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Le liste sono sempre pericolose

di Massimo Fini - 04/11/2005

Fonte: massimofini.it

Io sono un antisemita. Non sono stato infatti alla fiaccolata organizzata dal Foglio di Giuliano Ferrara davanti all'ambasciata dell'Iran per protestare contro le affermazioni del presidente di quel Paese, Ahmadinejad: "L'entità sionista deve essere cancellata dalle mappe del mondo". Il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, ci ha infatti ammonito: "Gli ebrei italiani verificheranno chi parteciperà e chi no e questi ultimi saranno considerati nemici non solo di Israele ma anche degli ebrei italiani". E un altro esponente degli ebrei romani, Victor Majar, ha aggiunto: "Chi non lo farà dovrà spiegarne le ragioni".
Io non ci sono andato, a quella fiaccolata, non perché non potevo ma perché non ho voluto, e non ho alcuna intenzione di spiegarne le ragioni ai signori Pacifici e Majar. Sono quindi un nemico di Israele, un nemico degli ebrei italiani, un antisemita, un razzista. Ci dicano i signori Pacifici e Majar quale stella e di che colore, ci dovremo appuntare sul petto noi che non andiamo alla fiaccolata di Ferrara, perché tutti possano vedere, ictu oculi, che siamo degli infami.

Siamo alle liste di proscrizione. Eppure nessuno meglio degli ebrei dovrebbe sapere quanto odiose e pericolose esse siano. Possibile che i signori Pacifici e Majar non si rendano conto che con le loro discriminazioni esprimono, almeno concettualmente, la stessa intolleranza contro la quale ci chiamano a protestare?

Inoltre proprio gli ebrei non ci hanno sempre chiesto, giustamente, di non confondere Israele con le comunità ebraiche, nazionali e internazionali? Israele è uno Stato, la comunità ebraica sparsa nel mondo è un'altra cosa. Israele è uno Stato che, come Stato, può compiere azioni buone o cattive, che io posso criticare o elogiare senza che ciò si rifletta sul mio vicino di casa ebreo.

 
Israele è uno Stato che, come ogni altro Stato (come poniamo, l'Afghanistan, l'Iran, la Corea del Nord o l'Iran) può ricevere minacce contro le quali io posso essere solidale senza per questo dover essere solidale con la comunità ebraica romana o con Giuliano Ferrara.

Confondere Israle e la comunità ebraica internazionale - e ce lo hanno insegnato proprio gli ebrei - è un concetto razzista. Perché razzismo è proprio attribuire delle responsabilità a un membro di una comunità etnica, religiosa, per il solo fatto di appartenere a quella comunità (uccidere un bambino ebreo o palestinese o malgascio solo perché ebreo palestinese o malgascio).