamente, le loro diatribe suscitano sempre più rigetto dal pubblico che ha l’opportunità d’informarsi altrove. Ecco alcuni casi esemplari.
Eye on Syria, blog su Le Monde di Ignace Leverrier, che in realtà si chiamava Wladimir Glasman [12] Morto il 21 agosto 2015, continua a pubblicare articoli infiammati contro il governo legittimo della Siria [13]. Capite! Non è noto se sia un gruppo che ne aveva il controllo dall’inizio o se questi squinternati hanno deciso di continuare le inequivocabili pubblicazioni di Wladimir Glasman.
Daniel Cohn-Bendit. Ecco un numero completamente fulminato su Europe 1 di un ‘ei fu ‘ degli anni ’60, il cui stile “predicatorio” è sempre più insopportabile [14].
Bernard-Henri Levy. Non è noto se sia più un bugiardo o un ipocrita [15]. Principi, sempre principi mentre i nemici dell’occidente avanzano nel mondo. Muammar Gheddafi compiva crimini che Erdogan non compie. Non permise il transito dei migranti. BHL è una frode gravida solo di falsità. Non solo Gheddafi bloccava i migranti, ma perfino combatteva gli islamisti. Il suo Paese aveva il più alto livello sviluppo umano e tenore di vita in Africa. La popolazione godeva della ricchezza del Paese con la maggior parte dei servizi gratuiti. Vorrei averlo un tale dittatore. Inoltre, sfamava centinaia di migliaia di lavoratori africani sub-sahariani in Libia e concesse aiuti ai vicini meridionali. Tutto questo è finito, sostituito dall’insicurezza dell’AQIM. Non si cerchi altrove perché il 50% dei migranti (non una piccola percentuale come dice BHL) che arriva in Europa è africano. Un’altra menzogna è affermare che gli immigrati dal Medio Oriente siano siriani. Ci sono anche iracheni, afgani, pakistani e altre nazionalità che hanno comprato un vero/falso passaporto siriano per 50 dollari. La maggior parte dei rifugiati siriani in fuga dagli islamisti si è rifugiata nella zona governativa, a Damasco e sulle coste mediterranee. Le immagini dei profughi in attesa del passaggio al confine turco mostrano donne in hijab o niqab, indicando famiglie di islamici in fuga dall’EAS.

Conclusione
La cosiddetta opposizione siriana è un mosaico di gruppi mafiosi che combattono contro l’Esercito arano siriano per imporre le loro regole sulle aree che occupano. Qualcuno può citare uno di tali gruppi avere un progetto sociale simile al nostro o che rispetti la condizione delle donne? Un gruppo che abbia davvero peso nel campo, naturalmente! Non ce ne sono. E allora perché cercare di presentarli come opposizione onorevole? Ciò che è più vicino ai nostri valori occidentali è l’attuale costituzione siriana e l’apertura al multipartitismo emanate nel 2011 [16]. C’è in Siria e fuori un’opposizione che non ha preso le armi. Si oppone alla rivolta armata. Perché è boicottata dall’occidente? La verità è che abbiamo cercato un cambio di alleanze della Siria. Chiarisco cambio di alleanza e non cambio di regime. Bashar al-Assad fu ricevuto in pompa magna a Parigi nel quadro dell’Unione per il Mediterraneo. Si pensò a un riavvicinamento con l’occidente e una rottura con Iran e Hezbollah per normalizzare le relazioni. Dalla neutralizzazione dell’Iran, tali intrusioni non ebbero la stessa importanza, da cui l’inversione del dipartimento di Stato degli Stati Uniti su Bashar al-Assad. Credo che ci siano accordi tra Stati Uniti e la Russia. Il rimodellamento dei confini regionali sembra inevitabile. Tracciando queste frontiere, probabilmente con la forza. Una situazione di uti possidetis juris ne seguirà. La Siria utile riunirà le grandi città occidentali e integrerà forse Dayr al-Zur e i suoi giacimenti di petrolio. L’area di Raqqa e le vicine tribù sunnite irachene potranno formare un nuovo Stato a condizione che non sia guidato dallo Stato islamico. Un Paese curdo unificato sembra più difficile. 