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Brexit: rischio o opportunità?

di Pino Cabras - 26/06/2016

Brexit: rischio o opportunità?

Fonte: Megachip

Difficile trarre le conseguenze dal Referendum che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna dalla UE. Sicuramente - e non è necessario essere un demografo o un sociologo - guardando la cartina dei collegi possiamo definire la #Brexit come unarivolta delle periferie.



Infatti possiamo notare che il NO ha trionfato nelle regioni impoverite dalla globalizzazione ed invece ha vinto il SI nelle regioni centrali, Londra in primis.
Non solo, i demografi ci indicano che il NO ha trionfato tra le classi meno istruite e più minacciate dal fenomeno della globalizzazione e invece il SI ha vinto nella cosiddetta upper class, ovvero le classi più abbienti. Dunque non solo rivolta delle periferie intese in senso territoriale ma rivolta delle periferie intesa anche come rivolta di chi si sente periferico e marginale socialmente.
Perciò vado a liquidare con una prece i tanti soloni che sottolineano con disprezzo che a votare NO sono stati i poveri e gli ignoranti. Signori, la democrazia è questa: ognuno ha diritto di esprimere la sua opinione liberamente, sulla base dei propri interessi per quanto certuni possano considerarli "gretti" o "stupidi".
Detto tutto questo la #Brexit è un'opportunità o è piuttosto un grave pericolo? Secondo me in potenza potrebbe essere vera l'una e l'altra ipotesi. È una grande opportunità per l'Europa continentale se si capirà che non si può andare avanti con un Moloch burocratico che impone regole dall'alto e soprattutto usa la frusta dell'austerità senza fine sui popoli mentre garantisce immensi profitti alle banche, alle altre entità finanziarie e alle grosse corporations industriali. Per lo stesso motivo sarà un'opportunità per la Gran Bretagna: se le élites capiranno che il NO è innanzitutto una rivolta delle periferie (territoriali e sociali) e che non si può garantire di tutto alle banche e alle corporations di Londra mentre si usa il torchio con gli ultimi.
Se questo concetto non sarà capito - sia da una parte che dall'altra della Manica - è probabile che la rivolta si incancrenisca ancora di più dando ancora più potere a partiti populisti e razzisti che cavalcano il malcontento.
Infine - sia in Gran Bretagna che nell'Europa continentale - c'è il rischio che le élites perdano la poca lucidità rimasta e si imbarchino in qualche avventura senza ritorno per evitare sia la disintegrazione del Moloch Europeo sia ladisintegrazione del Regno Unito (già ci sono voci di richieste di nuovi referendum per l'indipendenza dell'Ulster e della Scozia pro-EU). 
In questa partita - possibile ma ovviamente non auspicabile - giocherà un ruolo fondamentale la NATO, ossia la manus militaris statunitense che ha fagocitato ogni proiezione strategica della UE. Senza dubbio gli USA e la NATO hanno l'interesse a evitare la disintegrazione della UE, che sarebbe il prologo della disintegrazione della NATO e la conseguente fine dell'egemonia americana in Europa. Per evitare tutto questo, qualche folle potrebbe pensare che la vecchia strategia di trovare un nemico esterno per evitare l'implosione sia la strategia migliore. Purtroppo le occasioni - dalla Siria all'Ucraina - non mancano.