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L’assedio della NATO alla Russia fa temere a Putin una Guerra Nucleare

di Alfredo Jalife Rahme - 02/06/2016

L’assedio della NATO alla Russia fa temere a Putin una Guerra Nucleare

Fonte: controinformazione

Nel corso della sua recente visita strategica in Grecia – tanto per i festeggiamenti millenari della Chiesa Ortodossa su Monte Athos ( montagna che considerano sacra) come per rompere l’isolamento occidentale – ,lo zar Vlady Putin ha allarmato con la sua valutazione della delicata situazione globale, per causa della escalation della NATO – che ha installato il suo funesto scudo scudo missilistico nella immediata periferia della Russia -e per la guerra geofinanziaria che stanno sviluppando Wall Street e la City contro Mosca.

Il portale europeo DeDefensa espone altre manifestazioni aggressive e di provocazione svolte dalla NATO e dalla UE lungo la frontiera russa: manovre dell’Alleanza Atlantica, circa 10.000 uomini, con per lo meno 4.000 soldati USA, nei paesi baltici, un contingente di soldati della Repubblica ceka schierati sulla frontiera russa; un centinaio di uomini ma una misura simbolica che coinvolge la Repubblica Ceka nella coalizione antirussa nel seno della NATO, con il vassallaggio del ministro ceko deklla Difesa, totalmente acquistato dagli USA.

 

Martin Koller, esperto ceko, afferma in forma perturbante : “Sono convinto che una guerra con la Russia(…), inaspettata e preventiva, sia il vero obiettivo degli Stati Uniti che cercano di arrivare all‘egemoniamondiale. La maggior parte delle basi militari statunitensi sono installate in tale maniera che hanno come loro obiettivo la Russia e la Cina, mentre nello stesso tempo sono messe a protezione delle risorse petrolifere nel Medio Oriente.
La minaccia dello scatenamento di una guerra nucleare si è notevolmente avvicinata, motivo per cui Martin Koller consiglia agli abitanti dell’Europa prientale di “rilassarsi, di aprire una buona bottiglia di vino e di aspettare umilmente la morte, quando accadrà che i sopravvissuti invidieranno coloro che saranno morti subito”.

La prossima guerra nucleare tra la NATO e la Russia in Europa, secondo Martin Koller, avrà il suo maggiore impatto in Ucraina, nei paesi Baltici, in Norvegia, in Polonia, Gran Bretagna, Germania, Olanda ed in Belgio, visto che la maggioranza delle basi della NATO sono schierate in questi paesi.
Martin Koller non ha tenuto in conto la recente avvertenza lanciata da Putin alla Romania, che ha ha installato il sistema missilistico della NATO e che sitrova sulla mira di una (sicura) risposta nucleare russa. “Perchè l’Europa cerca la sua estinzione atomica”? (Ha chiesto Putin).

Putin con l'aviazione russaPutin con l’aviazione russa

Anche la Cina non rimane in silenzio mentre suonano i tamburi di guerra dell’offensiva della NATO/UE : “I sempre più frequenti movimenti militari dello Zio Sam producono soltanto una escalation delle tensioni nel Mar Cinese meridionale.
Pekino ha risposto in forma sarcastica alle dichiarazioni bellicose diAshton Carter (segretario del Pentagono) – il quale afferma che “la Cina corre il rischio di creare una grande muraglia di autoisolamento” – ” No grazie, a noi non interessa di svolgere una parte in un film di di Hollywood diretto dai militari statunitensi”, hanno dichiarato i cinesi.

Richiama l’attenzione il fatto che Putin abbia commentato, nel corso della sua permanenza in Grecia, paese membro della NATO, che le forti tensioni attuali sono tanto sul piano militare che su quello geofinanziario.
Sergey Glaziev, un economista vicino al Cremlino, adduce che la Russia deve prepararsi nella fase di mezzo dell’esaurimento della Pax Americana, per affrontare una guerra ibrida, più che per affrontare un classico conflitto militare, come era accaduto con la manovra orchestrata dagli USA e dall’Arabia Saudita per far collassare il prezzo del petrolio già nel 1985 e che, in ultima istanza, portò all’implosione finanziaria dell’URSS ed alla sua ulteriore fase di balcanizzazione.
A suo giudizio la leadership russa , condensata nel gruppo governante di San Pietroburgo, ha perso la sua innocenza ed indecenza di Gorbaciov e di Yeltsin ed adesso ha compreso che gli USA, chiunque governi alla Casa Bianca, ricerca la sua perdizione eterna.

