L'intervista del Presidente Bashar Al-Assad alla NBC News (II parte)
di Bashar Al-Assad - 21/07/2016
Fonte: SakerItalia
Domanda 59: Ci sono molte prove, ma lei le rifiuta.
Presidente Assad: No, no. Non ci sono prove, in realtà, solo foto su Internet che chiunque può.-
Domanda 60: Prove fotografiche, scientifiche, testimonianze.
Presidente Assad: Nulla. C'è stata una delegazione dell'Organizzazione Internazionale per le Armi Chimiche. Sono venuti in Siria e non hanno trovato nessuna prova. Sono arrivati ed hanno raccolto di tutto, campioni e tutto quello che potesse fornire delle prove, ma non hanno trovato nulla. Non esistono prove. Per cui, non non le abbiamo usate, e non c'è nessun razionale per il loro utilizzo.
Domanda 61: Parliamo dei metodi che le sue forze usano qui vicino, ovvero isolare un'area e assediarla, e ci sono migliaia di civili molto vicino a qui che stanno morendo di fame. Riconosce questo fatto?
Presidente Assad: Presumiamo che quello che stia dicendo sia corretto, presumiamolo. Ora lei sta parlando di persone accerchiate o assediate dall'esercito per anni, non per mesi, per anni. Non hanno cibo e tutte le cose più essenziali perché il governo non glielo permette, ma allo stesso tempo ci hanno combattuto per due anni, e ci hanno bombardato con mortai e hanno ucciso civili delle loro zone. Vuol dire, secondo questo racconto, che stiamo permettendo loro di avere armi, ma non gli stiamo permettendo di avere cibo, è realistico?
Domanda 62: Questo è quello che dice l'ONU. L'ONU dice, per esempio, che a Madaya in tutti questi anni è riuscita a far arrivare solo quattro convogli umanitari.
Presidente Assad: Come facciamo a impedirgli di avere del cibo e a non impedirgli di ottenere armi per ucciderci? Che logica è questa? Questa è una contraddizione. O noi assediamo tutti o lasciamo andare tutti. Questa è la prima cosa. Secondo, la prova che questo non sia corretto è che avete qualsiasi video sui convogli provenienti dalle Nazioni Unite che raggiungono quelle aree. Altrimenti come potrebbero sopravvivere per anni se sono sotto assedio? Sono passati anni, hanno parlato della stessa storia, ripetendola, raccontandola di nuovo per anni, ma le persone sono ancora vive, come potrebbero vivere senza cibo?
Domanda 63: Come sa, prendere di mira i civili in guerra è un crimine di guerra e proprio di recente la famiglia di Marie Colvin, una giornalista americana, ha iniziato una causa negli Stati Uniti accusando lei e il suo governo di averla deliberatamente attaccata e uccisa. Lei conosce Marie Colvin, era una mia amica.
Presidente Assad: Sì, una giornalista, sì.
Domanda 64: Le sue forze hanno attaccato Marie Colvin e i suoi colleghi con l'intenzione di ucciderla?
Presidente Assad: Molto semplicemente, no. Prima di tutto, l'esercito non sapeva che Marie Colvin fosse da qualche parte, perché prima non sapevamo niente di Marie Colvin. Quindi, è una guerra ed è venuta illegalmente in Siria, ha lavorato con i terroristi, e poiché è arrivata illegalmente, lei è responsabile di tutto quello che le è accaduto, questa è la prima cosa. Seconda,.-
Domanda 65: Lei è responsabile della sua stessa morte?
Presidente Assad: Ovviamente, lei è arrivata illegalmente in Siria. Noi possiamo prenderci la responsabilità di tutti coloro che sono nel nostro paese quando entrano legalmente. Lei è entrata illegalmente ed è andata con i terroristi. Noi non l'abbiamo mandata da nessuna parte, noi non sapevamo nulla di lei.
Domanda 66: Come sa, questo non spiega perché dei missili hanno colpito la casa di Homs nella quale si trovava?
