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Le primarie USA confermano candidati eterodossi ai partiti

di Movisol - 26/09/2006

 
I risultati di alcune primarie che si sono tenute negli Stati Uniti il 12 e 19 settembre evidenziano una decisa affermazione di quei candidati che hanno ignorato le direttive del partito e si sono piuttosto impegnati a rispondere alle esigenze reali dell’elettorato, e in particolare degli strati popolari, che sono circa l’80% del totale. Questa è stata l’indicazione di fondo che Lyndon LaRouche ribadisce da tempo, e che ha riproposto energicamente nell’ultima trasmissione su internet del 6 settembre.

Commentando i risultati di queste primarie LaRouche ha spiegato che si tratta di una “grande vittoria”, non tanto per i numeri, quanto piuttosto per la risposta positiva che l’elettorato è riuscito a dare a quei candidati che si impegnano a riprendere il paese finito ostaggio di banchieri sinarchisti. In particolare la base elettorale democratica appare particolarmente sensibilizzata sulla necessità di un impeachment di Bush e Cheney e di porre fine alla politica delle guerre perpetue. Il fenomeno si estende anche al partito repubblicano, dove alcuni candidati hanno cominciato a disertare le file di Bush-Cheney.

* New Hampshire. L’operatrice sociale Carol Shea-Porter ha vinto le primarie democratiche per il Congresso sconfiggendo il candidato sostenuto dalla dirigenza del partito. Porter, che propone il ritiro delle truppe dall’Iraq entro una scadenza da fissare al più presto, ha condotto una campagna aiutata esclusivamente da volontari e senza una raccolta fondi ufficiale.

* Maryland. L’on. Albert Wynn, che dal 1992 riscuote l’80% dei consensi, questa volta ce l’ha fatta per un pelo ad ottenere la nomina, con un margine per lui decisamente risicato dell’8%. A sottrargli i consensi plebiscitari è stata la sfidante Donna Edwards, che ha criticato Wynn per il voto a favore della guerra in Iraq da lui dato in Congresso.

* Florida. Bob Bowman, ex pilota di caccia dell’Air Force, ha fatto campagna elettorale sostenendo che ogni sporca politica dell’amministrazione Bush “è passata attraverso l’ufficio di Cheney”, che l’11 settembre è dovuto ad una cospirazione del governo e che occorre un impeachment di Cheney e Bush. Ha riscosso il 54% dei consensi nel 15mo distretto democratico.

* Haway. Il sen. Daniel Akaka ha riottenuto la nomina democratica per essere riconfermato al Senato. Nonostante i suoi 82 anni, ha convinto gli elettori perché è stato uno dei pochissimi senatori che hanno avuto il coraggio di votare contro la guerra in Iraq, nel 2002, mentre il suo più giovane rivale Ed Case ha recentemente sostenuto che lui avrebbe votato a favore della guerra.

* Massachusetts. La vittoria più entusiasmante del 19 settembre è stata quella di Deval Patrick, candidato governatore dello stato, contro Chris Gabrieli, consigliere della rivista Blueprint Magazine della corrente DLC del partito democratico. Patrick ha lasciato di stucco commentatori politici e massmedia raccogliendo il 50% dei voti in tutte le contee. Gabrieli, che avrebbe speso 8-10 milioni di dollari, e il procuratore dello stato Patrick Reilly, forte del sostegno di leader sindacali e politici come il sindaco di Boston Thomas Merino, hanno raccolto il 27% e 23% dei voti.

Patrick è un afro-americano che ha diretto la divisione dei diritti civili nel dipartimento di Giustizia di Clinton. Ha cominciato con appoggi limitati, tra i liberal abbienti, ottenendo poi consensi sempre più vasti in ogni strato sociale. Patrick ha apertamente condannato la guerra in Iraq, che ha definito “un errore di calcolo politico e militare catastrofico”, e ha chiesto il ritiro delle truppe “non appena sia possibile nella maniera più sicura”. Agli elettori ha detto di non essere convinto che l’invasione dell’Iraq avesse a che fare con il terrorismo ed ha promesso che come Governatore promuoverà una politica per il ritiro immediato, sia presso la Casa Bianca che presso il Congresso.

Sebbene in economia sia vittima dei pregiudizi più diffusi, Patrick si è però impegnato a rappresentare le esigenze dei ceti popolari in materia di sanità, istruzione e tasse. Egli dovrà affrontare a novembre il repubblicano Kerry Healey, mente il governatore in carica Matt Romney ha deciso di rinunciare per candidarsi alla presidenza.

Movisol – movimento internazionale per i diritti civili solidarietà