Alastair Crooke, ex spia britannica e direttore del “Conflict Forum” (con sede a Beirut), commenta che il tipo di guerra geofinanziaria a cui Sergey Glaziev si riferisce non è niente di nuovo e  ricorda che Carrol Quigley,in precedenza professore ad Harvard /Princeton e  presso la Georgetown  University ed ex consulente del Pentagono – senza mettere in conto della sua intimità con i banchieri Rockefeller, oltre ad essere stato consigliere dell’ex  presidente Bill Clinton -, aveva descritto “come opera l’establishment ed il suo sistema monetario”, nel suo libro epico del 1964: Tragedia e speranza (Tragedy & Hope), che espone  circa la creazione di un “sistema mondiale di controllo finanziario …in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo intero”.

Le “Banche Centrali del mondo, che operano mediante accordi segreti (…), cercavano di dominare i governi mediante la loro capacità di controllare i prestiti del Tesoro, di manipolare gli intercambi di valuta”, ed erano loro stesse ad essere controllate dalle grandi Banche di Investimento, con la finalità di controllare il credito e l’offerta di monetaria globale”.

Ci sarà tempo di approfondire circa le confessioni di Carrol Quigley, il quale scrisse di essere a conoscenza delle operazioni di questa rete globale per averla lui stesso studiata nel corso di 20 anni e gli fu permesso nei vari anni, già dall’inizio degli anni ’60, di esaminare il documenti segreti.

Di sicuro anche a Mosca ed a Pekino si sono letti in modo approfondito gli effetti della guerra geofinanziaria di cui aveva avvisato Carrol Quigley già da oltre mezzo secolo.

Dal punto di vista accademico, sempre sono stato intrigato dai sistemi adottati nella guerra geofinanziaria e dalle sue derivazioni  che risultano molto più letali che non il lancio delle bombe nucleari di uranio 235 e plutonio che effettuarono gli USA as Hiroshima e Nagasaki.

Alastair Crooke ha appena terminato di avvisare che Putin viene spinto (dai settori oltranzisti ) ad abbandonare il suo approccio conciliatorio con l’Occidente per prepararsi ad una guerra.

In forma molto sintetica, l’ex spia britannica  commenta   che la Russia si trova ad affrontare una minaccia militare molto reale da parte della  NATO ed   una guerra ibrida sul piano geofinanziario.

La tesi nodale di Alastair Crooke è quella dell’esistenza di due poli di potere estremi in Russia, fra i quali ha manovrato fino ad oggi lo zar Vlady Putin.

Il primo polo è quello conosciuto della “tolleranza di Putin al Consenso di Washington e dei suoi sostenitori nella Banca Centrale russa ed in altri posti economici rilevanti”,  fra i quali si mette in rilievo il premier Dmitri Medvedev.

L’altro polo nazionalista si trova attualmente contrariato dall’atteggiamento conciliante di Putin ed è diretto dal generale Alexander Bastrykinm, comandante supremo del Comitato di Indagine della Russia (qualche cosa come un super Procuratore), il quale critica che la Russia sia mal preparata ad affrontare una  guerra, sia domestica che estera, e che l’economia si trovi danneggiata. Peggio ancora, secondo il Generale, la Russia si trova mal preparata per sopportare una guerra geofinanziaria, nel momento in cui l’Occidente si sta preparando per una guerra contro la Russia, mentre la leadership russa sembra non esserea allerta circa il pericolo che starebbe correndo il paese.

Putin non può zoppicare come fecero i suoi candidi predecessori, Gorbaciof ed Yeltsin. L’umiliato complesso militare russo, ultranazionalista, non lo permetterebbe. Questo spiega forse il motivo della visita strategica di Putin in Grecia.

Fonte: El Horizonte

Traduzione: Luciano Lago