Provo una scomoda sensazione: quella che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sia sul punto di scatenare una catena di avvenimenti che, letteralmente possa far scoppiare il Medio Oriente. In precedenza ho decritto dettagliatamente le azioni molto cautelate, le seduzioni e le operazioni chiave attuate dall’Amministrazione di Obama, dallo stesso presidente al Segretario di Stato John Kerry, dal direttore della CIA, John Owen Brennan, dal Presidente di Stato Maggiore Congiunto, il Generale Joseph “Gira Joe Francis Dunford, Jr. , lo specialista di Washington negli sporchi trucchi ed adesso Segretario Generale Aggiunto dell’ONU per gli affari politici Jeffrey D. Feltman, allo stesso modo che molte altre persone che non sono al centro dell’attenzione.
Le sue reazioni di attesa agli atti di provocazione del Sultano della Turchia , adesso semplice presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, così come a quelli dei monarchi dell’Arabia Saudita, del Ministro della Difesa, il Príncipe Mohammed Salman, nei mesi scorsi dalla sopresa russa nella guerra in cui la Russia è intervenuta a sostegno del presidente Bashar al-Assad, non sono chiaramente il risultato di un trambusto politico di Whashington. In realtà Washington ha stabilito una enorme trappola mortale per la monarchia saudita del principe Salman e del suo amico Erdogan. Adesso sembra che si trovino sul punto di azionare la loro trappola.
In primo luogo è utile per verificare un poco più da vicino, nella terza riunione patrocinata dei negoziati di Ginevra, “le conversazioni di pace” che sono iniziate nella prima settimana di Febbraio. I negoziati, nonostante gli sforzi della Russia e della Sira, sono stati una farsa fin dal loro inizio. La chiave della Nazioni Unite si trova nella persona che sta orientando l’agenda del sabotaggio dei negoziati di Ginevra, ovvero il Segretario Aggiunto per gli affari politici Jeffrey D. Feltman.
Il Piano di Feltman-Bandar –
Feltman risulta essere uno specialista dei trucchi sporchi del Dipartimento di Stato visto che fu ambasciatore in Libano nel momento dell’assassinio di Harari nel 2005. In precedenza Feltman aveva servito in Iraq dopo l’invasione militare degli Stati Uniti. Anche prima, era stato inviato in Jugoslavia nei primi anni ’80 per giocare un ruolo nello smembramento attuato da Washington in quel paese. Il suo curriculum indica che egli è uno specialista nell’arte praticata molto spesso da Washington di smembramento di una nazione. La distruzione del regime di Bashar al-Assad è la sua attuale ossessione. Non è esattamnte quello che si dice un “mediatore neutrale” di pace.
Di fatto nel 2008, Feltman fu l’autore di un piano segreto predisposto con l’ex Ambasciatore Saudita a Washington, príncipe Bandar bin Sultan, denominato il piano «Bandar Bush” da parte di George W. Bush per i sui intimi legami con la famiglia Bush.
Il Piano Feltman-Bandar fu rivelato in documenti interni “hakerati” nel 2011 dalle migliaia di pagine degli archivi della STRATFOR, la torbida società di consulenza di “Intelligence strategico” del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e dell’industria militare.
Quello che viene descritto nel “Feltman Plan”, finanziato attraverso un finanziamento reso pubblico di 2 miliardi di dollari dalle casse dell’Arabia Saudita di Bandar, descrive nel dettaglio quello che si è prodotto da Washington, per mezzo della allora segretaria di Stato Hilary Clinton, quella che lanciò la guerra in Siria nel Marzo del 2011, dopo di aver distrutto la Libia di Gheddafi. Il “Feltaman Bandar Plan” dipendeva strategicamente dallo sfruttamento del legittimo desiderio dei popoli di libertà, dignità e di disfarsi della corruzione per trasformare questi desideri in una rivolta contro Assad.
Il Feltman Bandar Plan richiedeva di dividere la Siria in differenti gruppi etnici -alawiti, Sunniti, Sciit, Curdi, Cristiani e suddividere il paese in tre zone: le grandi città, le piccole città e i paesi. Allora gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita ed i loro alleati selezionati avrebebro iniziato l’addestramento riservatamente ed il reclutamento di cinque livelli o reti di operatori, sotto il controllo dell’intelligence della CIA e dell’Arabia Saudita, che più tardi fu diretta da Bandar, per eseguire la distruzuone o lo smembramento Nazionale della Siria. Il Piano abbozzava anche le cinque reti che avrebbe manomesso (testuale):
1- The “Fuel”: educated and unemployed youths who are to be linked in a decentralized way.
2- The “Thugs”: outlaws and criminals from remote areas, preferably non-Syrians.