Presidente Assad: No, no, nessuno sa se è stata colpita da un missile o che missile o da dove è arrivato il missile o come. Nessuno ha qualche prova. Queste sono solo accuse, perché è un'area di conflitto, è una guerra. Lei sa del fuoco incrociato, quando finisci da qualche parte nel fuoco incrociato non riesci a dire chi ha ucciso chi. Perciò, queste sono asserzioni. Secondo, abbiamo avuto centinaia di giornalisti che sono arrivati in Siria legalmente e illegalmente, e hanno offerto copertura mediatica ai terroristi, non al governo, e non li abbiamo uccisi. E quindi, perché scegliere questa persona per ucciderla? Non c'è alcun motivo. Questa è la seconda cosa. Terzo, decine di giornalisti che lavoravano per il governo e sostenevano il governo sono stati uccisi, ha mai sentito parlare di una guerra buona? È una guerra. Hai sempre delle perdite, c'è sempre della gente innocente che viene uccisa con qualsiasi mezzo, e nessuno può dire come.
Domanda 67: L'impressione che dà, signor Presidente, è quella di un uomo che non sente di avere alcuna responsabilità per le cose terribili compiute in suo nome contro il popolo siriano. Ha l'aria di dire "oh, beh, davvero non importa".
Presidente Assad: Si prende la responsabilità solo per le decisioni che si prendono. Non si assumono responsabilità per decisioni non prese.
Domanda 68: Ma alcune delle decisioni che Lei ha preso hanno provocato la morte di centinaia di migliaia di persone.
President Assad: Per esempio?
Domanda 69: Attaccare certe aree, lanciare sortite di attacchi aerei, l'uso di certe armi.
Presidente Assad: Le uniche due decisioni che abbiamo preso fin dall'inizio della crisi sono: la prima, quella di difendere la nostra patria contro i terroristi, e questa è una decisione corretta. La seconda è quella di aprire il dialogo con tutti. Abbiamo aperto il dialogo con tutti, anche con alcuni gruppi terroristici che hanno rinunciato alle loro armi, e questo lo abbiamo fatto. Siamo molto flessibili. Non abbiamo mai deciso di attaccare aree che non includessero terroristi, o da dove i terroristi non bombardassero altre città adiacenti.
Domanda 70: Avete mai visto immagini, fotografie, video dei bambini, per esempio, in aree sotto controllo dei ribelli? E se avete visto queste foto, mi domando cosa provate? Dolore, rimpianto, niente?
Presidente Assad: La mia domanda è, come ha potuto verificare che quei bambini da lei visti su internet siano nell'area che lei descrive?
Domanda 71: Vede, signor Presidente, ancora queste parole. Una risposta del genere semplicemente rafforza la convinzione di coloro che pensano che lei voglia eludere le proprie responsabilità.
President Assad: No, no, no.
Domanda 72: Uno che in realtà non si preoccupa delle persone dall'altra parte, le persone che le sue forze uccidono.
Presidente Assad: La questione potrebbe essere risolta, se lei rispondesse a questa domanda: come si può, adesso, dare la colpa a Bush per un milione di Iracheni morti dopo la guerra in Iraq nel 2003?
Domanda 73: Non sto parlando del Presidente Bush, io sono qui per chiederlo a lei.
Presidente Assad: No, no. Sto parlando di una questione di principio adesso, è una questione di principio. Bush ha attaccato un paese sovrano, mentre io difendo il mio paese. Se si desidera adottare uno standard, è una cosa, ma se si vuole adottare un doppio standard, allora è un'altra cosa.
Domanda 74: Lei sta ancora dando l'impressione che in realtà la cosa non le stia molto a cuore.
President Assad: No, no. Parlo a un pubblico americano, quindi ci deve essere un rapporto di analogia tra le due cose, perché si usa la logica per spiegare qualcosa. Non è solo questione della mia risposta. (Bush) ha attaccato un paese sovrano, mentre noi stiamo difendendo il nostro paese. (Bush) ha ammazzato il popolo iracheno sulla loro terra, noi ci stiamo difendendo soprattutto contro i terroristi che vengono da diverse parti del mondo. Quindi questo è nostro diritto, e non si può parlare di una guerra "pulita" dove non ci sono vittime tra i civili, dove gente innocente non venga uccisa - una guerra così non esiste. Nessuno potrebbe farla. Nessuna guerra nel mondo.
