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La sinistra e il mito kennediano

di ilfoglio - 25/10/2005

Fonte: ilfoglio

Un uomo della guerra fredda scambiato per pacifista umanitario

I fratelli Kennedy, vittime di attentati terroristici, hanno lasciato in eredità il fascino di un sogno incompiuto, sul quale si è costruito il mito del kennedismo, cui ora guarda una parte della sinistra italiana, contrapponendolo alla tradizione socialdemocratica. Se però si analizzano, invece dei sentimenti e degli appelli alla “nuova frontiera”, gli atti concreti dell’amministrazione Kennedy, l’impressione è ben diversa.
Sulla grande questione che divise l’America degli anni Cinquanta, la Commissione per le attività antiamericane, il comportamento dei Kennedy fu inequivoco. Robert fu uno dei funzionari più zelanti della commissione, e John, anche dopo il suo scioglimento, si rifiutò sempre di criticarla. Nella campagna elettorale del 1960 i cavalli di battaglia di Kennedy furono il presunto divario missilistico con l’Urss e l’accusa all’amministrazione repubblicana di aver tollerato l’instaurazione di un regime comunista a Cuba senza reagire. Secondo lo storico inglese Maldwin A. Jones, “lento nel comprendere i grandi cambiamenti che stavano avvenendo nell’equilibrio mondiale (la spaccatura crescente tra Mosca e Pechino, la ripresa dell’Europa, la nascita del nazionalismo africano e asiatico), Kennedy continuò ad assumere atteggiamenti da guerra fredda ormai superati”. Di fatto la sua politica estera “giunse a punti limite assai più pericolosi di quelli raggiunti perfino da John Foster Dulles”. Il disastro della Baia dei Porci convinse Nikita Krusciov del dilettantismo del presidente americano, e lo indusse alla costruzione del muro di Berlino, nel 1961, cui Kennedy rispose con un capolavoro di retorica e di impotenza: il discorso in cui si proclamava “berlinese”. Così Krusciov pensò di potersi permettere di installare missili a Cuba, il che portò a un passo dalla guerra nucleare. Kennedy poi mandò poi sedicimila “consiglieri militari” in Vietnam, dando il via alla più tragica vicenda della storia americana. Solo la morte lo trasformò in un mito, basato su quel che avrebbe forse voluto essere, ma che non fu.