3- The “Ethnic-Sectarians”: young people with limited education representing ethnic communities that support or oppose the president. They must be under the age of 22.
4- The “Media”: some leaders of civil society institutions which have European funding not American, to conceal US role.
5- The “Capital”: traders, company owners, banks and commercial centers in Damascus, Aleppo and Homs only.
L’obiettivo del “Feltman-Bandar Plan” del 2008, secondo le fonti ben informate, era quello di far tornare la Siria all'”età della pietra”. Fu richiesto ad ogni setta reclutata dai sauditi e dalla CIA “di commettere delitti orribili” e sanguinosi massacri contro gli avversari. Questi crimini dovevano essere filmati e pubblicati dai media quanto prima fosse possibile. Se consideriamo le innumerevoli foto delle città della Siria, dei paesi e delle città come oggi si sono traformate , quello corrisponde a quello che hanno ottenuto dopo quasi cinque anni di guerra. Era esattamente l’obiettivo del piano.
Adesso come Segretario Generale aggiunto per le questioni politiche, da Jeffrey Feltman non si può sperare che abbia cambiato pelle. Di fatto, dal Segretario Generale aggoiunto per l’ONU nei negoziati di Ginevra III, ci si può aspettare che possa sabotare qualsiasi risultato positivo in termini di un cessate il fuoco duraturo in Siria che potrebbe preparare il percorso per elezioni nazionali pacifiche e libere dalle azioni delittuose dell’Arabia Saudita e dei turchi o del Qatar.
Strategia dei sauditi: Incolpare i russi ed Assad per il fallimento dei negoziati
A Ginevra, l’opposizione sostenuta dai sauditi, l’Alto Comitato negoziati a (HNC), dal suono pomposo, i cui membri erano scelti dalla monarchia saudita come sunniti tribali, patrocinati dai sauditi, definiti dai media occidentali come ‘la più importante alleanza di opposizione,’ dai quali non è arrivato altro che azioni di disturbo, insistendo sul fatto che in nessuno modo i colloqui di Ginevra potevano andare avanti, a meno che le Nazioni Unite definissero i ‘crimini’ del governo siriano come condizione per la loro partecipazione.
Infine, il 2 febbraio, la delegazione saudita HNC a Ginevra si è tirata fuori dai colloqui ed ha fatto crollare l’intero sforzo negoziale. La loro giustificazione era una bugia. Essi hanno sostenuto come motivo per aver abbandonato il continuo bombardamento di supporto Russo in Siria per liberare Aleppo e altre città dal assedio-terrorista , incolpando Russia e Assad per violazione del ‘diritto internazionale’. Essi non ha specificato quale legge o diritto avessero in mente.
In particolare, il portavoce incaricato dell’ alto comitato dei negoziati, Farah al-Atassi, piuttosto falsamente, ha sostenuto che l’offensiva siriana-russo in corso contro DAESH o ISIS ed il gruppo terrorista di Al Qaeda Siria, chiamato “Al Nusra Front”, era la motivazione del gruppo per il rifiuto della riunione: ‘il nostro obiettivo è per garantire l’attuazione immediata se i paragrafi 12 e 13 della risoluzione del Consiglio di sicurezza ONU n. 2254,prima dell’inizio di ogni trattativa. Dalla situazione attuale risulta che il regime e i suoi alleati — in particolare la Russia — sono determinati a rifiutare gli sforzi dell’ONU per attuare il diritto internazionale”. (……………………………..)
Avviene soltanto che, mentre l’unico -troppo-intelligente principe Salman ed il turco Erdogan sono convinti, per l’azione e l’incoraggiamento sottile da parte di John Kerry, da Joe Biden, che quelli di Washington stiano dando luce verde per invadere e conquistare il ricchi giacimenti di petrolio e gas della Siria e dell’Iraq, vicino di casa della Turchia e le sue enormi ricchezze petrolifere di Mosul , in realtà essi sono sul punto di cadere in una trappola micidiale.
Quella trappola sarà probabilmente nel vedere ridisegnata fondamentalmente la mappa di tutto il Medio Oriente, quella che fu disegnata per la prima volta dal segreto britannico-francese (e russo fino alla rivoluzione del 1917) nel piano di Sykes-Picot. Come nel 1916, non sarà Riyadh o di Ankara a realizzare la cartografia, la geografia e disegno dei nuovi confini. Lo faranno gli Anglo-Americani, almeno questo è il piano in gioco. Sembra che noi americani in questi giorni possiamo organizzare solo guerre. Abbiamo usato per fare auto di qualità, in acciaio, macchine utensili per costruire la nostra industria.
Fonte: New Eastern Outlook
Traduzione: Manuel de Silva