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Destinazione finale

di Michele Vignodelli - 24/07/2016

Destinazione finale

Fonte: Michele Vignodelli

Ricordo un'insegnante alle medie che parlando dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1915, disse che fu un tragico errore. Non solo morirono inutilmente più di un milione di italiani, e molti altri furono mutilati, ma fece nascere il fascismo. E senza il fascismo non ci sarebbe stato il nazismo, e quindi la Seconda guerra mondiale... Per molto tempo mi sembrò una terribile, scomoda verità, dato che i libri di testo ne parlavano ancora nei termini ambigui della retorica patriottarda.

Molto più tardi scoprii che senza la Seconda guerra mondiale non saremmo ancora andati sulla Luna, non ci sarebbe Internet e lo smartphone, e soprattutto che la guerra ha reso possibile una rivoluzione tecnologica in agricoltura. Se non ci fosse stata oggi sulla Terra ci sarebbero almeno un miliardo di persone in meno... E' evidente che dalle due guerre è nata quasi tutta la grande letteratura moderna, si sono sviluppate tecnologie mediche che ogni giorno salvano migliaia di persone. Ciò che è più importante, io e voi non ci saremmo perché tutti i nostri nonni si sono conosciuti grazie a vicende collegate alla guerra... Quindi che senso ha parlare di un “errore”?

E' stato un errore che Colombo abbia aperto le Americhe alla conquista europea e al genocidio? Se qualcuno non lo avesse fatto il mondo sarebbe ancora nel medioevo, e di persone ne mancherebbe il 90%.

E' stato un errore bruciare le foreste e intraprendere l'agricoltura che ha originato tutte le guerre, i genocidi, le schiavitù, le epidemie e le carestie della storia? La realtà è che il grande Progresso degli ultimi diecimila anni è frutto di una storia criminale senza colpevoli. In fondo, siamo tutti figli dello stupro, lo stupro di donne, come le povere Sabine, e lo stupro di tutte le altre forme viventi con cui condividevamo equamente la Terra.

Siamo un'enorme associazione a delinquere, una super-mafia che fino ad ora ha avuto una fortuna incredibile e sfacciata. Non durerà ancora molto, ovviamente, la giustizia, cioè l'equilibrio, alla fine si ristabilisce sempre.

Tanto per cominciare, tra pochi anni o decenni saremo tutti morti. Ma prima passeremo anni su una sedia a rotelle o in un letto a farcela addosso, in mano a un'estranea che ci ingozzerà a forza per non perdere il lavoro. E avremo pochi figli. I quali disporranno di una nuova “app” capace di stimolare il centro del piacere del cervello, fino a non sentire più il sonno e la sete (BSR). Sui topi e le scimmie funziona già perfettamente. Non serve inventare quasi nulla, verrà immessa sul mercato mascherandola come cura per la dilagante epidemia di depressione, ma diventerà “virale”. Avrà un blocco anti-suicidio, che verrà aggirato facilmente. E' l'estremo, inevitabile approdo dell'avidità che chiamiamo Progresso: civiltà è volere sempre di più, e cosa può esserci di più “fico”, di più “forte” di un orgasmo senza fine? Di sesso e di figli non ne vorranno più sentir parlare, e visto il destino dei genitori e il vuoto disperante della comunicazione totale del nulla, molti andranno fino in fondo. Diventerà di moda farlo in coppia, dopo aver disposto la dispersione delle ceneri. Il grande business finale, che finirà per mancanza di clienti. Verrà messo al bando, ma Internet sarà diventato da tempo l'incontrollabile padrone del mondo, il suo mercato l'unica legge.

Se invece saranno fortunati gli crollerà tutto addosso prima, come è molto più probabile.

Ma l'esito finale sarà sostanzialmente lo stesso. Tutte le persone più immerse nel mondo urbano non avranno discendenti. Sotto una certa soglia di popolazione la civiltà tecnologica non può mantenersi, perché ha bisogno di manutenzione fisica su tutte le sue complicatissime reti. Quando saranno rimasti in 50 milioni la vita tornerà a sorridere. Gli animali saranno di nuovo numerosi. La Terra rifiorirà come dopo un freddo inverno. Saranno privi di elettricità e telecomunicazioni, ma nessuno ne sentirà la mancanza. L'esistenza sarà intensa e vitale, piena di dolore e di gioia. Avendo visto l'abisso dell'avidità, gli uomini saranno più rilassati e umili. Tornerà l'armonia del Paleolitico, per molti millenni. Fino a quando un grosso cataclisma, la caduta di una cometa o una mega-eruzione, chiuderà il sipario sulla specie che ora ingombra così smodatamente e faticosamente il paesaggio. Siamo molto di più di questa esasperata marmaglia blaterante, abbiamo spazio per troppi animali silenziosi e formidabili respinti oltre l'orizzonte, in cui rivivere le nostre dimensioni autentiche.

Essere veramente noi stessi vuol dire molto di più che essere “umani”. Sotto la nostra pelle c'è spazio per alcuni chili e migliaia di specie di organismi che possono e dovrebbero far parte della nostra fisiologia, se solo ci nutrissimo adeguatamente.

Sopra, chilometri e millenni di erbe, arbusti, alberi, fiumi e megafauna, vivente ed estinta, o anche soltanto immaginata nel suo immancabile, imminente ritorno. Questo è quello che siamo, una volta per tutte.

(Si tratta del finale del nuovo libro dell'autore "LA BOLLA DELLA CIVILTA' ". L'autore invierà il primo capitolo del libro a tutti quelli che ne faranno richiesta a michele.vignodelli@iol.it )