Domanda 75: È così che spiega la guerra, per esempio, ai suoi figli al tavolo della colazione, sono sicuro che sono molto.-
Presidente Assad: Naturalmente, io parlo della realtà, dei fatti, parlo dei bambini che vengono uccisi, figli di chi, dove e come? Voi parlate di propaganda e campagne mediatiche, e, a volte, di alcune foto false su internet. Noi non possiamo parlare che dei fatti. Noi dobbiamo parlare dei fatti. Io non posso parlare delle accuse.
Domanda 76: Ha mai pianto per quello che è successo in Siria?
Presidente Assad: Piangere non significa che sei un uomo buono, e non vuol dire che hai molta passione; si tratta della passione che è nel tuo cuore, non riguarda i tuoi occhi, non riguarda le lacrime. Questa è la prima cosa. Secondo, in qualità di presidente, riguarda quello che stai per fare, non come ti sentirai. Come proteggerai i Siriani? Quando hai un incidente, un brutto incidente, e ce l'hai per tutto il giorno, continui a piangere per tutto il giorno, o continui a lavorare? La domanda che mi faccio è come posso aiutare ogni volta che ho un evento negativo o un incidente. Chiedo a me stesso come posso impedire che altri Siriani abbiano lo stesso problema.
Domanda 77: Cosa ha intenzione di fare? Andrà semplicemente avanti ancora e ancora e ancora? Lei e suo padre siete stati al potere per quarantasei anni, giusto?
Presidente Assad: No, non è esatto, perché lui è stato un presidente e io sono un altro presidente. Perciò, non è esatto. La descrizione non è per niente esatta. Lui è stato eletto dal popolo siriano, e io sono stato eletto dopo la sua morte. Non mi ha nominato in alcuna posizione, e quindi non c'è alcuna connessione tra me e lui. Io sono un presidente e lui era un altro presidente. Io sono stato al potere per sedici anni, non per quarantacinque.
Domanda 78: Lei è stato al potere per sedici anni, la mia domanda è: continuerà ad andare avanti e avanti e avanti?
Presidente Assad: Ah, nella mia posizione? Per la mia posizione deve chiedere alla gente siriana. Se loro non mi vogliono, io lascio subito, oggi. Se loro mi vogliono, io devo rimanere. Dipende tutto da loro, voglio dire, se volessi rimanere contro il loro volere, io non potrei produrre niente né avere successo, ed io non credo di avere l'intenzione di non avere successo.
Domanda 79: Come crede che la storia si ricorderà di lei?
Presidente Assad: Spero che la storia si ricorderà di me. Io non posso prevedere, non sono un chiromante. Spero che la storia mi vedrà come l'uomo che ha protetto il suo paese dal terrorismo e dalla invasione e che ha salvato la sua sovranità e l'integrità della sua terra.
Domanda 80: Perché lo sa quello che la prima stesura della storia sta dicendo, che lei è un dittatore brutale, che è un uomo con le mani insanguinate, perfino più insanguinate di quelle di suo padre.
Presidente Assad: No, ancora, le porterò quell'esempio del dottore che taglia la mano a causa della cancrena per salvare il paziente, lei non direbbe che lui sia un dottore brutale. Lui sta facendo il suo lavoro allo scopo di salvare il resto del corpo. Così, quando stai proteggendo la tua nazione dai terroristi e uccidi i terroristi e sconfiggi i terroristi, non sei brutale, sei un patriota. Questo è ciò che vedi in te stesso e ciò è quello che la gente vuole vedere in te.
Domanda 81: E questo è ciò che vede in lei stesso, un patriota?
Presidente Assad: Io non posso essere obiettivo quando guardo me stesso. La cosa più importante è come mi vedono i Siriani, questa è la vera opinione obiettiva, non la mia opinione. Io non posso essere obiettivo con me stesso.
Giornalista: Signor Presidente, molte grazie per aver risposto alle domande della NBC e per il tempo che ha preso per parlare con me. Grazie davvero.
Presidente Assad: Grazie a lei.
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Trascrizione di Gordon Duff apparsa su Veterans Today il 14 luglio 2016
Traduzione in italiano di Fabio_San, Raffaele Ucci, Voltaire1964, Mario per SakerItalia.it