100 anni di separazione hanno avuto conseguenze che mi fanno propendere per l’autonomia regionale, ma il dibattito è aperto. Naturalmente, la Turchia n’è anche interessata, da qui il suo nervosismo. L’altro Paese nervoso è l’Arabia Saudita. Conoscendo tale Paese penso piuttosto a una sua frantumazione in diverse entità. Le rivalità tra clan sono sempre più tese. Un elemento poco noto è che i due principali clan rivali hanno un proprio esercito, quasi uguali: l’esercito regolare comandato dal ministro della Difesa, il figlio del re Salman, Muhamad bin Salman del clan Sudayri, e la Guardia nazionale sotto il comando del figlio di re Abdullah, Mutayb bin Abdullah, della tribù Shamar. La successione di re Salman eliminerà uno dei due clan dal potere e non vedo quale compromesso sarebbe accettato, a meno che non ci sia la partizione del Paese, negoziata o violenta. Gli europei non sono consapevoli dell’importanza dei legami tribali in Medio Oriente (come in Libia) dove il nostro errore fu credere che le norme democratiche siano esportabili. Stati Uniti e Russia sono molto più pragmatici. La relativa mancanza d’interesse degli Stati Uniti su questa regione potrebbe anche essere motivata dal rifiuto di farsi coinvolgere in una guerra regionale in cui non vedono interessi [17]. E’ stato spesso scritto che il 2016 sarà un anno pericoloso per la pace nel mondo. Siamo vicino il momento della verità su molti fronti e gli europei non sono pronti. Si parla di riforma dell’ortografia, laicità o teoria del genere… come i bizantini parlavano del sesso degli angeli nel 1453!

Aleppo_finalNote
[1] Il Krasukha-4 è un sistema di disturbo dei radar ad alta tecnologia già visto all’opera in Ucraina.
[2] Gli hazara sono afgani di origine persiana. https://fr.wikipedia.org/wiki/Hazaras
[3] La spesa per la difesa nel 2014 vede gli Stati Uniti con 610 miliardi di dollari e la Russia 84,5 miliardi. Il bilancio della difesa francese è un po’ meno di quello russo (62,3 miliardi di dollari), ma non rivaleggia con l’arsenale che la Russia riesce a produrre.
[4] L’esercito russo sembra favorire lo sviluppo di veicoli senza equipaggio di tutti i tipi. Qui un prototipo dell’Uran-9.
[5] Non vi è alcun problema di qualificare terrorista Jabhat al-Nosra, come fanno le Nazioni Unite.
[6] Nel 2020, l’esercito russo sarà dotato di attrezzature di ultima generazione per il 70%.
[7] Le voci che il re Salman abbia l’alzheimer sono sempre più numerose. Ne ho già parlato in un articolo nel 2013 nella sezione “Intrighi e rapporti”. Le cure mediche riescono a mantenere re Salman concentrato por poche ore al giorno.
[8] L’accusa di usare armi chimiche contro i civili nel Ghuta si dimostra sempre più vaga. La relazione dell’OPCW (premio Nobel per la pace del 2013) appena pubblicata accusa (con prove) i ribelli quali responsabili del massacro.
Una conferenza dell’ex-ostaggio Pierre Piccinin che ripete quello che sentì.
Un articolo del 2012.
[9] Il gruppo Stato islamico avrebbe armi chimiche.
[10] Ciò che i media chiamano attacchi in realtà fu un atto di guerra che poteva avere conseguenze disastrose. Il falso pretesto è ormai compreso.
[11] La conferma che i combattenti sono stranieri.
[12] Vladimir Glasman s’è attribuito titoli e attività diplomatiche mai avuti.
[13] Syrie blog de  Le Monde
[14] Europe 1
15] Marianne
[16] Ma cosa voleva di più l’opposizione?
[17] Tuttavia, gli Stati Uniti non esiterebbero a fornire armi a tutti i belligeranti.