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Metodi da “Cupola” per la Trilateral Commission

di Nicola Leoni - 29/10/2006

 

«A Torino si sono iniziati i lavori della “Trilateral Commission”, in piena segretezza e con l’esclusione della stampa e persino dei parlamentari europei, come ho potuto constatare di persona ricevendo il rifiuto alla mia domanda di presenziarvi». L’eurodeputato leghista Mario Borghezio denuncia la segretezza e il mistero che ammantano questo vertice, che per i temi trattati e per la partecipazione anche finanziaria delle pubbliche istituzioni dovrebbe essere pubblico.

«È singolare che questa riunione, che ha il contributo e la sovvenzione di enti pubblici, si svolga secondo un rituale oscuro, laddove in Europa stiamo cercando di promuovere a tutti i livelli i principi di massima trasparenza, specialmente là dove si discutono problemi di grande importanza politica, economica e finanziaria».

«Romano Prodi, vecchio frequentatore della Trilaterale, non può non sapere che i lavori si svolgono rigorosamente a porte chiuse, secondo metodi più propri ad una cupola supersegreta che non ad un organismo democratico. Che ci va a fare il presidente del Consiglio alla Commissione Trilaterale? A ricevere, o a veder rinnovata, un’antica investitura?».

Perché secondo lei tanti misteri?

«La mia denuncia, provocatoria, è contro l’attività di questi organismi superocculti, come il Club Bildenberg o appunto questa Trilaterale, nei quali compaiono personaggi che non casualmente vengono indicati periodicamente per le più alte cariche di governo, pur non essendo votati da nessuno e pur non avendo partiti al seguito, come è stato appunto il caso di Prodi. Il quale è un vecchio frequentatore di queste lobby. La domanda che ci si pone è questa: nel momento in cui la Trilaterale normalmente sospende dalle attività i suoi membri quando acquisiscano delle cariche istituzionali, che cosa ci faceva Prodi lì, visto che ora è presidente del Consiglio? È stato addirittura invitato a presenziare alla cena di gala per l’inaugurazione del convegno di quella che è una specie di società segreta».

La Comissione Trilaterale (i tre “lati” sono l’America settentrionale, l’Estremo Oriente e l’Europa) è un’organizzazione fondata nel 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank. Conta fra i suoi membri più di 300 privati cittadini, con l’obiettivo - secondo il suo atto costitutivo - di promuovere una cooperazione più stretta tra le tre aree.

«Alle loro riunioni - spiega Borghezio - non ammettono nessuno: non solo la stampa ma nemmeno, come nel caso che ho voluto provocare, eurodeputati o altri amministratori pubblici che non siano stati selezionati e invitati. Oltretutto stavolta si trattavano argomenti di carattere europeo come il futuro dell’energia nel continente e l’immigrazione e avrei avuto tutto il diritto di partecipare».

Se non il dovere...

«Esatto. Mi sembrava di essere al posto giusto. E invece al desk del convegno all’hotel Meridien di Torino le incaricate hanno avuto l’ordine di negare che vi si stesse svolgendo una riunione, quando sotto ai nostri occhi stavano passando per entrare decine di delegati. Alla fine hanno ammesso che la riunione c’era ma si svolgeva a porte chiuse. Questo è molto grave, anche perché nel cartello che campeggiava vicino al desk c’era l’elenco di enti pubblici e gruppi finanziari di interesse pubblico che hanno sostenuto e finanziato il convegno. Ci si domanda come questo possa essere compatibile con quella affermazione che in tutte le istituzioni europee si fa del principio di trasparenza e di pubblicità degli atti».

Ma che cosa si dicono in questo convegno?

«Oggi abbiamo la notizia dell’intervento dell’ex commissario europeo Mario Monti: uno sperticato elogio al lavoro che Prodi sta svolgendo per fare entrare l’Italia nella globalizzazione. E questo spiega tutto: Prodi viene ringraziato perché sta globalizzando l’Italia, consegnandola ai potentati dell’alta finanza. C’è il riconoscimento ufficiale che questo governo non è solo il governo delle banche ma dei poteri occulti internazionali, di quel sinedrio in cui si riuniscono i padroni del mondo che tirano le fila a cui sono appesi i politici, che sono delle semplici marionette che eseguono questi decidono in gran segreto».